Chiesa e politica–Sull’impegno dei cristiani 

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RF 101-Editoriale di lun. 19-5-2025—Chiesa e politica–Sull’impegno dei cristiani 

Un cordiale saluto da parte mia, don Diego Acquisto, e per la parte organizzativa e tecnica dai fratelli Lillo ed  Alberto D’Anna ….come pure da  Antonio  Azzaretto ….

E’ ormai da   non pochi anni…. che la  Gerarchia della Chiesa, in questa fase storica, non interviene direttamente nelle scelte politiche —– e questo a differenza di quanto invece è avvenuto nel 1948….nelle elezioni politiche del 1948, quando dopo la caduta del fascismo, incombeva il pericolo di cadere nel Comunismo, allora guidato in Russia da Stalin….e l’Italia poteva divenire un paese satellite dell’Unione Sovietica, come  ‘Ungheria, la Cecoslovacchia, la Romania….ecc …e sarebbe allora significato dopo il Fascismo cadere dalla padella nella brace, quanto meno sino al 1989 che è l’anno della caduta del Muro di Berlino e quindi gradualmente dell’Unione Sovietica… in quella situazione di grande  pericolo per l’Italia la chiesa è allora intervenuta…con direttive precise …mobilitando tutte le forze cattoliche responsabili…..lo ha fatto specialmente in occasione delle elezioni politiche  della   domenica 18 aprile del 1948…  in Italia le prime elezioni veramente libere, per l’elezione del Parlamento bicamerale, Camera e Senato…. ….dopo la caduta del Fascismo…e subito prima, qualche anno prima …  c’era stato il Referendum istituzionale del 2 giugno 1946, quando l’Italia, nel segreto dell’urna, per volontà del popolo sovrano,  – da precisare – senza nessuna indicazione ufficiale da parte della Chiesa …l’Italia  da Monarchia è diventata  una Repubblica….La vittoria del Partito Comunista  nel 1948…avrebbe portato l’Italia nell’orbita comunista-sovietica…e dal fascismo saremmo passati al Comunismo…quasi a dire….dalla padella sulla brace… fortunatamente il popolo italiano ha saputo scegliere… la Chiesa ha fatto allora la sua parte…bisogna riconoscerlo…  si è messa dalla parte della libertà…più di una voce oggi riconosce e dice… onore al merito

Oggi   invece….la Chiesa mantiene un atteggiamento assai diverso…. ritiene di non dovere dare indicazioni  sul piano dei Partiti….ricorda solo di avere in coscienza  il dovere  della partecipazione  tenendo conto della Dottrina Sociale  che affonda le sue radici nel Vangelo….Si…. nel Vangelo è fondata la Dottrina Sociale della Chiesa (DSC)….   Tutto questo …cioè questo comportamento, se…per un verso suona come  fiducia sul senso di responsabilità e di maturità cristiana dei laici cattolici, …per un altro verso giova alla stessa Gerarchia che si sente più libera di proporre ,-  come è suo fondamentale dovere – i perenni valori del Vangelo, ….i valori del Vangelo… valori che sempre sono come la strada maestra per la promozione dell’uomo e per la stessa…..  migliore    soluzione dei problemi sociali. … migliore,… perché  c’ sempre la possibilità di interpretarla…sempre  ancora meglio la DSC…..la Dottrina Sociale…..

Dottrina sociale che…a partire dall’enciclica  Rerum Novarum del 1991… di Leone  XIII …. fa parte del patrimonio dottrinale, ormai pacificamente acquisito,….DS che dice che per il cristiano l’impegno politico, non è un optional…no…è un preciso dovere…questo è  è essenziale all’essere cristiano….impegnarsi nel sociale…..

Essenzialeperché la politica ….è una forma di carità, anzi, come ebbe a dire Paolo VI, la forma più alta di carità. E la carità è l’essenza stessa del cristianesimo.

La politica è – deve essere per il cristiano, per il cristiano di qualsiasi Partito –  la carità che si fa impegno,…la carità che si fa condivisione,…la carità che si fa solidarietà.

