San Michele Arcangelo

Notiziario di Telepace

mercoledì 29.09.2004

San Michele Arcangelo

servizio di don Diego Acquisto

Festa oggi di S. Michele arcangelo, capo supremo dell’esercito celeste, degli angeli fedeli a Dio, patrono delle forze di polizia e della Chiesa Universale, che lo ha considerato sempre di aiuto nella lotta contro le forze del male. Nome ebraico che vuol dire Achi è come Dio ?@, Michele è stato sempre rappresentato e venerato come l=angelo‑guerriero di Dio, rivestito di armatura dorata in perenne lotta contro il Demonio, che continua nel mondo a spargere il male e la ribellione contro Dio, demonio che  nell=Apocalisse è rappresentato da un dragone, circondato a sua volta dai suoi angeli, ma che da Michele viene sconfitto nel corso di una terribile lotta, e quindi scacciato dai cieli e precipitato sulla terra.

La chiesa ha sempre riservato a S. Michele, fin dai tempi antichissimi, un culto ed una  devozione particolare, considerandolo sempre presente nella lotta che si combatte e si combatterà fino alla fine del mondo, contro le forze del male che operano nel genere umano. Il culto per san Michele, che già nel mondo pagano equivaleva ad una divinità, con l=affermazione del cristianesimo, ebbe in Oriente una diffusione enorme e di questo ne sono testimonianza le innumerevoli chiese, santuari, monasteri a lui dedicati; nel secolo IX solo a Costantinopoli, capitale del mondo bizantino, si contavano ben 15 fra santuari e monasteri; più altri 15 nei sobborghi. Tutto l=Oriente era costellato da famosi santuari, a cui si recavano migliaia di pellegrini da ogni regione del vasto impero bizantino e come vi erano tanti luoghi di culto, così anche la sua celebrazione avveniva in tanti giorni diversi del calendario.

Perfino il grande fiume Nilo fu posto sotto la sua protezione, si pensi che la chiesa funeraria del Cremlino a Mosca in Russia, è dedicata a S. Michele.

In Occidente si hanno testimonianze di un culto molto antico, con le numerosissime chiese intitolate a volte a S. Angelo, a volte a S. Michele, come pure località e monti vennero chiamati Monte Sant=Angelo o Monte San Michele, come il celebre santuario e monastero in Normandia in Francia, o in Italia, in Puglia, sul Monte Gargano, a due passi da S. Giovanni Rotondo, dove nel corso dei secoli si sono recati in pellegrinaggio papi, sovrani, futuri santi, fra cui P. Pio che vi si recava spesso in preghiera e dove oggi si recano anche quanti, numerosissimi ogni anno vanno a rendere omaggio alla tomba del frate cappuccino stigmatizzato.

Difensore della Chiesa, la statua di S. Michele  compare sulla sommità di Castel S. Angelo a Roma, che come è noto, nel passato, era diventata una fortezza in difesa del Pontefice; S. Michele oggi è invocato come  protettore del popolo cristiano, nelle gravi contingenze storiche del tempo che stiamo vivendo, così come un tempo lo era dei pellegrini medievali, che lo invocavano nei santuari ed oratori a lui dedicati, disseminati lungo le strade che conducevano alle mete dei pellegrinaggi, per avere protezione contro le malattie, lo scoraggiamento e le imboscate dei banditi. Il ricordo oggi nella liturgia prima riservato solo a  S. Michele  arcangelo, in seguito venne esteso anche  a Gabriele e Raffaele, gli unici tre arcangeli riconosciuti dalla Chiesa, il cui nome è documentato nella Bibbia.

Gabriele, che significa forza di Dio, è colui che annuncia a Zaccaria  la nascita di Giovanni Battista ed a Maria, nella casa di Nazareth la nascita di Gesù.

Raffaele, che significa “Dio ha curato”, compare nel libro di Tobia, come accompagnatore nel viaggio del giovane e come portatore di salvezza al suo vecchio padre cieco.

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