Un verbale storico del Consiglio Pastorale Cittadino….del maggio 1999 … dopo un assurdo e feroce assassinio

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Quando, per le feste esterne,  si decise di fare  -FESTA solo  IN CHIESA, SENZA ILLUMINAZIONE, SPARI, CANTANTI, SENZA RACCOLTA. SI FANNO SOLO LE PROCESSIONI ED INCONTRI DI QUARTIERE, CON MOMENTI FORTI DI EVANGELIZZAZIONE ;

Diocesi di Agrigento

Comunità Ecclesiale di Favara

CONSIGLIO  PASTORALE  CITTADINO

Verbale  della seduta straordinaria del 4.5.1999, convocata con procedura d’urgenza

  1. L’anno millenovecentonovantanove, il giorno quattro del mese di maggio, alle ore 20,30, si riunisce, presso i locali dei Padri Vocazionisti, il Consiglio Pastorale Cittadino di Favara, allargato ai rappresentanti dei Comitati delle Feste Religiose, per discutere il seguente
  2. O.d. G.
  3. Situazione pastorale della Comunità Ecclesiale dopo gli ultimi avvenimenti criminali avvenuti nel nostro paese: discussione della proposta, avanzata da alcuni, sulla possibilità di proporre al Vescovo di sospendere a Favara – per un determinato periodo – le feste religiose esterne -.

Sono presenti per la componente Consiglio Pastorale Cittadino:

Don Diego Acquisto, Calogero Alba, Carmela Amella, Padre Vincenzo Bruccoleri, Tonino Caramanno, Carmela Cavaleri, Giovanni Chianetta, Rosaria Cimino, Padre Alfredo Della Greca, Fina Fallea, Don Angelo Gambino, Don Nino Giarraputo, Salvatore Giudice, Don Ignazio Giunta, Don Giovanni Gramagnolo, Giuseppe Mancuso, Franco Morgante, Tonina Papia, Provvidenza Papia, Don Pietro Profeta, Pasquale Ravarà, Lia Sorce, Lillo Trupia, Salvatore Varisano, Carmelo Varisano, Don Giuseppe Veneziano, Antonio Vitello, Francesco Zambito.

In rappresentanza dei Comitati delle Feste Religiose sono presenti i signori:

 

  • Calogero Vetro e Rosario Marchica ( Madonna dell’Itria );
  • Patti Traspadano e Falzone Salvatore ( San Calogero );
  • Antonio Bennardo ( S. Antonio – Madrice );
  • Castellana Antonio e Arnone Carmelo ( Maria Bambina );
  • Dulcetta Salvatore ( Venerdì Santo );
  • Moscato Antonio e Ravarà Carmelo ( S. Giuseppe );
  • Cucchiara Giuseppe e Pirrone Antonio ( Pirciata );
  • Rizzo Calogero e Lentini Biagio ( Sant’Anna );
  • Franco Morgante ( Componente C.P.C.) e

Tonino Caramanno                                                  ( Madonna del Transito ).

 

Coordina i lavori il Prof. Giuseppe Mancuso – Verbalizza Lillo Trupia –

 

Inizia i lavori il Vicario foraneo, Don Diego Acquisto il quale illustra  i motivi della presente riunione e rievoca, in sintesi, gli ultimi eventi criminosi che hanno fatto vivere ai favaresi momenti di eccezionale gravità e sgomento, nonché le iniziative prese dalla Comunità Ecclesiale locale.

