“Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”

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“Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” E’ il tema di riflessione scelto quest’anno nella celebrazione unitaria che a livello nazionale Cgil, Cisl, Uil tengono oggi a Prato, città della Toscana che rappresenta un’importante e simbolica realtà industriale dove il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è fortemente sentito. E da Prato, si vuole fare partire un segnale forte alla politica, al mondo delle imprese e delle istituzioni, per cambiare cultura, rotta e passo, al fine di porre, quale principio intangibile e centrale di tutto, la persona. La persona nel lavoro.
Un tema assolutamente prioritario e rilevante questo della sicurezza, in conseguenza della rinnovata drammaticità dei dati sugli infortuni e le malattie professionali, recuperando subito sulle mancanze e sui ritardi, anzitutto sul piano della prevenzione.
E non solo a Prato, ma anche in tutte le altre parti d’Italia, dove si vivranno momenti di relax e di gioiosa fraternità, a partire dal concertone che tradizionalmente si svolge a Roma in piazza S. Giovanni, non mancheranno sicuramente stimoli di riflessione sul tema della sicurezza e del valore del lavoro.
Tutti ben volentieri uniti nella comune riflessione, ricordando quanto scritto nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 in cui si legge: “Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione”.
Un concetto spesso richiamato da Papa Francesco che sempre nei suoi incontri con quanti rivestono ruoli socialmente importanti, ricorda che “Non devono esserci poveri e non c’è peggiore povertà di quella che non permette di guadagnarsi il pane, che priva della dignità del lavoro”.
Dignità del lavoro messa pure a fondamento di un’autentica spiritualità cristiana da un altro Francesco vissuto ad Assisi tra il 1182 ed il 1226 e del quale l’attuale Pontefice ha voluto prendere il nome, ispirandosi al suo impegnativo spirito di fraterna semplicità.
Ebbene il poverello d’Assisi ha scritto un pensiero che dopo secoli non ha perduto d’attualità e che anzi fa sintesi di quanto i meglio si possa dire oggi per rilanciare da parte di tutti, ognuno per la sua parte e nel suo ruolo, nel migliore dei modi una nuova cultura del lavoro. Ha scritto infatti che : “Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista”. (San Francesco D’Assisi)
Diego Acquisto

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