QUARESIMA

Notiziario di Telepace – sabato 20.3.2004

QUARESIMA

servizio di don Diego Acquisto

 Quaresima come preparazione alla Pasqua. Quaresima come invito al silenzio, alla preghiera, alla conversione, alla meditazione delle realtà ultime, per rendere viva nel cuore la speranza della nostra eterna risurrezione. Questo, in estrema sintesi, il messaggio di questo periodo centrale dell’anno liturgico in cui ci troviamo, iniziato lo scorso 25 febbraio, con l’austera funzione delle Ceneri, giorno di astinenza e di digiuno. Giorno particolare, che, ricordiamo, l’anno scorso, dopo l’appello del Papa per la crisi irachena, fece quasi irruzione sulla scena del mondo, uscendo dal privato sacrario delle coscienze, per imporsi quasi come un atto collettivo ed universale. Ed oggi, ad un anno di distanza dall’inizio delle operazioni militari in Iraq, in questa particolare ricorrenza, nella situazione in cui si trova l’Iraq e sullo sfondo dell’incubo del terrorismo internazionale, dopo il gravissimo attentato di Madrid, vogliamo ricordare come un anno fa molti leader di altre religioni, molti leader politici, abbiano aderito alla richiesta del Papa e dovunque, diocesi, comunità religiose, gruppi, movimenti, istituzioni culturali abbiano digiunato e pregato per la pace. Un impegno che nella situazione di oggi deve essere accentuato, anche se la valenza cristiana del richiamo alla penitenza e soprattutto al digiuno è chiaramente diversa da quella in genere data negli ambienti laici. La preghiera, il digiuno, la conversione, possono davvero influire sulla storia, perché determinano anzitutto un cambiamento che parte da se stessi. Il terrorismo e la logica della guerra sono la prova del fallimento dell’umanità e il risultato dei peccati individuali e collettivi. La Quaresima si propone anzitutto come impegno di revisione delle correnti categorie culturali, da mettere in sintonia con quanto la fede e la ragione suggeriscono per la crescita dell’uomo. Il bisogno di silenzio, per ritrovare se stessi e Dio, è un elemento essenziale della Quaresima, soprattutto ai nostri giorni, in cui si è quasi aggrediti da orde di parole, di suoni, di clamori, che assordano il nostro giorno e perfino la nostra notte. Lo spirito di penitenza, oltre che col digiuno, oggi si può forse più proficuamente praticare astenendosi, per esempio, da certe trasmissioni televisive, insulse e nocive. Recuperandone anzitutto lo spirito e il valore della penitenza, dato che la società odierna, tesa soprattutto alla conquista dei beni materiali e divorata dalla sete di godimento, propugna il benessere e l’affermazione della persona come scopo della vita. La meditazione delle realtà ultime forse in Europa va diventando argomento d’attualità, dopo la strage di Madrid, per l’incubo che va assalendo di essere colpiti mentre si fanno le semplici cose di ogni giorno. Certamente, fare vivere così, prigionieri di un incubo, è tra gli obiettivi dei nuovi terroristi; ma non c’è dubbio, che una formazione umana e cristiana compiuta, deve avere il coraggio e l’intelligenza di guardare in faccia la morte, preparandosi ad accoglierla nel suo significato di compimento e di incontro con Cristo risorto.

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