Radio RF 101 su Papa Francesco, primo papa gesuita della storia, in cui comunque non c’è alcun enigma

Non pochi – e noi siamo sicuramente tra questi – fanno notare che nell’umanità e nel mondo…..cioè in questo nostro pianeta-Terra…c’è una grande ansia … un forte desiderio…un incontenibile anelito di cambiamento in meglio specie in questo periodo travagliato da questa pandemia che provoca tante sofferenze anche di carattere psicologico, oltre che sanitario, sociale e politico.

E ciò ci fa pensare a quello che scrive S. Paolo nella Lettera ai Romani (8,22) che, non solo l’uomo ma anche  la natura  «geme e soffre le doglie del parto» (Rm 8,22).

E Papa Francesco parla del gemito della creazione nell’enciclica  “Laudato Si’” dove dice : “Questa sorella-terra protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari… proprietari della terra e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La violenza che c’è nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi. Per questo, fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la nostra oppressa e devastata terra, che «geme e soffre le doglie del parto» (Rm 8,22).

Parole profetiche ed ammonitrici.  Dimentichiamo che noi stessi siamo terra (cfr Gen 2,7). Dimentichiamo che il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta,… sua aria è l’aria  che ci dà il respiro … sua è l’ acqua che ci dà vita e ci ristora” (Laudato Si’ §2).

Papa Francesco ….. questo straordinario personaggio…..una personalità eccezionale….una personalità nello stesso tempo semplice e complessa  ….che in un tempo terribile di crisi quale quello che stiamo vivendo, raccoglie nei suoi gesti e nelle sue parole, grande grande ansia …questo grande sconforto….questo forte   anelito di cambiamento che c’è in questo nostro pianeta-Terra…terra abitata da tanta sofferenza

È chiaro che abbiamo tutti   bisogno di capire che cosa ci sta accadendo e di dare una lettura umana e spirituale di quello che viviamo.

Francesco, primo papa gesuita della storia, che anziché chiamarsi Ignazio (come avrebbe potuto fare), collegandosi al fondatore della famiglia  religiosa a cui appartiene, la Compagnia di Gesù, chiamata comunemente dei Gesuiti…..… fondatore, il grande Santo spagnolo S. Ignazio di Loyola (1491-1556) –  questo Papa, gesuita, italo-argentino anziché Ignazio, ha scelto invece  di chiamarsi Francesco, con il nome del poverello d‘ASSISI (1186-1226)……   E Papa Francesco vive francescanamente la situazione di oggi    pur avendo nelle vene, per la sua formazione, per la sua cultura, per la sua spiritualità  la visione di sant’Ignazio di Loyola così come emerge negli Esercizi Spirituali.

E francescanamente afferma che i «desideri allargano il cuore»: e che è in essi che «si può discernere la voce di Dio» nella storia di oggi.

Immergendoci nelle pagine del grande S. Ignazio,  troviamo le chiavi per comprendere l’esperienza religiosa e i criteri di azione di questo Papa gesuita… il primo gesuita della storia della Chiesa eletto Papa,… cioè Papa Francesco, che oggi è considerato come unico leader mondiale….un leader  dall’impatto veramente globale….che con le sue parole ed i suoi gesti provoca un’empatia senza uguale…

Ed intanto quello di Francesco, in tutti i suoi messaggi, in tuti i suoi gesti anche quelli che appaiono magari insignificanti,  c’è  sempre un invito, una sollecitazione  alla ricerca, al cammino, magari a  vivere  ed affrontare un’inquietudine che ci libera dalle “reti e catene” dell’ipocrisia e del peccato, così come dalle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito tanti nostri progetti….e praticamente i nostri stili di vita fondata sulla cosiddetta  modernità.

Papa Francesco lo dice pure e vuole aiutare  a capire quanto sia importante coltivare l’utopia intesa non come astrazione, ma come forza vitale, come apertura al futuro,  partendo però  dal reale, da ciò che si è……e procedendo  magari a piccoli passi….concreti così come sta cercando di fare anche Lui con i problemi della Chiesa e del Vaticano,… Vaticano che ancora una volta – ripetiamo – non è la Chiesa ma una struttura umana di cui la Chiesa si serve per la sua missione…una struttura umana con tutte le fragilità dell’umano…compreso anche il peccato.

Se allora anche la creazione “attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio”,  ciò  significa  innanzitutto un anelito alla libertà dalla “prigionia della decadenza”, e, in ultima istanza,  un anelito alla “libertà della gloria dei figli di Dio” come dice S. Paolo nella Lettera ai Romani (Rm 8, 21)—Anche il creato avrebbe allora un  sacerdozio  da realizzare per “lodare il  Creatore”.  In questo modo, tutto e tutti,  tutte le cose – anche le pietre saranno unite in Cristo, quelle in cielo e quelle sulla Terra (Ef. 1, 10; Gv 12:32). –Intanto,  fino “al momento della venuta del Signore  Gesù con tutti i suoi santi” (1 Ts 3, 13), il creato rimarrà nella corruzione e nel decadimento, gemendo “nelle doglie del parto” (Rm 8, 22).—E forse tutto questo….difficile da comprendere….è quello che da alcuni viene chiamato “L’enigma Bergoglio”……. Perché   pare un enigma….ma il vero enigma è forse  questa incomprensione di un uomo come Papa Francesco che la gente coglie nella sua semplicità che affascina e conquista, una semplicità che si coglie con mano, quasi si tocca dal primo momento  quando  subito dopo la sua elezione  le sue prime parola furono “ Fratelli e sorelle, buona sera”….e quindi l’accenno al fato che i cardinali erano andati a scegliere il Vescovo di Roma dalla fine del mondo….. con la richiesta finale di pregare per Lui e di chiedere la benedizione del popolo per il suo difficile ed impegnativo ministero….La gente coglie tutto questo e poi invece alcune frange delle classi cosiddette colte…. Non si capisce a quali arzigogoli e contorsioni mentali ricorrono per arrivare a pensare ad un  enigma….un enigma questo sì…certo modo di argomentare e che proprio consiste solo in questo  modo….di recepire e quindi anche (forse inconsapevolmente in buona fede) manipolare parole e comportamenti….. —Conversando con i giornalisti con quella grande chiarezza ed intelligente  semplicità che contraddistinguono Papa Francesco ha detto con una punta i fine, garbata ed efficace ironia che i giornalisti italiani lo hanno fatto litigare perfino col Papa emerito Benedetto XVI che ha detto – per me è un Padre che spesso vado a trovare…. avremmo litigato per la tomba …se quella più importante fosse toccata a me o a Lui……..Una  battuta più intelligentemente pungente per certa stampa italiana…che  penso da nessun altro poteva essere data se non da Papa Francesco…..una battuta su cui anche chi parla di enigma-Bergoglio  dovrebbe riflettere…..E ne possiamo fare oggetto di riflessione in questo particolare periodo dell’anno …

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