Don Gerlando Lentini….una figura di prete da ricordare a Favara, ma non solo…..

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Ribera  nelle settimane scorse lo  ha ricordato uno dei suoi figli più illustri degli ultimi anni…una figura stimata e conosciuta a livello anche provinciale-diocesano e non solo…cioè  don Gerlando Lentini, sacerdote, scrittore, giornalista e saggista

 

Come scrive Don Carmelo Petrone, noto direttore del Settimanale Cattolico agrigentino L’AMICO del POPOLO …don Petrone del cui pensiero ci serviamo pari pari…per questo nostro editoriale, dice che Ribera ….ha ricordato DON GERLANDO  LENTINI  lo scorso -14 Maggio con un apposito convegno …. Convegno, promosso dal Centro diocesano di Bioetica “Evangelium Vitae”, …….un Convegno in cui sono intervenuti  – dopo i saluti dell’arciprete di Ribera don Giuseppe Argento, il sindaco di Ribera , Matteo Ruvolo e l’on. Carmelo Pace…..mentre  don Antonio Nuara ha parlato – specificamente –  del sacerdozio di don Gerlando Lentini”, lasciando ad  Enzo Di Natali di parlare del mensile  “La Via” —-sappiamo quanto caro,  anzi carissimo a don Gerlando…., per cui…opportunamente….Enzo Di Natale tiene a sottolineare che “Don Gerlando Lentini ––  con il suo mensile La Via, che diresse per più di cinquant’anni, fu pungolo per un autentico rinnovamento ecclesiale… quindi don Gerlando…da taluno considerato tenace tradizionalista….viene giudicato invece ….”pungolo del vero rinnovamenti ecclesiale”….

Infatti…..Nonostante il tempo trascorso alcuni editoriali – afferma Di Natali – fanno parte della storia della Chiesa agrigentina di cui la storiografia non può non tenere conto: Apostoli o burocrati? Diocesi di Agrigento, anno zero? Popolo senza chiese e chiese senza popolo” Sono alcuni dei titoli degli editoriali. Di don Gerlando….”

Don Gerlando amava definirsi “Prete soltanto prete” ,  ha intitolato uno dei suoi libri. …… era nato l’8 giugno  1930 a Ribera, dove i genitori, da Favara, si erano trasferiti.

Il padre Raimondo scultore, scalpellino, artista, poeta, venne chiamato a Ribera per realizzare il campanile della Chiesa Madre. Nella città delle arance ha scelto di vivere e ha svolto gran parte del suo ministero. fu ordinato presbitero, il 29 giugno 1953 dall’allora Vescovo Ausiliare di Mons. Peruzzo… mons. Iacono nella chiesa madre di Favara dove ha svolto i suoi primi incarichi pastorali,

 

Monumento a Gesù-Sacerdote sulla Colina Belvedere del Seminario Vescovile Minore di Favara benedetto dal Vescovo  S.E. Mons. Giuseppe Petralia nel maggio 1964, alla presenza del favarese, Presidente on. Gaspare Ambrosini , Presidente della Corte Costituzionale

 

come assistente del Seminario minore (1953-55), vice-rettore (1955-59) e, successivamente, come docente di lettere e direttore spirituale (1961-73).

Dal 1955 al 1959, è stato parroco della parrocchia San Giovanni Battista di Raffadali e successivamente collaboratore della Rettoria San Calogero di Agrigento dal 1959 al 1961 quando, è stato nominato parroco della parrocchia B.M.V della Consolazione a Menfi dove ha   operato fino al 1974, anno in cui è  ritornato a Ribera, Dove, fino al 1980, è stato  parroco della Parrocchia San Domenico Savio.

Ciò che ha caratterizzato la vita di don Lentini è stata la passione per la scrittura, la  passione per ricerca, la passione per la  saggistica, per la storia. È stato scrittore a tempo pieno.—Nel 1966 ha fondato e diretto fino alla fine, “La Via”, mensile di cultura che puntualmente – con sacrifici personali e con il sostegno di tanti lettori che ne hanno condiviso la linea editoriale – si presentava nelle case degli abbonati in tutta Italia.

A Totò Castelli che, in una intervista, gli chiese come fosse nata questa sua vocazione per la scrittura rispose: “Faccio il prete, e siccome la Parola si fa scrivere la scrivo”. Meritoria è l’opera, realizzata dai nipoti di pubblicare in rete la raccolta de “La via”. ….Degno di nota è il suo impegno di scrittore al pari di mons. Domenico De Gregorio, padre Stefano Pirrera. Ha editato 65 libri; pubblicazioni monografiche che spaziano dalla saggistica alle scienze bibliche, dall’agiografia alla formazione. L’ultima sua fatica, uscita postuma, è stata quella su don Sturzo, a sessant’anni dalla morte del prete fondatore del Partito Popolare Italiano.

A lui mi legava – come scrissi in occasione della nascita al cielo – una profonda amicizia. Ha scritto per “L’Amico del Popolo”e lo leggeva, come io “La Via”.  Puntualmente arrivavano le sue, graditissime, chiamate e le lettere nelle quali puntualizzava e offriva il suo contributo di riflessione, anche con pareri critici, su aspetti e temi di attualità ecclesiale, pastorale e sociale che avevamo trattato sulle pagine del settimanale, unitamente alla quota del suo abbonamento; “so che significa – mi confido un giorno – portare avanti il gravoso impegno di editare un giornale cartaceo”. Ho apprezzato il suo contributo, sempre ecclesiamente responsabile, critico nelle sue analisi, mai distruttivo. Il suo fare giornalismo era libero di fronte all’ opinione pubblica, intra ed extra ecclesiale ed improntato allo stile evangelico: “Sia il vostro parlare: “Sì, il sì”, “No, il no”; il di più viene dal Maligno” (cfr Mt 5,37).

Le pubblicazioni di don Gerlando Oltre a fondare e dirigere, per 53 anni, il mensile “La Via” don Lentini ha editato 65 pubblicazioni che spaziano dalla saggistica alle scienze bibliche, dall’agiografia alla formazione cattolica. Testi che non ha mai voluto presentare pubblicamente perché non amava apparire…

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