Impegno, condivisione e solidarietà sono la traduzione necessaria della fede.

Passando poi dal generale al particolare, diciamo che – ed è ovvio – che… quando si va a votare si fa sempre una scelta, una scelta sicuramente non assoluta, ….non assoluta ma contingente, …..una scelta determinata da un preciso contesto……e quindi vogliamo dire che bisogna tener conto del contesto….le scelte si fanno sempre in situazione….cioè  nelle concretezza di una situazione….

Comunque….vogliamo precisarlo…anche se per tanti sicuramente non ce ne sarebbe bisogno…vogliamo precisarlo…. La scelta  del cristiano  privilegia sem­pre l’uomo,  mette sempre l’uomo al centro, fa dell’uomo il fine, non il mezzo.

Poi la scelta  del cristiano è quella che pone vera attenzione alla famiglia ….sì alla famiglia ed alle comunità intermedie, prima fra tutte la scuola, dove oggi, – (lasciatemelo dire!) – si gioca una partita decisiva per il pluralismo ed il senso stesso della democrazia….ripeto la scuola…..dove oggi….si gioca il senso stesso della democrazia….

Per andare al concreto … ricordo che  il  Vescovo, Mons. Carmelo Ferraro,…a suo tempo…. nelle  ultime consultazioni elettorali, per il rinnovo dell’Amministrazione Provinciale ….e per il rinnovo allora…di ben  18 Amministrazioni Comunali della Provincia, non ha dato indicazione alcuna. ….così come non c’è stata nessuna indicazione recentemente….ritornando a votare per il Presidente della   Provincia

Ma ricordiamo tutti quello che allora, Mons. Ferraro…ha detto, rispondendo ad alcune domande dei giornalisti, per quelle  elezioni amministrative…..principi che valgono per sempre…..

Vogliamo, anche se sommariamente vogliamo  ricordarle, al fine di uno stimolo di riflessione ed evitare di andare al seggio elettorale impreparati o con superficialità……anche quest’anno quando a giugno saremo chiamati al voto per 5 Referendum……

La politica….sia per la Città, – sia per la Provincia -,sia per l’Italia tutta nel suo insieme … richiede uomini che abbiano la passione per la promozione umana. La scelta, se si tratta di un candidato da scegliere….per essere morale, deve tenere conto dell’­onestà, della testimonianza civile e professionale, delle competenze sui problemi giuridici, della chiarezza di idee  nel contenuto del bene comune.

Se si tratta di una problematica venerale….come il casi dei 5 referendum di giugno…bisogna cercare di capire bene e di confrontarsi coi in valori del Vangelo….

Una volta…scendendo nel concreto in una particolare situazione dicevo …Non basta sapere gestire gli appalti per aggiustare[u1]  strade e assicurare fognature. Cose sicuramente buone e necessarie, ma di per sé non sufficienti. Bisogna saper dare “risposte globali”. …. il Vescovo Ferraro allora ha – testualmente – ancora detto : “Se hai interessi personali o vendette da perpetrare, se cerchi la tua gran­dezza personale o il tuo tornaconto, o quello del tuo clan, non fare politica, scrivi piuttosto : “Sono un disonesto. Sono un pericolo pubblico. Il mio benessere è frutto di latrocinio, perché ho sottratto per i miei interessi, i beni della Comunità”.

Mi pare che ce ne sia a sufficienza per riflettere, forse anche troppo potrebbero osservare alcuni. Ma la posta in gioco, in queste elezioni, come in ogni elezione, è davvero alta.

La chiarezza e la durezza del linguaggio, possono essere uno stimolo alla riflessione, senza lasciarci fuorviare dai sorrisi e dagli spot pubblicitari. Nel difficile momento che attraversiamo, con il gravissimo dramma della disoccupazione, la politica ha davvero il dovere di fare qualcosa in più.

E con quest’ultimo pensiero, un cordiale saluto a tutti i radioascoltatori da parte mia, don Diego Acquisto, … e per la parte organizzativa tecnica dai fratelli Lillo ed  Alberto D’Anna ….come pure da Antonio  Azzaretto.

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