Grido contro guerra a Favara  e  da più lontano anche da parte di PAPA FRANCESCO

27-bis-Edit di Radio RF 101–lun.7-XI-2022—Grido contro guerra a Favara  e  da più lontano anche da  parte di PAPA FRANCESCO

Mentre ancora abbiamo sotto gli occhi,  le immagini della partecipata e sentita celebrazione del 4 novembre a Favara in Piazza Cavour, presenti le massime autorità della provincia – dato che quest’anno la manifestazione si è deciso di tenerla proprio a Favara….. festa celebrata come   “Giorno dell’Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate”, alla presenza delle Autorità civili, religiose e militari della Provincia e delle rappresentanze delle Forze Armate e delle Forze di Polizia……una festa che ha emozionato  tanti anche nei vari momenti…per esempio quando ha cantato l’inno nazionale il coro diretto dall’insegnante Giusy Moscato … coro composto dagli alunni degli Istituti Comprensivi di Favara (“Bersagliere Urso – Mendola”, Falcone – Borsellino”, “Gaetano Guarino”, “Vitaliano Brancati”)……e poi…. i vari interventi davvero appropriati degli studenti degli Istituti Scolatici Superiori (“Gaspare Ambrosini”, “Enrico Fermi”, “Martin Luther King”) e del Centro Provinciale Istruzione Adulti di Agrigento, con  la lettura di diversi  brani di grande valore letterario  sul significato della celebrazione…..e i vedeva chiaramente che ogni cosa era  stata ben preparata   anche nei minimi particolari …..è stato anche letto il nobile ed alto messaggio del Presidente della nostra Repubblica Sergio Mattarella….. un  messaggio istituzionale  a cui è seguita la deposizione di una corona di alloro, davanti al Monumento…. alla memoria dei Caduti….mentre avveniva a Favara tutto questo….lo scorso 4 novembre….dall’altra parte del mondo tuonava la voce di papa Francesco….

Anche se dal Bahrein, –  a molta distanza, perché Bahrein, si trova nel Golfo Persico… e siamo davvero  ben distanti dal sanguinoso conflitto scoppiato nel cuore dell’Europa cristiana, Papa Francesco torna ancora a parlare…anzi ad alzare con forza … la sua voce ammonitrice contro la guerra…Sì, proprio così ….. Papa Francesco è tornato a chiedere la fine della guerra in Ucraina. L’isola nel Golfo è lontana dall’Europa dell’Est,  ma vicina allo Yemen, dove, purtroppo, c’è un altro dei “pezzi” di quell’unica Terza guerra mondiale di cui parla sempre più spesso, Papa Francesco…ne parla  e con crescente preoccupazione……Colpisce innanzitutto una sua concreta  constatazione: dopo due tremende guerre mondiali, dopo la guerra fredda «che per decenni ha tenuto il mondo con il fiato sospeso, tra tanti disastrosi conflitti in ogni parte del globo, tra toni di accusa, minacce e condanne, ci troviamo ancora in bilico sull’orlo di un fragile equilibrio, con il pericolo concreto  di sprofondare». In bilico sull’orlo… Un’immagine plastica dell’assoluta precarietà nella quale si trova a vivere oggi l’umanità intera di fronte al rischio di un conflitto nucleare dalle conseguenze incalcolabili.

Papa Francesco sottolinea un contrasto, anzi un vero e proprio paradosso: da una parte c’è la maggioranza della popolazione mondiale afflitta da fame, ingiustizia, crisi ecologiche e pandemie. Dall’altra c’è un gruppetto  di «pochi potenti», che giocano con il fuoco…sì giocano con il fuoco… concentrandosi in una lotta per loro interessi,… ed utilizzano, riesumandoli… vecchi linguaggi «ridisegnando zone d’influenza e blocchi contrapposti».

Decenni di dialogo e di aperture, decenni di passi  avanti verso la costruzione di rapporti internazionali …adesso tutto appare dimenticato….e si ritorna a ragionare con la la legge del più forte….con la logica delle vecchie alleanze militari …….

Il Papa definisce quanto sta accadendo come «uno scenario drammaticamente infantile». Anziché pensare al futuro dell’umanità, – dice – c’è chi «gioca con il fuoco, con missili e bombe, con armi che provocano pianto e morte». Pianto e morte sono le tristi conseguenze, quando, invece di dialogare e comprendersi reciprocamente, si accentuano le opposizioni e si persiste nell’imposizione «dei propri modelli e delle proprie visioni dispotiche, imperialiste, nazionaliste e populiste». Sì ha parlato del pericolo oggi di due ismi…… imperialismo e populismo

Colonizzazioni economiche e ideologiche o nostalgie di grandezza imperialista minano la pace, la sicurezza di tutti noi e il futuro del mondo. L’invito che il Papa ribadisce dal Bahrein è a non restare indifferenti. È l’invito a prestare ascolto «al grido della gente comune e alla voce dei poveri», smettendo di «distinguere in modo manicheo chi è buono e chi cattivo» per fare invece uno sforzo sincero «di capirsi e di collaborare per il bene di tutti».

In un mondo divenuto «villaggio globale» ma senza aver assimilato lo «spirito del villaggio» di cui una caratteristica è la fraternità, le religioni…tutte le religioni – afferma con forza Papa Francesco –  hanno il compito di indicare una via di pace. Il credente — ha gridato – davanti ai fratelli cristiani di altre confessioni, davanti a diversi   leader di fede musulmana e di altre religioni — il credente è colui che con forza dice “no” alla «bestemmia della guerra e all’uso della violenza» e si oppone «anche alla corsa al riarmo, agli affari della guerra, ed al mercato della morte».

 

di Andrea Tornielli

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