Nel 50mo di un documento storico della diocesi agrigentina … Che scossone !… e quanta sofferta profezia nel cosiddetto documento dei 60…….

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(nella foto, il Vescovo del tempo  S. E.  Mons. Giuseppe Petralia)

 

AL  VESCOVO E A TUTTI  I  SACERDOTI DELLA  DIOCESI  DI  A G R I G E N T O

Assemblea Diocesana del Clero  nell’ Aula “Magna”  del Seminario di Agrigento –  07-02 1974

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I sottoscritti Sacerdoti diocesani agrigentini, dopo ampio e approfondito dibattito sul tema “INDAGINE, ANALISI E PROPSETTIVE SULLA SITUAZIONE DEL CLERO NELLA DIOCESI DI AGRIGENTO”,  col presente documento intendono contribuire al rinnovamento ed alla riconciliazione della Diocesi sottoponendo all’attenzione del Vescovo e di tutto il clero il loro concorde ed unanime pensiero:

SPUNTI

DI

ANALISI       + Si rileva che esiste tra il clero diocesano un diffuso senso di profonda sfiducia sul modo di condurre il governo della diocesi e sulle strutture su cui tale azione di governo poggia. Dette strutture, infatti, anziché essere strumento di comunione e di costante rinnovamento, obbediscono alla logica del potere, del conservatorismo, dell’immobilismo e del quieto vivere.

+ Tale situazione, anziché favorire la ricerca ed il chiarimento sull’identità ed il ruolo del prete nella società di oggi, addormenta le coscienze e determina nei preti l’accentuarsi del disagio, dell’insoddisfazione e, conseguentemente, dell’isolamento.

+ I preti, d’altronde, soffrono di una evidente emarginazione sociale e vedono frustrato ogni loro tentativo di incontro con le persone e in particolare con la classe operaia e contadina.

+ Ogni tentativo spontaneo di singoli o di gruppi per il superamento e la soluzione di un così grave disagio viene scoraggiato anche con l’arma del sospetto e della calunnia.

+ Sollecitazioni e proposte sottoscritte da sacerdoti rimangono regolarmente senza risposta.

+ Le assemblee plenarie del clero vengono indette molto sporadicamente  e con un “Ordine del Giorno” che non lascia materialmente spazio ai liberi interventi della base.

+ L’assegnazione  dei vari uffici presbiterali anche di grave responsabilità (Curia, Seminario, Parrocchie…) raramente rivela criteri di scelta rispondenti alle reali esigenze del bene comune e viene operata senza tenere minimamente conto del parere del clero e del popolo di Dio. Si ha piuttosto l’impressione che tali scelte rispondano a criteri clientelari, personalistici e interessati, spesso monopolizzati da noti protettori locali.

+ Tali scelte emarginano sacerdoti qualificati e preparati che spesso vengono volutamente screditati con “autorevoli” calunnie tendenti a creare disistima e disgregazione tra il clero. Alcuni sacerdoti sono di conseguenza costretti a cercare spazio in attività non coordinate ai fini di uno sviluppo organico della pastorale diocesana.

+ Desta seria preoccupazione in tutto il clero la dolorosa constatazione, tuttora senza speranza alcuna di soluzione, che i presbiteri anziani e invalidi sono abbandonati  e dimenticati, dopo un’esistenza interamente spesa a servizio della diocesi.

+ Dal punto di vista amministrativo la diocesi viene gestita senza una precisa programmazione che si esprima in bilanci di previsione e consuntivi analitici, resi di pubblica ragione.

La diocesi amministrativamente è divisa in tanti compartimenti stagno, che sembrano costituire altrettanti feudi personali.

Non si conosce se esiste un preciso inventario dei beni della diocesi.

