La situazione socio-politico-favarese ma non solo, ha bisogno di approfondire l’insegnamento di S. Gregorio Magno

Sullo  sfondo di  S. Gregorio Magno, una riflessione sulla situazione socio-politico-favarese… con un occhio a quella nazionale

Oggi è la memoria di S. Gregorio Magno ! Papa dal 590-604, strappato alla pace monastica e sbalzato improvvisamente in alto, ancora di più di quando era Praefectus Urbis, con  i Longobardi alle porte di Roma,  in un clima quindi di terrore e  disperazione.

Egli sente subito il dovere di essere “la sentinella”. E quindi come sentinella,  messo in alto per scrutare, non per privilegio, ma per un servizio, puntando all’immediato ma anche e soprattutto a guardare lontano. L’altezza del ruolo per lui significa responsabilità, impegno. E mentre gran parte del clero romano per paura ha lasciato Roma, Papa Gregorio commenta il Libro del profeta Ezechiele e si sofferma sul versetto: “Figlio dell’uomo ti ho mandato come sentinella alla casa d’Israele. Sentinella in latino è “speculator” e perciò spiega, “non est enim speculator qui imo est”, cioè non c’è sentinella che stia in basso; bisogna stare in alto perché si possa vedere lontano.

A me pare che ci sia un messaggio appropriato  alla situazione attuale che si sta vivendo in tanti nostri paesi, come per esempio a Favara, così come a livello più alto, regionale e nazionale, dove specie su quest’ultimo fronte, proprio oggi sembra essere la giornata decisiva per una svolta politica, che il primo ed il secondo Partito con la loro attuale rappresentanza in Parlamento, stanno realizzando ed alla quale la maggioranza degli italiani sembra proprio guardare positivamente.

Sì, positivamente, si pensa finalmente  non tanto per chi deve governare, quanto per il popolo che da questo Governo si  attende quello che da tempo è stato trascurato sul piano culturale identitario come sul piano socio-economico della giustizia sociale. A  partire anzitutto dalle tante periferie esistenziali che in  questa nostra Italia si sono paurosamente negli ultimi anni moltiplicate e da dove partono ogni giorno per l’estero centinaia di giovani.

Scendendo nel particolare e sempre guardando all’esempio di S Gregorio, diciamo subito che a Favara si sta vivendo una situazione paradossale, con

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una Sindaca, eletta plebiscitariamente nel giugno 2016  ed adesso accusata anche da molti del suo stesso Movimento 5-Stelle, a cui il popolo favarese ha dato pure la maggioranza assoluta,  di aver tradito in tanti punti, anche non secondari,  gli impegni  ufficialmente presi.

Un’accusa ufficiale proprio ieri,  che ha suscitato naturalmente l’immediata reazione,  senza eufemismi,   della pentastellata Sindaca Anna Alba (nella foto). Che  parla invece di  “risultati raggiunti” come   “una soddisfazione per tutta la comunità favarese”;  e respingendo le accuse, parla anzi di “personalismi, e congiure” in Consiglio Comunale proprio tra i suoi Consiglieri pentastellati, dove denuncia che alcuni avvertono la  “necessità di buttare via un giocattolo che non risponde ai comandi”.

Ed “il giocattolo” sarebbe la sua Amministrazione, che  – a suo dire – pur a fatica e tra tanto travaglio, proprio in questi giorni, sembra davvero  raggiungere un traguardo come la metanizzazione,  perseguito invano da oltre vent’anni.

La nostra comunità – dice la Sindaca Anna Alba–  non ha bisogno della politica da cortile, dissidi, dissapori, correnti,  ma ha bisogno della politica che porti a casa i risultati”.

Un’affermazione sicuramente dura ed inusuale, ma condivisibile sicuramente  da chiunque, soprattutto nella parte finale, quando parla del bisogno di una politica che produca risultati.

E sono proprio i risultati che talvolta mancano in tanti, troppi punti.  Risultati verificabili e concreti, visibili ad occhio nudo,  prescindendo da vacue elucubrazioni,  malevoli congetture, interessate congiure, attaccamento alle poltrone ecc. ecc.

E stamani, di buon mattino,  proprio io,  attraversando la lunga via Agrigento, una delle vie più importanti del traffico favarese,  l’ho trovato pulitissima.  Ed in cuor mio, compiacendomi, senza parlare, tra me  dicevo: “Così dovrebbe essere tutta Favara” , con l’impegno di tutti, con le somme non trascurabili che si spendono, con la vigilanza scrupolosa ed inflessibile di chi è incaricato.

Cosa che però non sempre e dovunque avviene ! e mi  sa che è  ancora – (vorrei proprio sbagliarmi !) – proprio vero quello che, ad esempio, viene denunciato presso il gioiello che era e dovrebbe essere il Palazzetto dello Sport, inspiegabilmente chiuso e dove si vede quello che nessuno vorrebbe vedere.

Abbandonando allora  atteggiamenti sbagliati, con il coraggio dei sacrifici necessari da parte di chiunque,  Favara deve ritrovare la forza di riprendersi e guardare al futuro immediato ed a quello più lontano, con la necessaria preveggenza, saggezza e lungimiranza, come a suo tempo indicava S. Gregorio a cui la storia ha dato la qualifica di Magno.

Diego ACQUISTO

 

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