In particolare il Vicario foraneo evidenzia che, tra le proposte emerse durante la precedente riunione del 22.4.99 (una riunione d’emergenza, convocata non appena appresa la notizia dell’uccisione dell’undicenne Stefano Pompeo) e poi, ripresa tra le “varie ed eventuali” della riunione del Consiglio Pastorale Cittadino del 27.04.1999, c’era quella di sospendere per un certo periodo le feste religiose esterne a Favara, onde dare dei segnali forti per una presa di coscienza contro la violenza e la criminalità. Certo – continua Padre Acquisto – la morte violenta di Stefano Pompeo ha scosso le coscienze e ci impone  provvedimenti e azioni forti – (a questo proposito legge alcuni passi del messaggio elaborato ed approvato nella riunione del 22.4.99, e poi diffuso in occasione dei funerali del bambino); – da qui l’esigenza di questa riunione straordinaria e di una riflessione comune, per prendere una decisione collegiale sulla predetta proposta di grande rilevanza non solo religiosa, ma anche sociale, e redarre un documento propositivo da presentare al Vescovo.

Passa la parola all’Assemblea.

Dopo una breve precisazione del coordinatore, Prof. Giuseppe Mancuso il quale evidenzia che la proposta non vuole cancellare del tutto le feste religiose esterne, bensì ridimensionarle solo per il presente anno.

L’Arciprete Don Ignazio Giunta sostiene che bisogna dare un segno forte al paese. Se siamo convinti  – dice –   che ridimensionando o fermando le feste si possa dare un segno forte e scuotere le coscienze, allora bisogna dire di sì alla proposta e limitarci alla sola processione ed alla preghiera.

Signor Antonio Bennardo ( comitato S. Antonio ) ritiene che se si vuole dare un segno da cristiani bisogna sospendere per sempre tutte le parti esterne e limitarci alla sola processione. Così come si svolgono, le feste non sono affatto cristiane.

Il Signor Giuseppe Cucchiara ( comitato Pirciata ) sostiene che se abolire le feste serva a qualche cosa di concreto, lui e il suo comitato sono pronti a non far svolgere la festa da loro curata. Ma la nostra festa – dice – è nata per non far “ scappare “ i nostri figli e altri giovani dalla campagna, luogo dove si svolge la festa. I nostri figli – sostiene ancora il Cucchiara – durante l’estate trovano l’occasione di restare con i loro genitori in campagna e non esporsi alla droga, alla violenza o ad altri pericoli..

Eliminare la festa non serve ne a ridare la vita al povero Stefano, ne è di altra concreta utilità – ciò non di meno, il comitato della “ Pirciata “ è d’accordo ad eliminare le

“ fanfare“, ma non l’illuminazione ed altre iniziative utili e formative.

Padre Giuseppe Veneziano , ricorda l’accorato appello del Vescovo in “ Giovaninfesta “ e legge alcuni passi forti da “ L’Amico del Popolo “ sulla morte di Stefano Pompeo, invitando in particolare a riflettere sulla frase: “ E’ tempo di una vera ribellione ..”.

Invita, pertanto, a trovare un segno di penitenza e di riparazione per quello che è avvenuto. Si tratta di fare un gesto – che sia questo delle feste o un altro non ha importanza – purché si dia un senso “ vero “ a quello che si propone. La Comunità cristiana ha il dovere di “ sentire “ questo: dare un senso “ vero “ alla festa.

Padre Vincenzo Bruccoleri, è importante fare un’analisi della realtà del nostro paese e conoscere la portata positive e negativa. Secondo me la festa non incide più di tanto, la gente si diverte comunque. Tuttavia un segno va dato e bisogna proporre le feste con contenuti nuovi, pieni di messaggi che facciano riflettere, quali ad esempio che a Favara non c’è rispetto per la vita e che – (come evidenzia una ricerca fatta nel nostro Comune) – a Favara, dal 1989 ad oggi, ben 51 persone sono morte per omicidio o suicidio.

Signor Antonio Moscato ( Presidente comitato S. Giuseppe ), ritiene invece che non possiamo penalizzare ancora Favara. Questo paese ha già tanti problemi e toglierne anche i momenti di svago e di socializzazione paralizzerebbe ancor di più la parte buona dei favaresi – tuttavia, si potrebbe dare una svolta creando altre situazioni abolendo – ad esempio non tutta la festa ma una parte. Per finire, il Signor Moscato, si associa comunque a quanto decide la maggioranza dell’Assemblea.