I resoconti della “Cassa Unica” pubblicati di tanto in tanto dal Bollettino Ecclesiastico non sono esaurienti, perché non vi sono contenute tutte le voci di bilancio della diocesi. Es.: Rendite, messe binate e fondate, fondo di solidarietà per il clero, ODA ecc…

+ Non si conosce come sono stati impiegati i contributi pervenuti dalla S. Sede, da Enti Ecclesiastici e civili in occasione della “frana” e del “terremoto”.

Di fronte a questi fatti non hanno più senso le parole ed i discorsi; e l’invito alla riconciliazione, che ci viene dalla ricorrenza dell’ANNO  SANTO, impone decisioni e atteggiamenti che esprimano una volontà precisa di cambiamento e di conversione.

Le proposte concrete per superare questa situazione debbono essere oggetto di indagine e analisi serie e credibili, condotte collegialmente tra tutto il presbiterio.

Intanto i sottoscritti, a carattere indicativo, suggeriscono:

PROPOSTE         1) Che si costituisca un centro comunitario dove gruppi di sacerdoti che ne sentano l’esigenza possano incontrarsi per affrontare e risolvere problemi pastorali e personali.

2) A tale scopo bene servono i locali del Seminario di Favara che potrebbe sin d’ora assumere il vero ruolo di “casa della diocesi” per le varie attività pastorali e di aggiornamento, suggerite impellentemente dal Concilio Vaticano II.

3) Un punto di riferimento per questo centro comunitario può essere costituito da un gruppo di sacerdoti e laici che seguano ed approfondiscano l’evoluzione attuale della teologia cattolica confrontandola con la nostra realtà locale. Tale esigenza si fa oggi più impellente per il venir meno del corpo docente di teologia  in Seminario.

4) Si proceda all’elezione di un nuovo Consiglio Presbiterale in cui non vi siano membri di diritto e che risponda ad autentici criteri di rappresentatività prescindendo dalla divisione della diocesi in zone pastorali.

5) Si avvii un processo in cui le persone si sentano sostenute, nei vari incarichi, dalla solidarietà di tutta la comunità diocesana: a tal fine le mansioni siano tutte assegnate  “ad tempus” e le persone preposte ai vari uffici presentino alla comunità diocesana le finalità e i programmi che intendono realizzare.

Queste linee di analisi e le proposte non presumono di essere esaurienti,  ma vogliono essere solo uno stimolo ad uscire, in tempi brevi, dalla prolungata stasi in cui versa la diocesi e dal grave disagio che ne deriva per tutto il presbiterio e il popolo di Dio.

Agrigento, 7 – 2 – 1974

Elenco dei 52 firmatari….in ordine alfabetico.….altre firme si sonol aggiunte dopo la  conclusione dell’ASSEMBLEA DIOCESANA…….

Sacc: Diego Acquisto, Antonino Amodeo, Giuseppe Arcieri, Gaetano Arnone, Vincenzo Arnone, Ferdinando Castellino, Nunzio Cerone, Calogero Costanza, Giuseppe Cottone,   Leopoldo Cucchiara, Giacinto Di Franco, Calogero Gariboli , Girolamo Gaziano, Luigi Giacchetto, Giuseppe Giammusso,GerlandoLentini,  Pasqualino Barone, Antonio Bartolotta, Vincenzo Birritteri, Filippo Bonanno,   Angelo Butera, Alfonso Di Giovanna, Giovanni Di Liberto, Giuseppe Ferranti, Nicolò Ferraro, Antonino Fiaccabrino, Antonio Marino, Antonio Morreale, Antonio Nicastro, Antonio Nuara, Stefano Pirerra, Mario Polisano,  Giuseppe Privitera, Ignazio Proto, Angelo Provenzano, Giuseppe Sabella, Calogero Salvo, Emanuele Samaritano, Calogero Scopelliti, Francesco Sciortino, Antonio Sferrazza, Calogero Sferrazza, Luigi Sferrazza, Calogero Statello, Calogero Terrana, Calogero Terrasi, Carmelo Territo, Diego Tornambé, Giuseppe Traina, Salvatore Traina, Giuseppe Veneziano,DamianoZambito.

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