MANIFESTAZIONI di SOLIDARIETÀ. A Favara, omaggio alla CROCE e suffragio per le vittime

Notiziario di Telepace

lunedì17.11.03

MANIFESTAZIONI  di SOLIDARIETÀ

A Favara, omaggio alla CROCE e suffragio per le vittime

servizio di don Diego Acquisto

Manifestazioni di solidarietà continuano a giungere all’Arma dei Carabinieri da parte di tanti privati cittadini, di associazioni, delle Comunità Ecclesiali di ogni Comune, per il tributo di sangue versato per la pace in Iraq. In tutte le assemblee liturgiche domenicali, ieri i fedeli di tutte le Parrocchie dell’Arcidiocesi hanno elevato preghiere al Signore per gli italiani morti nel terribile attentato terroristico di Nassirya: 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito, 2 civili, oltre a 9 iracheni, tutti vittime di un feroce quanto assurdo atto criminale. E dopo il lutto nazionale in programma domani, al quale viene assicurata in tutto l’agrigentino una massiccia partecipazione, tante altre iniziative in tanti Comuni della Provincia, sono in programma per ricordare gli eroi di Nassirya. Le direttive della Curia Arcivescovile Agrigentina che ha vivamente sollecitato in questo senso, trovano così un sensibile e concreto riscontro in tante Comunità Ecclesiali, che hanno pensato a momenti di preghiera e di riflessione, per coinvolgere il maggior numero possibile di persone. Così a Favara, il Comitato “Venerdì’ Santo”per mercoledì prossimo 19 novembre, esattamente ad otto giorni di distanza dalla strage, ha programmato una Messa di suffragio nella Cappella del Calvario, che poi resterà aperto per dare a tutti la possibilità di un pellegrinaggio silenzioso, rendendo omaggio alla CROCE e pregando in suffragio delle vittime.

Un attentato, quello di Nassiriya, in Iraq, che il Papa non ha esitato a definire vile, un attentato dove carabinieri e soldati italiani hanno perso la vita nell’adempimento generoso della loro missione di pace. Un attentato per il quale da ogni parte viene espressa la più ferma condanna; un gratuito atto di violenza, che, aggiungendosi ad altri efferati gesti compiuti in quel tormentato Paese, non ne aiuta la pacificazione e la ripresa.

L’impegno per la pace, contro ogni forma di violenza e terrorismo, costituiscono la sfida principale del nostro tempo, chiamato a confrontarsi con un’emergenza destinata ancora a durare, perché forse lucidamente pianificata a livello internazionale, con una strategia del terrore che, disponendo di immense risorse economiche, mira a destabilizzare una certa visione del mondo e di Dio. L’auspicio, avvalorato dalla preghiera è che questa forma di fondamentalismo disumano, venga superata da una nuova stagione di dialogo, per la costruzione di una società più giusta, libera e democratica, non basata sul profitto, ma sulla solidarietà e sulla cooperazione.

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