Giovanni Chianetta ( segretario C.P.C. ), ci stiamo fermando troppo sull’omicidio del piccolo Stefano Pompeo e sulle feste. Il problema, invece, è quello di dare un segno forte. Le feste vanno gestite in un certo modo, partento dal comportamento individuale di tutti. Non abbiamo più bisogno di cristiani di mezzi termini, la festa va organizzata bene a livello ecclesiale.

Signor Francesco Zambito ( componente C.P.C. ), ritiene che per quest’anno le feste dovrebbero essere abolite e celebrate soltanto religiosamente. Al posto delle feste sarebbe opportuno fare delle processioni con cartelli contro la criminalità ed altre forme di illegalità.

Lillo Alba ( componente C.P.C.  – comitato Madonna dell’Itria ), è d’accordo per la sospensione delle manifestazioni religiose esterne e porre alla riflessione di tutti le parole della canzone “ Chi è Caino? “ …. “ Sono io Caino se non dico: Favara fermati, rifletti, svegliati “, festa solo a livello religioso. Bisogna far capire e riflettere a tutti che stiamo protestando.

Per il Signor Giuseppe Cucchiara ( comitato Pirciata ), il popolo favarese si scaglierebbe contro la Chiesa se vengono abolite le feste.

Il Signor Antonio Moscato ( presidente comitato S. Giuseppe ), incalza sostenendo che è giusto che le feste si facciano. A che serve abolire le feste, così facendo Favara cambia?

Padre Angelo Santamaria, chiarisce ulteriormente che non si tratta di abolire le feste, ma solo celebrarle a livello religioso, eliminando tutto ciò che sa di divertimento.

La proposta non è di abolire le feste, ma di celebrarle solo in un certo modo.

Signor Rosario Marchica ( comitato Madonna dell’Itria ), concorda di celebrare le feste soltanto a livello religioso, dando però messaggi forti.

Don Pietro Profeta, dichiara di associarsi a quanto deciderà l’Assemblea.

Don Angelo Gambino, è per il taglio netto e propone che bisogna dare dei segni forti. Pertanto, fino al 31 dicembre di quest’anno, si sospendono del tutto le feste religiose esterne , anche le processioni e di celebrarle soltanto in Chiesa.

Anche Franco Morgante ( componente C.P.C.  – comitato Madonna Assunta – ), è convinto di abolire le feste religiose esterne. Bisogna dare – dice- un punto fermo alla nostra fede, se vogliamo iniziare ad educare pure gli altri e far gustare il vero senso della festa.

Padre Angelo Santamaria, propone che chi ha fatto una promessa per la festa, la si faccia fare lo stesso e finalizzare tutte le raccolte ad opere di carità o ad altro, che il Consiglio potrà stabilire.

Padre Ignazio Giunta, è dell’avviso che, durante le prediche, si potrebbero indirizzare i fedeli a finalizzare, liberamente, le proprie promesse di messe ai poveri o ad altre opere buone.

Padre Alfredo Della Greca, è d’accordo a rinnovare le feste, eliminando la “ parte pagana “ e folkloristica- sarebbe opportuno – secondo lui – evidenziare la realtà del nostro paese, facendo circolare in ogni festa i nomi dei “ morti ammazzati “ a Favara.

Per Lillo Trupia ( componente C.P.C. ), il vero problema non è tanto quello di sospendere o non le feste o di renderle più o meno eclatanti. La reale necessità che emerge è quella di dare ad esse un vero, profondo contenuto che tocchi le coscienze delle persone. Se vogliamo farle riflettere, è necessario che si entri nella loro mentalità, nella loro cultura, nella loro quotidianità ed imporre nuovi messaggi di solidarietà, di fratellanza, di indifferenza contro la mafia e la droga – ( l’indifferenza uccide, parlarne sempre propaga ) – di legalità, di produttività ….

