Oggi S. Valentino sollecita a vivere in pienezza l’amore umano

Un messaggio sempre attuale quello di S. Valentino—Non è un giorno festivo il 14 febbraio di ogni anno, ma comunque è un giorno speciale, consacrato dalla tradizione agli innamorati, fidanzati o sposi, che, consapevolmente o meno, rendono omaggio al loro Santo patrono, protettore dell’amore.

Un Santo di cui forse si sa comunque poco e di cui non è male non solo conoscerne il profilo, ma anzi è auspicabile auspicarne la devozione, per superare positivamente  all’occorrenza eventuali dubbi e difficolta, da mettere sempre nel conto.

Vissuto tra il 176 ed il 273, in un periodo in cui i  cristiani venivano perseguitati e la religione ammessa era solo quella pagana che gli imperatori romani favorivano in ogni modo, Valentino, vissuto tra il 176 ed il 273, non solo chiede il battesimo, ma dimostrando di avere la vocazione viene ammesso agli ordini sacri, e quindi consacrato presbitero ed anche vescovo della città di Terni, in Umbria.

Ma, il suo impegno a diffondere la fede cristiana non passa inosservato e perciò viene arrestato e decapitato, pagando col martirio il suo grande amore, che praticava verso Dio e verso il prossimo, con una particolare attenzione per la pastorale, che oggi definiremmo “familiare”, cioè verso gli sposi e soprattutto  i fidanzati.

In questo senso diversi sono gli episodi che sono stati tramandati, in cui la leggenda si intreccia con la storia. Come per esempio che avrebbe benedetto il matrimonio in pericolo di morte tra la giovane cattolica Serapia col centurione romano Sabino, subito dopo il battesimo di quest’ultimo. Un matrimonio fortemente osteggiato, non solo dalla famiglia della giovane. E che entrambi poi questi sposi, si racconta che  abbiano concluso insieme la loro vita terrena, nello stesso giorno.

Si narra ancora che abbia fatto riconciliare due giovani che, pur amandosi sinceramente, litigavano di brutto, irrazionalmente,  e perciò  erano in procinto di commettere l’errore di rompere il loro fidanzamento, lasciando a loro  dopo un incontro un biglietto scritto, con un messaggio firmato “dal vostro Valentino”. Da qui la tradizione di chiamare i biglietti d’amore “valentini”,  in altri episodi del genere.

La notizia poi certa è che  nel 496 Papa Gelasio I  istituisce la festa di S. Valentino, vescovo e martire, dedicandola all’amore, volendo sottolineare  l’impegno di questo Santo nel far capire il vero senso dell’amore umano, che nel sacramento istituisce un vincolo sacro che la Chiesa difenderà nei secoli, sino ad arrivare al 31 dicembre del 1930, quando Papa Pio XI promulgherà l’enciclica “Casti connubii”, per esaltare la grandezza e dignità del matrimonio. Tra l’altro in questa enciclica il papa dice : “Mediante il connubio si congiungono e si stringono intimamente gli animi, e questi prima e più fortemente che non i corpi, né già per un passeggero affetto dei sensi o dell’animo, ma per un decreto fermo e deliberato di volontà; e da questa fusione di anime, così avendo Dio stabilito, sorge un vincolo sacro ed inviolabile”.

C’è materia da meditare, formulando i migliori auguri a tutti gli innamorati,  sposi e fidanzati, in questo periodo in cui  alcuni episodi che si sono verificati anche in terra agrigentina, rivelano e costituiscono la sconfitta di una cultura incapace di gestire  emozioni e tensioni, che turbano la personalità,  compromettendo talvolta anche i più sacri rapporti interpersonali.

Ben venga allora la ricorrenza di S. Valentino che invita  riflettere sulla sacralità del matrimonio, richiamando al valore grande e fondamentale della fedeltà ed alla riscoperta della virtù della purezza, nella scelta libera e gioiosa del donare e vivere l’amore,  in pienezza e totalità di spirito e di corpo.

Diego Acquisto

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