Una figura da non dimenticare: Mons. VINCENZO RESTIVO a cura del Prof. Gaetano Augello

24 luglio 1913- Nascita  a Canicattì del grande e indimenticabile

monsignor VINCENZO RESTIVO

(a cura del prof. Gaetano Augello)

 

Vincenzo Restivo (1913-2015), dopo aver seguito gli studi superiori nell’Istituto Salesiano “S. Giuseppe” di Pedara e nel Seminario Vescovile di Agrigento, fu ordinato sacerdote dal vescovo monsignor Giovanni Battista Peruzzo, l’otto dicembre del 1940, nella Basilica dell’Immacolata di Agrigento.

Il 29 giugno 1946 – a soli trentatré anni – prese possesso dell’arcipretura di Canicattì, accompagnato dal vescovo Peruzzo e accolto dal sindaco socialista Diego Cigna e da una gran folla di fedeli.

Uomo probo, cultore delle lettere e della filosofia, scrittore fecondo, poeta raffinato, oratore forbito e accattivante, per 59 anni – fino all’otto dicembre del 2005 – fu guida della chiesa di Canicattì e protagonista autorevole anche della vita civile. In più occasioni fece sentire la sua voce ferma – talora in polemica con i dirigenti politici locali – in favore della soluzione dei tanti problemi della città.

Fu presente in occasione dello scontro tra giovani dell’Azione Cattolica e giovani comunisti durante la festa del Crocifisso del 3 maggio 1944 e durante i tragici fatti del 22 dicembre 1947 in cui persero la vita tre braccianti agricoli e un carabiniere.

Durante la campagna elettorale del 1948 si impegnò personalmente in difesa dello schieramento moderato, guidato dalla Democrazia Cristiana, in forte contrapposizione al Blocco del Popolo costituito da socialisti e comunisti. Memorabile un suo discorso in una piazza IV Novembre gremita da migliaia di cittadini.

Vincenzo Restivo, oltre a svolgere le funzioni di parroco, insegnò religione per decenni agli studenti del Liceo Classico “Ugo Foscolo” e trovò anche il tempo per studiare e conseguire due lauree: nel 1948 in Lettere con una tesi sulla Cattedrale di Agrigento e, nel 1953, in Filosofia con una tesi su Il problema della verità in San Tommaso d’Aquino.

In una lettera-documento del 3 marzo 1993 – dal titolo emblematico “Noi non possiamo tacere” – si rivolse ai “reverendissimi confratelli del presbiterio di Canicattì” per stigmatizzare lo stato di abbandono in cui versava la città. Scriveva tra l’altro: “Anche i nostri silenzi di clero ed anche certe nostre vecchie amicizie politiche – a fini contributivi – possono essere stati causa di mancanza di fiducia”.

Avrà certamente sofferto scrivendo queste parole proprio lui che era stato fautore, sulla scia del vescovo Peruzzo, dell’impegno dei cattolici in politica.

Nel 1997 scrisse un altro intervento per sollecitare la stesura del nuovo piano regolatore e la realizzazione di adeguate aree per i servizi sociali e religiosi nelle zone di espansione della città.

Ricordiamo alcuni degli eventi più significativi svoltisi durante l’arcipretura di monsignor Restivo: nel 1949 la posa della prima pietra dell’Orfanotrofio Maschile “Maria Bonsangue”; nel 1954 il Congresso Eucaristico Mariano a carattere diocesano; nel 1955 l’inaugurazione del monumento a padre Gioacchino La Lomia in piazza IV Novembre; nel 1967 la traslazione nella Chiesa Madre della salma del vescovo Angelo Ficarra.

Particolare cura mons. Restivo rivolse alla Compagnia delle Orsoline di Sant’Angela Merici, all’Opera “San Vincenzo”, all’Azione Cattolica, a vari movimenti culturali; portò avanti numerosi interventi di restauro, ristrutturazione e abbellimento del Duomo di San Pancrazio che, nel 1956, è stato arricchito di un pregevole organo elettrico realizzato dalla ditta Ruffatti di Padova.

Assai ricca la sua produzione letteraria: numerose raccolte di poesie in lingua e in dialetto; pubblicazioni in occasione di eventi significativi, in particolare per le ricorrenze riguardanti mons. Ficarra; opere di carattere pedagogico (La sinfonia della montagna del 1984Dentro la parabola del 1990), biografie; commedie come La Resca in cui mette in scena discusse vicende locali.

Il 4 dicembre 2010, in occasione dei festeggiamenti per il suo settantesimo anniversario di sacerdozio, a monsignor Restivo – su iniziativa dell’Università delle Tre Età di Canicattì – è stato consegnato dal presidente professor Gaetano Augello – durante una solenne cerimonia al Teatro Sociale appena restaurato – il diploma di arcade minore del Parnaso. Il testo – in lingua latino-parnasiana – è stato scritto dal presidente dell’UNITRE Gaetano Augello che ha consegnato a monsignor Restivo il diploma.

NOI

Gaetano tra gli alati di terra e di mare Augello

Inebriato dai deliziosi manicaretti del divino Ciccio Giordano

Mentre con grande disponibilità svolge il suo compito di segretario Pietro Cretti

V I N C E N Z O   R E S T I V O

Maestro delle lettere e della filosofia

Preclaro scrittore di odi e satire

Delle risse tra cani e gatti di questa Città parnassiana

eccelso moderatore per sessanta anni

con l’ispirazione della scecca alata di Diego Martines

A r c a d e  M i n o r e  p e r  l’e t e r n i t à

con somma magnificenza proclamiamo

Dato a Canicattì, Teatro del Basile da poco restituito alla sociale fruizione

Sul finire dell’anno 2010 dopo Cristo

Il quarto giorno di dicembre

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