Se, poi, la sospensione temporanea delle feste esterne, come è giusto che sia in questo tormentato momento, serva a far pensare e riflettere, sia.

Il Prof. Giuseppe Mancuso, propone di non rispondere con iniziative di reazione, bensì con segni di amore e di umiltà, soprattutto di distacco, invitando la gente a scegliere tra la cultura della vita e la cultura della morte.

Padre Giuseppe Veneziano, invita a tenere conto, tra le proposte, della organizzazione di una “ Settimana formativa “ da parte di tutti i Comitati delle feste, insieme, coinvolgendo le parrocchie, le scuole, le associazioni, le istituzioni ecc….

A conclusione di quanto è stato detto, il Vicario Foraneo, Padre Acquisto, si fa portavoce di riassumere in breve le proposte emerse dall’ampio dibattito. Sottolinea, innanzitutto, che in sintonia con il documento “ Emergenza mafia “, prodotto dalla nostra diocesi, la necessità più impellente è quella di riempire le feste di contenuti e di portare le persone a riflettere sui citati problemi.

A Favara non partiamo da zero, perché già ci sono state altre iniziative, quali ad esempio “ Costruiamo la vita più “ e “ Giovaninfesta “. Importante anche una riflessione collegiale sul “Catechismo delle feste religiose”, recentemente promulgato dal Vescsovo.

Le proposte da sottoporre al Vescovo, il quale, poi, prenderà le sue decisioni, vengono formulate da Don Giuseppe Veneziano e sono le  seguenti :

 

  • 1-LASCIARE TUTTO COME PRIMA, CON LIBERTA’ DI AZIONE DA PARTE DEI COMITATI;
  • 2-FESTA IN CHIESA, SENZA ILLUMINAZIONE, SPARI, CANTANTI, SENZA RACCOLTA. SI FANNO SOLO LE PROCESSIONI ED INCONTRI DI QUARTIERE, CON MOMENTI FORTI DI EVANGELIZZAZIONE ;
  • 3-FESTA SOLO IN CHIESA, SENZA PROCESSIONI.

Il Vicario foraneo invita l’Assemblea a votare le tre proposte.

LA PRIMA PROPOSTA VIENE VOTATA DAI SEGUENTI COMPONENTI: Padre Vincenzo Bruccoleri, Moscato Antonio, Vella Vincenzo, Rizzo Calogero, Ravarà Carmelo.

LA SECONDA PROPOSTA VIENE VOTATA DAI SEGUENTI COMPONENTI: Don Diego Acquisto, Giuseppe Mancuso, Padre Giuseppe Veneziano, Dulcetta Salvatore, Pasquale Ravarà, Lia Sorce, Giuseppa Distefano, Francesco Zambito, Carmelo Arnone, Antonio Vitello, Carmela Amella, Padre Alfredo Della Greca, Padre Giovanni Gramagnolo, Tonino Caramanno, Calogero Vetro, Rosario Marchica, Calogero Alba, Tonina Papia, Provvidenza Papia, Cimino Rosaria, Cavaleri Carmela, Cucchiara Giuseppe, Pirrone Antonio, Don Angelo Santamaria, Castellana Antonio, Chianetta Giovanni, Trupia Calogero.

LA TERZA PROPOSTA VIENE VOTATA DAI SEGUENTI COMPONENTI: Padre Ignazio Giunta, Padre Angelo Gambino, Antonio Bennardo, Serafina Fallea, Carmela Bellavia, Franco Morgante, Francesco Gariboli, Salvatore Giudice.

La riunione si chiude alle ore 23,00.

Il Segretario verbalizzante

              Prof. Lillo TRUPIA   

   Il  Coordinatore

 Prof. Giuseppe MANCUSO

Il Vicario Foraneo

Sac. Diego Acquisto

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