Da Nicosia i vescovi di Sicilia contro la Mafia
Anticipando la XXII Giornata nazionale della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che poi si è tenuta a Locri, in Calabria lo scorso 21 marzo, la Conferenza Episcopale Siciliana (CESi) ha tenuto a ribadire il suo impegno contro la criminalità organizzata.
Come è noto la CESi si riunita nei giorni scorsi, dal 16 al 18 marzo, presso il Seminario Vescovile di Nicosia, ospite del vescovo S.E. mons. Salvatore Muratore, originario di Campobello di Licata e quindi nostro condiocesano.
Nel comunicato finale firmato a Nicosia da tutti i Vescovi delle diocesi di Sicilia, infatti si legge : “In merito alla questione sempre attuale e sempre ricorrente della presenza della mafia nel tessuto sociale della nostra terra di Sicilia, i Vescovi ribadiscono quanto già affermato in passato attraverso vari documenti: Nuova evangelizzazione e pastorale (1994), Finché non sorga come stella la sua giustizia (1996), Amate la giustizia voi che governate sulla terra (2012). Tutti coloro che, in qualsiasi modo deliberatamente, fanno parte della mafia o ad essa aderiscono o pongono atti di connivenza con essa, debbono sapere di essere e di vivere in insanabile opposizione al Vangelo di Gesù Cristo e, per conseguenza, alla sua Chiesa”.
Sappiamo quello che è avvenuto soprattutto a Locri, ma anche con qualche piccola ripercussione a Palermo, con le varie scritte contro don Luigi Ciotti, principale organizzatore della manifestazione nazionale.
Acquista perciò ancora più senso la presa di posizione della CESi, che con l’esplicito richiamo a tutti i documenti precedenti, ha tenuto profeticamente a sottolineare, rispetto a quanto successo nei giorni immediatamente seguenti, che l’impegno antimafia non è legato a nessuna situazione contingente, ma emana direttamente dalla logica del Vangelo. Come dire, in poche parole ed in estrema e chiara sintesi, che “Chi è mafioso si oppone al Vangelo”.
Una riunione particolarmente solenne quella dei Vescovi siciliani a Nicosia, se vogliamo anche insolita, dovuta al fatto che la CESI ha voluto sottolineare e dare risalto alla ricorrenza bicentenaria della istituzione della Diocesi (1817).
Una ricorrenza che ha pure registrato la partecipazione straordinaria del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), Card. Angelo Bagnasco; presidente ancora in carica sino al prossimo maggio, quando dovrà lasciare l’incarico per raggiunti limiti di età.
Per la sua sostituzione l’Assemblea generale CEI eleggerà, durante i lavori della prossimo convocazione di maggio, una terna di nomi, tra i quali Papa Francesco sceglierà il suo successore, nell’importante e delicato servizio.
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