QUARESIMA: un periodo particolare
giovedì 06.03.2003
QUARESIMA: un periodo particolare
servizio di don Diego Acquisto
Un periodo particolare, ogni anno quello della Quaresima, nella cultura e nella spiritualità cristiana. Un periodo particolare, iniziato ieri con un giorno particolare, il Mercoledì delle Ceneri, giornata di preghiera e digiuno, che, dopo l’appello del Papa per la pace, in relazione alla gravissima situazione del Medio Oriente ed alla crisi irachena in particolare, ha fatto quasi irruzione sulla scena del mondo, uscendo dal privato sacrario delle coscienze, per imporsi quasi come un atto collettivo ed universale. Un fatto decisamente nuovo questo dell’attenzione mondiale alla preghiera e al digiuno del Mercoledì delle Ceneri, nonostante per la Chiesa si tratti di una tradizione più che millenaria. Un fatto nuovo che il digiuno e la preghiera del primo giorno di Quaresima siano usciti dal privato ed entrati nello spazio pubblico, anche se la valenza cristiana è chiaramente diversa da quella in genere data negli ambienti laici, visto che il digiuno cristiano che c’è sempre stato, è collegato ad un’esigenza religiosa molto profonda. E’ comunque un fatto positivo il fatto che laici e cristiani, il Consiglio Ecumenico delle Chiese come pure molti leader di altre religioni, abbiano aderito alla richiesta del Papa e dovunque, diocesi, comunità religiose, gruppi, movimenti, istituzioni culturali abbiano digiunato e pregato per la pace. La preghiera, unita al digiuno, può davvero influire sulla storia, perché determina anzitutto un cambiamento che parte da se stessi. Il terrorismo e la logica della guerra sono la prova del fallimento dell’umanità e il risultato dei peccati individuali e collettivi. La Quaresima si propone anzitutto come impegno di revisione di vita, partendo dalle categorie culturali, da mettere in sintonia con quanto la fede e la ragione suggeriscono per la crescita dell’uomo. Il richiamo alla mortificazione ed alla penitenza vuole costituire uno stimolo ad uno stile di vita improntato alla sobrietà e nello stesso tempo risvegliare una maggiore sensibilità per gesti generosi verso coloro che vivono nell’indigenza e nella miseria. E proprio in questo senso, ieri, durante l’omelia si è levata forte, nella Cattedrale di S. Gerlando, la voce di Mons. Carmelo Ferraro, che è tornato a condannare l’indifferenza di chi sta bene verso chi soffre. Un impegno sociale e culturale che deve stimolare i cristiani soprattutto in quaresima, prestando attenzione ai bisogni dei fratelli che soffrono “con gli occhi del cuore”. Il problema della guerra, “per il quale ci sono i soldi a palate, mentre non ci sono i soldi per gli affamati” – ha affermato ancora Mons. Ferraro –è il problema di tutta l’umanità. Una vergogna che si deve contestare”. Parole forti, così come la gravità dei problemi, all’inizio della Quaresima che ci stimola all’accoglienza del mistero della salvezza, nel mistero pasquale del Figlio di Dio, Gesù di Nazareth, Dio ed uomo ad un tempo. Il rito suggestivo ed austero delle ceneri sul capo, che si è svolto ieri in centinaia di assemblee liturgiche, affollate di fedeli, -un rito fortemente sentito in molte parti della nostra diocesi dal popolo cristiano – richiama efficacemente, in preparazione alla Pasqua, all’ascolto più assiduo e frequente della Parola di Dio, alla preghiera, alla conversione del cuore, nel silenzio, disciplinando anche l’uso del tempo libero, in un processo dinamico di continuo rinnovamento interiore.
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