Messaggio dall’ Ospedale dell’arcivescovo Damiano per la Pentecoste

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Sabato 7 giugno 2025, vigilia della Solennità della Pentecoste, l’Arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano, dall’ospedale “San Giovanni di Dio” dove si trova per il periodo di degenza, in seguito all’incidente stradale ha consegnato alla Chiesa Agrigentina il messaggio che pubblichiamo di seguito.

Carissimi fratelli e sorelle, figli e figlie,

con semplici e povere parole, vi raggiungo in prossimità della solennità di Pentecoste, in cui facciamo memoria della discesa dello Spirito Santo su Maria e gli Apostoli.

Il racconto che levangelista Luca ci fa di questo straordinario evento ci ricorda che, mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, i discepoli «si trovavano tutti insieme nello stesso luogo» (cfr. At 2,1). Il Cenacolo è luogo di intimità e di memoria in cui gli Apostoli ricevono il dono dellEucaristia, la pace del Risorto e leffusione dello Spirito. Purtroppo questanno non potremo vivere la gioia e la bellezza dello stare insieme nel medesimo luogo, per attendere lo Spirito che rinnova e dona freschezza alla Chiesa.

Questo tempo di solitudine e precarietà che segue lincidente di sabato 24 maggio si sta trasformando provvidenzialmente in uno spazio di nuova creazione che Dio permette nelle nostre vite. Il Signore, infatti, mi sta visitando con la premura e laffetto di questo presbiterio e di questa Chiesa, dei confratelli vescovi e della società civile, dei familiari e degli amici di sempre. Egli, inoltre, mi circonda di attenzione anche attraverso la professionalità e la sensibilità dei medici, degli infermieri e di tutto il personale che si stanno prendendo cura di me, non solo dal punto di vista fisico, ma anche di quello emotivo e spirituale.

La degenza, che non è riposo ma fatica, si sta rivelando anche un invito a scoprire la fragilità del corpo quale ponte sottile per coabitare con il dolore e riconoscersi vulnerabili. Questa povertà del corpo, che impone la necessità di affidarsi aquanti lo curano, è palestra per fidarsi – con libertà e disponibilità – di Dio, che solleva nella debolezza e sostiene nel bisogno, che riempie la solitudine e dona la pace, che ascolta la voce rotta dal pianto e incoraggia nella prova.

In questi giorni porto nel cuore, con preoccupazione, ma anche con fiducia, tutti coloro che sono stati coinvolti nellincidente stradale. Confido che per loro continui a salire la vostra preghiera.

Carissimi, viviamo questa Pentecoste facendo nostro il desiderio di Papa Leone: quello di «una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato. In questo nostro tempo, vediamo ancora troppa discordia, troppe ferite causate dallodio, dalla violenza, dai pregiudizi, dalla paura del diverso, da un paradigma economico che sfrutta le risorse della Terra ed emargina i più poveri. E noi vogliamo essere, dentro questa pasta, un piccolo lievito di unità, di comunione, di fraternità. Noi vogliamo dire al mondo, con umiltà e con gioia: guardate a Cristo! Avvicinatevi a Lui! Accogliete la sua Parola che illumina e consola! Ascoltate la sua proposta di amore per diventare la sua unica famiglia: nellunico Cristo noi siamo uno» (Leone XIV, Omelia per linizio del ministero petrino).

Nellaugurarvi una buona Pentecoste, con voi invoco dal Risorto il dono dello Spirito perché come fuoco damore rinsaldi i nostri vincoli di comunione, come luce beatissima illumini i nostri cammini di fede, come vento impetuoso si abbatta sulla nostra Chiesa di Agrigento.

Agrigento, 7 giugno 2025

+ Alessandro Damiano, Arcivescovo

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