AUGURI a PAPA FRANCESCO nel decimo anniversario del suo pontificato

42-Edit. Radio RF 101-Lun.-13.3.2023—decimo anniversario del pontificato di Papa Francesco.

Un cordiale saluto da parte mia, don Diego Acquisto, e per la parte tecnica da Lillo D’Anna.

In questa nostra conversazione, vogliamo in qualche modo rivivere, assieme a tutti i nostri radioascoltatori l’emozione, la gioia e la soddisfazione, provata nel tardo pomeriggio di dieci anni fa, proprio come oggi, 13 marzo…eravamo nel 2013, quando, all’imbrunire, dopo aver notato salire nel cielo di Roma fumo bianco…usciva dalla loggia centrale di Piazza S. Pietro in Vaticano, il cardi francese Tauran che diceva “Habemus Papam”….annunciando l’elezione del nuovo Papa….  Che era stato appena eletto,,,,,, il settantaseienne arcivescovo di Buenos  Aires, il gesuita Mario Giorgio Bergoglio, che aveva scelto il nome di Francesco…..primo PAPA a scegliere questo nome del poverello, il Santo di Assisi FRANCESCO.–Diventava Papa in un momento delicato, quando la Chiesa era ancora scossa dall’inaspettata rivoluzionaria rinuncia  di Benedetto XVI e la barca della Chiesa stava attraversando un mare in tempesta. Adesso sono passati esattamente dieci anni.–Un nome nuovo, emblematico e  significativo, quello di Francesco, scelto dal card. Giorgio Mario Bergoglio, eletto Papa al quinto scrutinio, a poco più di 24 ore dall’inizio del conclave. Un nome che ha suscitato subito unanime consenso, come è stato facile constatare da tutti i commenti a caldo e soprattutto dal modo semplice ed umile con cui si è presentato:  Ricordiamo…”Fratelli e sorelle, buonasera“…e poi… “prima che io benedica voi, voi pregate perché Dio benedica  me!”. E su queste parole accompagnate dal gesto conseguente, i commenti unanimi, subito, anche sul web, che trasudavano emozione, gioia e soddisfazione. Ci veniva di dire…anche se non lo abbiamo potuto esprimere a parole…ma in tanti l’abbiamo pensato…. : “Grazie Papa Francesco…grazie  per avere chinato il capo e chiesto la benedizione di Dio attraverso la nostra preghiera. Grazie per essere venuto “dalla fine del mondo” per evitarci la fine del mondo ed aprirci alla conversione.”

Nato a Buenos Aires il 17 dicembre del 1936, Papa Francesco, prima  ha studiato e si è diplomato come tecnico chimico, ma poi ha scelto il sacerdozio ed è entrato nel seminario, passando l’11 marzo 1958 al noviziato della Compagnia di Gesù compiendo gli studi umanistici in Cile e  conseguendo nel 1963, di ritorno a Buenos Aires, la laurea in filosofia.

Ordinato sacerdote gesuita, consacrato prima vescovo ausiliare di Buenos Aires, (della quale diocesi diventava poi vescovo titolare), viene  nominato cardinale da Giovanni Paolo II nel 2001. In questa circostanza sorprendeva tutti la sua determinazione con cui  obbligava i suoi compatrioti che avevano organizzato una raccolta di fondi per presenziare alla cerimonia d’investitura cardinalizia a  Roma, a restare in Argentina e a donare tutti i soldi  raccolti ai poveri.—Una scelta che già subito diceva  tutto, accompagnata poi da tanti suoi comportamenti conseguenti di uomo semplice, umile, che, da cardinale,  non usava mai  auto blu a Buenos Aires,  ma  la metro pubblica per gli spostamenti abituali. Sul piano pastorale, da Vescovo si batte per i valori della famiglia, scontrandosi  con quella parte conservatrice di chiesa argentina che nella sua vasta diocesi si rifiutava di battezzare i figli delle madri single. Egli con coraggio  parlava di “ipocrisia che allontana il popolo di Dio dalla salvezza”. Tutti comportamenti, gesti e parole insomma  che, man mano che venivano conosciuti dopo la sia elezione a vescovo di Roma, successore dell’apostolo Petro e quindi Papa, …tutti comportamenti che subito facevano conoscere ed intuire la sua fisionomia umana di un Papa in cui si azzeravano tutte le  formalità, mettendo in risalto molta più umanità spicciola e tanta sentita vicinanza  ai problemi della gente comune.—Poi, il nome scelto   del poverello d’Assisi, richiamava alla mente di tutti l’immagine di Cristo Crocifisso che nella Chiesa di S. Damiano diceva al giovane d’Assisi: “Francesco, va’, ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina”. —Papa Francesco, come lo abbiamo appena visto,  quasi tremante, un po’ incerto, pieno di stupore, invitando alla preghiera con la recita del Padre Nostro e dell’Ave Maria, confidando unicamente in Dio e richiamando tutti con semplicità all’impegno prioritario dell’evangelizzazione, iniziava cosi il suo servizio come Vescovo alla diocesi di Roma e quindi  alla Chiesa universale come Papa.

