Dall’Anno Santo del 2000 all’attuale Anno Santo 2025… spunti di riflessione e di impegno.
Utile sicuramente per tutti collegarsi col recente passato e ricordare a 25 anni di distanza l’Anno Santo del 2000, per vivere con impegno – (come tutto lascia prevedere e pensare) – questo Anno Santo-2025….a 1700 anni del Concilio di Nicea del 325, che, contro l’eresia ariana, sancì la divinità di Gesù da Nazareth, vero uomo, ma anche vero Dio.
Siamo proprio ai primi giorni del nuovo Anno 2025….Anno giubilare ossia Anno Santo……E siccome , – come dice un antico detto sapienziale, “ricordare giova”….può risultare utile ripensare quanto, a livello diocesano, vissuto 25 anni fa…..
Un ricordo perciò proprio all’inizio di questo Anno Santo del 2025 , ufficialmente iniziato, con grande partecipazione del popolo di Dio, che è in Terra agrigentina e che accogliendo l’invito
dell’arcivescovo S.E. Mons. Alessandro Damiano, ha voluto essere massicciamente presente all’apertura solenne della Porta centrale della nostra storica Cattedrale di S. Gerlando, domenica 29 dicembre 2024. Una cerimonia davvero solenne, questa dell’inaugurazione con l’apertura della Porta Santa , che ha visto la Cattedrale agrigentina affollata come non mai, con fedeli provenienti da tutti i 43 Comuni della nostra vasta arcidiocesi, dove operano oltre 190 parrocchie.
Ricordiamo anzitutto, con molto piacere, che l’Anno Santo del 2000 si è concluso con lo storico evento dell’erezione della Diocesi Agrigentina a sede arcivescovile e metropolitana per decisione del Papa San Giovanni Paolo II, proprio sul finire di quell’Anno Santo e quindi quasi all’inizio del terzo millennio, perchè in data 2 dicembre 2000.
E proprio Papa S. Giovanni Paolo II, alcuni anni prima aveva visitato la nostra diocesi, pronunciando durante la Messa nella Valle dei Templi del 9 maggio 1993, quel famoso anatema contro la mafia; un anatema che ha avuto una risonanza mondiale.
Quel famoso grido, “sgorgatogli dal cuore”, nella valle dei templi,…da tanti definito ” un grande segno di fiducia, una iniezione di ottimismo per la politica e la cosa pubblica agrigentina, ma più in generale per tutta l’Italia”.
Una Comunità ecclesiale quella agrigentina, che, pur in mezzo a particolari difficoltà, come, per esempio, quelle successive al ’68, mai si è chiusa in se stessa, ma ha accettato sempre, il rischio di confrontarsi, senza paure, non solo per quanto riguarda i problemi della modernità, ma anche con quelli propri del territorio; tutto in somma ha cercato sempre di affrontare, con l’individuazione delle linee pastorali ritenute più idonee in rapporto alle peculiari situazioni.
Utile forse ricordare anche sinteticamente, all’inizio di questo Anno Santo 2025 gli eventi di grazia vissuti dalla Chiesa agrigentina, nell’Anno Santo precedente…per esempio … in preparazione, con la riscoperta nel decennio precedente -(il Decennio Gerlandiano) – precedente al 2000, della Dottrina Sociale della Chiesa,…che per tanti anni, allora, nella anostra diocaesi dai pastoralisti della Curia era stata quasi (o – forse meglio)- del tutto dimenticata….infatti, risultava sempre assente, mai nominata…. nei Piani Pastorali … e… nel decennio Gerlandiano …alla ripresa d’impegno anche per la pastorale sanitaria, …… alla preparazione allora della “Peregrinatio Mariae” e quindi la Missione Popolare ….. all’impegno davvero notevole per rilanciare i mezzi della comunicazione sociale, con l’aggiunta di Telepace agrigentina, oltre ai tradizionali Radio Diocesana Concordia e L’Amico del Popolo, ……a tutti gli eventi culturali e pastorali realizzati all’interno del Progetto del “Decennio Gerlandiano” 1990-2000……e poi al solenne Congresso Eucaristico Diocesano del 21 giugno 2003, programmato a conclusione di quell’anno pastorale, per ricordare il decennio della storica visita di Papa Giovanni Paolo II del 1993 .
Non possiamo dilungarci, ….ma non possiamo concludere senza sottolineare l’attenzione particolare allora, negli anni immediatamente precedenti e quindi nell’Anno santo del 2000 a seguire….la messa allora in atto verso i giovani, della metodologia salesiana degli Oratori.
Una metodologia pastorale, questa degli Oratori, che abbiamo sentito rilanciata nei giorni scorsi da Papa Francesco, come “Porta della Speranza”, …. forse da riprendere…..se non si dovesse trovare di meglio…come qualcuno potrebbe legittimamente pure pensare…..
Un tema, quello degli Oratori, particolarmente allora sentito ! ….. Attenzione ai giovani, puntando con particolare determinazione proprio agli Oratori, come luogo non solo di incontro e di svago, ma soprattutto di riflessione e formazione, verso cui sono state convogliate le risorse disponibili, umane ed economiche; destinando a questo scopo anche una notevole percentuale dei fondi dell’8 per mille, ricevuti annualmente dalla CEI. Così sono nate diverse realtà, nell’ambito di un preciso progetto mirato alla prevenzione della devianza minorile, in zone particolarmente difficili della realtà agrigentina, dove maggiore era l’esigenza di avere un sicuro punto di aggregazione.
L’Oratorio agganciato alla rete capillare delle parrocchie, nella pratica concreta ….forse, si è rivelato in quegli anni una delle più felici intuizioni “sociali” della Chiesa Agrigentina ed ha rappresentato un’opportunità di dialogo educativo soprattutto là, dove tensioni e insofferenze ad ogni regola, sfociavano troppo spesso nella devianza.
Non solo! L’invito a tutti gli Enti Locali, spesso tanto solleciti a finanziare, anche eccessivamente, iniziative davvero discutibili, a prestare maggiore attenzione alla realtà degli Oratori, riconoscendone anche con adeguati finanziamenti l’alto valore formativo e sociale.
Diego Acquisto
23-1-2025