Da Papa  Francesco…. a Papa Leone…un motto diverso, con un messaggio comunque significativo.

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Un motto diverso con un messaggio comunque significativo ed  ugualmente affascinante…rapportato in ogni modo – ci sembra – alla prevalente

Ricordiamo il motto di papa Francesco: “Miserando atque eligendo” fa riferimento al Vangelo di Matteo, quando lo stesso evangelista autore del primo Vangelo descrive la sua chiamata da parte di Gesù, con queste parole : “Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: “Seguimi” (Mt 9,9).

Matteo esattore delle imposte per conto dei Romani, un  collaborazionista interessato dei dominatori e quindi malvisto da popolo e considerato, anche già solo per questo, un pubblico peccatore….Si fa notare che Gesù lo vide non tanto e solo con lo sguardo degli occhi del corpo, quanto con quello della bontà interiore. Cioè, vide un pubblicano e, siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse – miserando atque eligendo –, gli disse: “Seguimi”».

Miserando atque eligendoè proprio l’espressione scelta da Jorge Mario Bergoglio, cioè Papa Francecso, come suo motto episcopale: «Miserando atque eligendo». Un motto sullo stemma episcopale poi, che oltre a riportare queste parole del Vangelo, ha al centro, su campo blu, il monogramma di Cristo, presentato nella tipica forma grafica dei gesuiti, ordine a cui apparteneva Papa Bergoglio. Ed inoltre, appaiono, anche una stella e un grappolo d’uva. Come di consueto, poi, lo stemma contornato dai fiocchi posti su cinque file a indicare il cardinalato.

lL motto di  Papa Prevost, cioè Leone XIV è ‘In Illo Uno Unum’ ….un motto che indica il fine del nostro percorso terreno, con  un richiamo che affascina.

A giudizio – ci sembra – quasi generale, l’elezione al soglio pontificio di Leone XIV ha suscitato un’attenzione diversa dal passato. Non si fa  riferimento  alla mobilitazione e all’interesse che in ogni tempo non è mancata, ma al modo come l’elezione  è stata commentata da una frangia consistente degli osservatori più attenti.

I primi gesti di Leone XIV hanno fatto sì che, non pochi organi di informazione si discostassero dal pur comprensibile affastellamento di notizie e di curiosità sul nuovo Pontefice, per affrontare questioni non solo antiche, ma anche nuove affidate alla cura pastorale del successore di Pietro. Vogliamo insomma dire che l’elezione di Papa Prevost  ha  offerto visioni di ampio respiro rispetto alle tante disquisizioni, non sempre pertinenti, se non proprio  quasi fastidiose e sicuramente non esaltanti della politica nostrana.

La elezione di Leone XIV ha indotto non pochi a sottrarsi dalle logiche delle lotte per il potere,  che pur non mancano e non sono, forse mai  mancate nella Chiesa.

Si avverte perciò una aria decisamente  diversa dopo le prime uscite del nuovo Pontefice.

La riproposizione ossessiva dello scontro tra progressisti e conservatori, pare, fortunatamente, perdere di significato rispetto al messaggio universale che la Chiesa ha e deve sempre mantenere…di  in una visione trascendente.

Voler riportare il tutto ad analogie a quanto si registra oggi in Italia, dove langue il pensiero,  sarebbe  un non piccolo  errore.

Il nostro Paese e il mondo intero devono trovare negli orizzonti tracciati dal Pontefice le ragioni per operare per la pace e la giustizia.

Il motto di Leone XIV “In Illo uno, unum” indica il fine del nostro percorso terreno e concretamente significa “In Colui che è Uno,- (con la lettera maiuscola) –  siamo uno“, o, con una traduzione ancora più chiara e più completa, “In Lui, che è l’Uno, noi siamo uno“.

Proprio questo il  motto scelto da Papa Leone XIV.

Un motto che deriva da una frase di Sant’Agostino, che intende sottolineare l’unità dei cristiani in Cristo e l’importanza della comunione all’interno della Chiesa. 

Un richiamo questo, che affascina e ci riporta nel verso giusto della storia dell’umanità, con quel patrimonio di valori e di fede troppe volte, se non  dissipato, certamente non sufficientemente valorizzato.

Comunque Papa Leone XIV  nella continuità di Papa Francesco, pare davvero il  Pontefice di cui la Chiesa di oggi aveva proprio bisogno.

Sicuramente ogni successore al soglio pietrino ha dato un’impronta al proprio Magistero nella fedeltà del Vangelo, rispetto alla sensibilità e  peculiarità dei tempi.

Leone XIV, nella continuità, è chiamato con forza a rompere l’assedio alla Città dell’Uomo, dove  oggi c’è morte e  tante immani tragedie.

Non solo ! Leone XlV richiama ed egli stesso si richiama Leone Xlll il Papa della ” Rerum Novarum …“che dischiuse ai cattolici la via per la loro presenza organizzata in politica….Sturzo e il Ppi , perseguitati dal fascismo mussoliniano, furono allora  il segno di quei tempi nuovi in cui la dottrina sociale cristiana, incominciava a far sentire la sua forza dirompente e positiva,  prospettando un diverso futuro di speranza.

Oggi, dobbiamo riconoscere,  non c’è  un polo specificamente cristiano in politica,  e  tanti che pur dichiarandosi democratici cristiani vagano senza meta o  magari si collocano dove c’è – magari momentaneamente -convenienza.

Da qualche parte si invoca  spesso la ricomposizione dell’unità in politica di quei democratici cristiani,   che non hanno perso la passione.

L’ispirazione e l’esperienza sociale di questo Pontefice deve richiamare alla responsabilità tutti i democratici….veramente  cristiani ….per  favorire, nell’attuale  situazione sociale una nuova fase del loro impegno in politica, forma alta  di carità…. come alla fine dell’800 un altro Leone fu l’illuminato ispiratore di quella prima, difficile fase !  Un AUGURIO che vogliamo formulare proprio oggi vigilia della f esta di S. Rita, venerata ed invocata come la “Santa deli impossibili” !

21-5-2025

Diego Acquisto

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