A margine di un recente, pellegrinaggio a S Giovanni Rotondo….in preparazione alla Pentecoste
Un pellegrinaggio…. numericamente piccolo , … (poco più di una diecina di persone) …. ma sicuramente sentito e non superficialmente partecipato da un ristretto numero di persone, diversamente imparentate… e provenienti, in buona parte, da un solo nucleo familiare-parentale ……
Un pellegrinaggio quasi improvvisamente pensato, organizzato ed attuato dai responsabili del “Gruppo di preghiera P.PIO” della Parrocchia “Maria Ss. della neve e S. Vito” di Favara; gruppo guidato dai coniugi Piera e Lillo Montaperto….
Gruppo, regolarmente a suo tempo costituito, nel rispetto di tutte le regole,… e quindi nell’osservanza scrupolosa dei passaggi canonici previsti dalla Curia Agrigentina … E quindi poi, successivamente…anche riconosciuto dal Direttivo del Centro Nazionale……
Organismi tutti che hanno approvato quanto già avvenuto nel territorio della Parrocchia S. Vito, il 28 febbraio 2004, a Favara………
Fare memoria è sempre molto utile….
In quella data del 28 febbraio 2004, Favara ha vissuto al Calvario, che sicuramente è uno dei luoghi più sacri della Città – (passando davanti al quale…anche in macchina… non pochi si fanno il segno della Croce) – un’esperienza indimenticabile di fede di devozione verso questo Santo…cioè S. Pio…( nato a Pietrelcina il 25 maggio 1887 morto a S Giovanni Rotondo il 23 settembre 1968),… un mistico, un presbitero dell’Ordine dei Frati minori cappuccini…noto come Padre PIO, al secolo Francesco Forgione.
Una Santo questo S. Pio, che ha segnato la storia italiana e non solo; un Santo ancora tanto venerato, non solo nella sua Pietrelcina, che è un piccolo borgo a pochi chilometri da Benevento, ma soprattutto a S. Giovanni Rotondo dove per tanti anni è vissuto è vissuto…. e poi morto il 23 settembre 1968…
Un santo che richiama nel luogo in cui è nato e soprattutto dove poi è per tanti anni vissuto sino alla morte, cioè S. Giovanni Rotondo, migliaia di fedeli provenienti non solo da tutte le parti d’Italia, ma – senza esagerare – davvero proprio da ogni parte del mondo……
Questo Santo santo, Francesco Forgione, da religioso Padre PIO che preferiva definirsi “un povero frate che prega”, …..P. Pio religioso francescano-minore-cappuccino…. beatificato nel 1999 e proclamato santo dal Papa Giovanni Paolo II nel 2002.
Un Santo che continua giornalmente ad attirare migliaia e migliaia di pellegrini provenienti da ogni parte …
Nella Chiesa parrocchiale di S. Vito… 21 anni fa, il 28 febbraio 2004, al Calvario, moltissimi fedeli di Favara e della parrocchia S. Vito in particolare, hanno vissuto un’esperienza davvero indimenticabile.
Oltre un migliaio,…. davvero un migliaio e forse più di fedeli hanno accolto la statua di S. Pio da Pietrelcina al Calvario, partecipando poi in processione per accompagnare S. Pio che entrava ufficialmente, per la prima volta, nella Chiesa di S. Vito dove ancora si trova …. Statua di S. Pio che benedice…. da me scelta ed acquistata a Palermo; statua offerta da una devota, vicinissima alla Parrocchia S. Vito…vicinissima in tutti in sensi alla Chiesa….anche fisicamente …. abitando quasi accanto alla Chiesa, in cortile Bennardo di Piazza S. Vito, …… la Sig.na, insegnante in pensione PRESTI BENEDETTA……devotissima del Santo.
Una cerimonia di accoglienza a S . Vito, della statua di Padre Pio al Calvario, con processione……..dove poi però naturalmente solo una piccola parte ha potuto entrare in una Chiesa gremita all’inverosimile in ogni ordine di posti…..
Quelli che sono riusciti ad entrare sono davvero stati pochi….perché con una Chiesa letteralmente gremita all’inverosimile ….tantissimi sono stati quelli che hanno dovuto rinunciare e magari….e tanti poi venire nei giorni successivi…..
