Testo dell’Editoriale di Radio RF 101, andato in onda ieri lunedì 06.05.2019 sul 50° della Morte di P.Seggio

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Un cordiale saluto a tutti i radioascoltatori da parte mia don Diego Acquisto e per la parte tecnica Lillo D’Anna.

Favara, tramite il Consiglio Pastorale Parrocchiale di S. Vito, con un invito dei giorni precedenti, rivolto a tutta la Comunità Ecclesiale favarese, ha programmato per le ore 18,30 di oggi 6 maggio, una concelebrazione di suffragio nella Chiesa di S. Vito-Favara, per ricordare la figura di un Sacerdote, di un parroco, a 50 anni di distanza dalla sua tragica scomparsa.

Si tratta di don Giuseppe Seggio, assassinato il 5 maggio 1969…..e dato che quest’anno il 5 maggio cadeva di domenica, il ricordo, in questa particolare ricorrenza del 50° con la concelebrazione, è stato fissato per oggi.

Nell’invito, a firma del coordinatore del Consiglio Pastorale Parrocchiale Lillo Montaperto  e di chi vi parla,  si dice che, con la concelebrazione  si vuole elevare un inno di lode al Signore per i 22 anni di generoso e zelante ministero pastorale svolto da don Seggio a Favara, prima come cooperatore parrocchiale o vice parroco nella Chiesa Madre di Favara con l’arciprete del tempo, Mons. Giuseppe Minnella e poi  a S. Vito con P. Luigi Arnone, del quale poi, don Seggio è stato  successore a S. Vito come Parroco.

Proveniente da Ravanusa, dove era nato il 12 settembre 1922,  Don Giuseppe Seggio fu assassinato a Favara, in Via Umberto, nel tardo pomeriggio del 5 maggio 1969. Sono passati 50 anni da quel drammatico pomeriggio del 5 maggio 1969, quando don Seggio, dopo il consueto lavoro pastorale in Parrocchia e dopo una riunione dei genitori dei ragazzi che si preparavano alla prima Comunione, recandosi verso la Chiesa Madre, dove era programmata una riunione di Clero, venne aggredito proditoriamente alle spalle da uno squilibrato, che  gli esplose contro 7 colpi di pistola. Un omicidio assurdo, frutto di disturbo mentale, che colse tutti di sorpresa e lasciò sbigottita una città.

A 50 anni di distanza, Favara, che non ha mai dimenticato Don Seggio, – come dicevamo –  lo ricorda con una sobria cerimonia religiosa …… mentre 10 anni fa, ricorrenza del 40° al Castello Chiaramontano,  ci furono tante… proprio tante  testimonianze di stima ed affetto …. ed  è stata consegnata una targa alla memoria ai familiari, sorella e fratello di don Seggio allora presenti ed ora scomparsi, e poi con una solenne concelebrazione nella Chiesa di S. Vito, …..una concelebrazione anche questa molto partecipata e sentita. Presenti sempre a tutti e due i due momenti, al Castello e in Chiesa, oltre al sindaco di Favara, che allora, nel 2009 era l’avv. Domenico Russello, anche il sindaco di Ravanusa, dott. Armando Savarino. E proprio i due sindaci di Ravanusa e Favara al termine della celebrazione in Chiesa hanno scoperto una lapide, benedetta da mons. Giuseppe Di Marco, anche lui adesso scomparso,  che, ha presieduto la concelebrazione. Una concelebrazione, partecipata dai Parroci,  oltre che  da chi vi parla. E Favara ha voluto e vuole ancora nel 50° commemorare   il Parroco don Giuseppe Seggio, figura indimenticabile di Sacerdote e di uomo, apostolo dei giovani, sempre vivacemente inserito nel contesto socio-culturale cittadino, dal cuore amabile e generoso, sempre pronto e disponibile con tutti, morto all’età di 47 anni, dopo 22 anni di servizio al popolo di Favara….22 anni nei quali col suo operato, P. Seggio, come è stato scritto quest’anno,  ha profeticamente inciso nel tessuto sociale favarese, trasmettendo sempre messaggi di rinnovamento e di speranza, infondendo fiducia e creando amicizia, abbattendo muri di miopia psicologica ed ignoranza, conquistandosi il rispetto delle istituzioni, la fiducia delle forze più promettenti e dei giovani più dotati, della gente di ogni rango e condizione sociale.

Tutti pensieri questi che si sono aggiunti, facendo sintesi della  commemorazione al Castello, 10 anni fa, quando si sono registrate diverse, toccanti testimonianze, di cui, adesso,  riferiamo, per ovvi motivi solo qualcosa.

Per esempio, il Rag.  dott. Giuseppe Veneziano ha detto e lasciato testimonianza scritta, col dire : l’arrivo di Padre Seggio a Favara ha creato una  grande rivoluzione culturale ed un vivo interesse del settore giovanile…sapeva  infondere fiducia e amicizia, trasmettere messaggi di rinnovamento e di speranza, …ha saputo fare diventare la Parrocchia di San Vito un punto di riferimento per i giovani di Favara,  ….Ha partecipato da protagonista… alle varie manifestazioni religiose e civili del  paese, è diventato l’amico, il consigliere di uomini politici e di personalità dell’epoca, ma soprattutto è diventato il consigliere ed il difensore dei più deboli. Oggi, tutto ciò è considerato un fatto normale, …..Quarant’anni fa, – diceva allora  ( e lo conferma ancora oggi! ) il rag. Veneziano – tutto ciò era considerato “utopistico” e , sicuramente, un simile comportamento “per certi versi” poteva essere considerato come un atto di “spavalderia”! Padre Seggio ha dovuto battersi giorno per giorno per abbattere il muro dell’ignoranza, per conquistarsi il rispetto delle istituzioni, la fiducia dei giovani, della gente, del paese, rompendo con le usanze e le credenze del tempo!

Sotto questo profilo Padre Seggio è stato un grande innovatore e un precursore dei tempi moderni anche se ciò gli è costata la vita!

Per questo suo grande contributo e per le sue idee ,la ricorrenza anche odierna acquista un valore particolare: onorare la memoria di un grande precursore!

E l’on. Filippo Lentini, allora presente – scomparso alcuni mesi dopo… del quale quest’anno ricorre – mi pare – ai primi di novembre prossimo il decennio della sua scomparsa – tra le tante cose, ha detto : Padre Seggio, è andato  oltre i confini della sua Parrocchia, instaurando un rapporto privilegiato con giovani laureati e studenti emergenti e con quanti davano la sensazione di volere il bene della Città, nell’ideazione di un futuro diverso e migliore per le giovani generazioni, ma pretendendo una loro partecipazione attiva, senza fughe ed abbandoni”.

E mons. Giuseppe Di Marco, anche lui adesso passato a miglior vita,  nell’omelia della concelebrazione del 40°, sottolineando che la commemorazione di don Seggio, il 5 maggio, quando è avvenuto proprio quel fattaccio assurdo che non doveva accadere,  avveniva nel giorno in cui la Chiesa Agrigentina celebra la memoria liturgica di S. Angelo sacerdote e martire, ha detto: “P. Seggio ha dato testimonianza vera con la sua vita, con il suo ministero, con la sua opera educativa e sociale, con il suo sangue”.

 Radioascoltatrici e radioascoltatori, don Diego Acquisto e per la parte tecnica Lillo D’Anna, cordialmente vi salutano e come al solito, unitamente allo staff tecnico e giornalistico di Radio RF 101, vi augurano buona settimana con i programmi della nostra emittente

 

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