La biografia di questo nuovo Papa,  così come raccolta allora  a caldo  e così come messa subito  in luce …ci risulta perfettamente confermata a dieci anni di distanza…..abbiamo potuto apprezzare la sua   profonda spiritualità,  unita ad una  grande sensibilità culturale, malgrado l’estrema semplicità e spontanea gestualità con cui si esprime….. Doti che   lo hanno messo e lo mettono  nelle condizioni più favorevoli per  intercettare  i problemi di questo nostro  mondo travagliato. Un mondo che nel profondo   anela  alla semplicità  e soffre le contraddizioni di una cultura  distorta, ….una cultura che ha urgente  bisogno di recuperare le vere radici della sua umanità. –In questo contesto, anche per i problemi interni di organizzazione della Curia e non solo, Papa Francesco , con uno stile di vita genuinamente francescano, vediamo che  prega, soffre, spera, opera  umilmente e silenziosamente per la Chiesa, perché sia più simile a quella che Cristo ha voluto al servizio dell’uomo e del mondo.

Noi dai microfoni di questa nostra mittente Radio RF101….noi tutti operatori….da parte mia di tutto lo staff che porta avanti il lavoro con impegno e  sacrifici…   a nome anche di tutti i nostri radioascoltatori…..che sono tantissimi …uomini e donne… il cui numero è ancora di molto aumentato anche per le nuove antenne impiantate in  diverse  parti della provincia  ed ultimamente nella zona della montagna ….consapevoli che ci ascoltano in tanti anche fuori provincia ….a nome di tutti mi sento autorizzato a rivolgere i migliori auguri a Papa Francesco, nelle ricorrenza di questo decimo anniversario del suo servizio alla Chiesa ed al mondo intero, nel quale senza ombra di dubbio è uno dei leaders o  addirittura forse il leader più apprezzato e seguito….a nome di tutti voglio rivolgergli gli auguri.. utilizzando la forma classica in latino….che subito pero dopo vi traduco…..Francisco  summo pontifici et universali patri  et omni clero ac populo Ei commisso  pax vita et salus perpetua…

Cioè A  FRANCESCO,  Sommo Pontefice e padre universale, sia pace, vita e salute perenne,  così come  a tutto il clero   ed  al popolo a Lui affidato.

Auguri da parte di questo lembo estremo di  terra  italiana, siciliana ed  agrigentina e favarese…. raccogliendo e rilanciando  il suo grido contro la guerra e sempre per la pace e per la fratellanza universale. La  Chiesa è una grande famiglia e la festa del Padre è anche la festa dei figli…..e  noi agrigentini ben volentieri, nella gioia  e nella preghiera, formuliamo auguri  e ci uniamo al generale affetto, stima, crescente consenso  verso il Suo illuminato magistero.—Il suo servizio non è ossificato in una postura di routine, scontata e tradizionale… ma sempre nuovo ed imprevedibile; mettendo sempre al centro la persona con le sue concrete fragilità, raccoglie il soffio vero e  genuino dello spirito evangelico, che spinge a servire  sempre e comunque, malgrado tutto, la persona concreta, con le sue peculiari fragilità e difficoltà,  per un futuro di speranza e di salvezza. AUGURI….AUGURI…AUGURI.

Radioascoltatrici e radioascoltatori, don Diego Acquisto e per la parte tecnica Lillo D’Anna, cordialmente vi salutano e come al solito, unitamente allo staff tecnico e giornalistico di Radio RF 101, vi augurano buona settimana con i programmi della nostra emittente.

 

 

 

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