E quindi poi a seguire, allora, ….quasi necessariamente….. c’è stato un mese intero dedicato al Santo …. “un mese con S. Pio”….impegnando quasi tutta la Quaresima……..con tanta partecipazione ogni giorno di molti fedeli, e poi molte rappresentanze di alunni dei vari Istituti scolastici della città…. per riflettere sulle virtù dl frate stigmatizzato….
Questo ricordo, mentre quest’anno, completato il ventesimo della presenza di S. Pio nella Chiesa di S. Vito, è in corso il ventunesimo……… considerando i tanti devoti di S. Pio che ci sono a Favara…anche in considerazione che anche in altre Chiese a Favara c’è la statua di S. Pio da Pietrelcina…
Tutto questo, ci può spronare ed aiutare a vivere meglio il messaggio di questa Pasqua 2025….in quest’Anno Santo giubilare che ci invita a riflettere sulla speranza…… S. Pio, – come ben sappiamo – ha milioni di devoti in tutto il mondo…. e tantissimi anche nella nostra Favara, …
Un santo del quale abbiamo davvero bisogno; un santo che dobbiamo invocare, anche in conseguenza del pauroso scenario mondiale che stiamo vivendo….con la pace seriamente in pericolo, e quindi col pericolo anche di un devastante conflitto globale.
Adesso, conclusa l’Ottava di Pasqua ed iniziando il tempo il pasquale che anziché 40 giorni come la Quaresima, dura invece 50 giorni, S. Pio ci po’ adeguatamente preparare alla festa di Pentecoste, per viverla come l’ha vissuta allora la prima Comunità, quando allora quella piccola Comunità-Chiesa ha iniziato concretamente la missione….annunciando il vangelo ad un mondo pagano…affrontando anche il martirio, dato che i primi tre secoli sino al 313, furono secoli di persecuzione contro la religione cristiana….con centinaia e centinaia di martiri, tra cui il giovane siciliano S. Vito,…vogliamo ricordare il pellegrinaggio appena concluso a S. Giovanni Rotondo, da parte di un ristretto gruppo di fedeli di S. Vito, ma non solo,….. per invocare la protezione del grande cappuccino santo, P. Pio, sulla Comunità ecclesiale favarese e comunque sull’intera Comunità cittadina.
La Quaresima, come pure, ancora di più il tempo pasquale, nella corretta visione cristiana, non è, e non deve essere una pratica devozionale, – ( o quanto meno non deve solo essere …devozionale) – quanto soprattutto un periodo particolarmente favorevole alla persona, per rientrare in se stessi, ed alla luce del Risorto riflettere, umanizzarsi, riorientare meglio il proprio stile di vita; un periodo insomma di prova e di impegno,…. Per innestare un dinamismo nuovo di crescita e di vero rinnovamento della vita.
Un messaggio questo, che dobbiamo riproporre con chiarezza, respingendo le allettanti attrattive di tanta cultura, che mostra spesso una notevole allergia a sentir parlare di sacrificio, mostrando allergia a sentir parlare di centralità della persona umana in condizioni di handicap o di emarginazione; allergia per una nuova cultura di condivisione, di solidarietà e di sussidiarietà, l’unica in grado di dare risposte adeguate, alla sfida delle nuove povertà, ….per vincere l’indifferenza e superare la cultura dei soli diritti, che, correttamente, deve essere bilanciata con quella dei doveri.
La Quaresima prima e soprattutto la Pasqua ed il tempo pasquale dopo, richiamano tutti ad un uso responsabile della libertà, invitando a scegliere o la cultura di morte o la cultura della vita; la cultura del disimpegno e dell’indifferenza, o la cultura della responsabilità e del coraggio, da coniugare con la cultura della speranza e del futuro.
Ed è quest’ultima la cultura che dobbiamo scegliere, per un futuro di vera libertà, accogliendo l’invito del nostro Pastore, l’arcivescovo S.E. Mons. Alessandro Damiano che nel suo messaggio alla Chiesa agrigentina, scrive: “La “Chiesa della Pentecoste”, uscendo dai suoi spazi sia fisici sia mentali, utili per ritrovarsi ma che a lungo andare possono diventare trappole e trasformarsi in gabbie, impara a parlare i linguaggi degli uomini e delle donne che abitano in ogni angolo della terra, dove si vivono le situazioni più disparate”.
28 aprile 2025
Diego Acquisto