Lo sport… il CALCIO e Maradona , uomo con un talento eccezionale, con una generosità sconfinata…sconfinata almeno quanto il suo talento

Non ci sarebbe oggi pensiero più sbagliato di quello che potrebbe far pensare ad un approccio ostile e pregiudizialmente negativo verso lo sport da parte della Chiesa…. Un pregiudizio questo che ci ricaccerebbe  nel Medioevo, quando a causa  di un atteggiamento, allora sì,  negativo verso la corporeità, si era portati conseguentemente ad un fraintendimento della corporeità continuamente contrapposta allo spirito….quando invece  la genuina cultura evangelica faceva affermare che la carne è lo strumento della salvezza….la salvezza si fonda sulla carne…in latino “caro salutis cardo”…un principio fissato da Tertulliano, un autore del  3° secolo, la carne è il cardine della salvezza” (De carnis resurrectione),……e quindi l’incarnazione….il mistero dell’incarnazione di un Dio che si fa uomo prendendo carne umana, nascendo a Bethleem da una donna , una fanciulla di Nazareth, la vergine Maria, della quale domani festeggiamo la sua immacolata concezione…di questa creatura umana prescelta da Dio per il l’incarnazione e che viene preservata immune dal peccato originale, godendo in anticipo rispetto a  tutti noi dei meriti di Gesù redentore suo figlio.

Ma ritorniamoallo sport, alle influenze positive che la tradizione cattolica ha assegnato allo  sport,… influenze positive dal punto di vista teologico, spirituale e educativo, valorizzandolo a pieno titolo dal punto di vista culturale, oltre che spirituale lo sport, per i sacrifici che comporta,per lo spirito di comunione e di squadra che esige. Uno spirito di squadra che soprattutto nel calcio è indispensabile….spirito di squadra assolutamente necessario per avere successo e che spinge sempre a dare nel gioco il meglio di sé.Un aspetto questo  fondamentale nello sport, per qualsiasi atleta che, individualmente o in squadra, gareggia con tutte le forze per ottenere il proprio risultato sportivo e contemporaneamente quello della squadra.

Uno sport il calcio che concorre alla formazione di una personalità armonica ed equilibrata E quando si dà il meglio di sé stessi, si sperimenta la soddisfazione e la gioia della realizzazione personale….e sempre il consenso anche del pubblico….quello della folla che assiepa sempre gli stadi….– o assiepava, perché al momento, ogni assembramento è vietato,e quindi questo non può avvenire per la pandemia coronavirus in corso.

Premesso quanto sopra,  che ritengo assai importante da diversi punti di vista, …è mio desiderio parlare e rendere omaggio, a meno di un mese   dalla sua scomparsa, ad un grande campione, un campione davvero eccezionale del calcio,  cioè Maradona…..Diego Armando Maradona…….che l’arcivescovo argentino, mons. Fernández ha definito“buon figlio del popolo”…un figlio che“Non ha mai negato quella fede dei semplici”che la famiglia gli aveva trasmesso là inArgentina, la sua amata patria; Argentina  che alla sua morte lo ha  abbracciato e pianto come  il suo mito…… questo calciatore Maradona, morto lo scorso 25 novembre  a 60 anni per un attacco cardiaco nella sua abitazione di un piccolo Comune di nome  Tigre, vicino a Buenos Aires…..Argentina dove il Governo ha proclamato tre giorni di lutto nazionale,  e dove sono giunti  messaggi e  preghiere da ogni parte del mondo a partire dal Vaticano, da  Papa Francesco.E l’arcivescovo, mons. Fernández, ha detto pure che Maradona ….spesso si faceva il segno della croce, chiedeva aiuto alla Vergine, parlava di Dio senza vergogna”.

Certo, in lui, come è noto, -.  hanno convissuto grandezza e fragilità: “La sua grandezza consiste nel fatto che sapeva come mettere il suo corpo e la sua anima in quello che faceva. Conosciamo pure i suoi limiti, i punti deboli,… Ma dai suoi limiti non si è lasciato sopraffare,… ha riprovato sempre ed è andato di nuovo avanti”.–Ed  alla Casa Rosada, dove è stata esposta la salma, bisognava fare ore ed ore di fila per visitare la salma,  lì non è stata celebrata Messa, ma … una Messa, l’hanno  celebrata, nell’arcidiocesi tutti i preti delle periferie di Buenos Aires, che sulla morte di Diego Armando Maradona hanno detto: “È  stato un…figlio delle periferie senza dubbio, amava le persone più umili”.sapeva identificarsi con la gente”.E questo identificarsi con la gente” è successo anche a Napoli….ed abbiamo davanti agli occhi quello che i napoletani hanno fatto.Papa Francesco, papa argentino, nel suo recente  libro “Ritorniamo a sognare”, ha detto diaver vissuto nella solitudine il trionfo dell’Argentina ai mondiali nel 1986, quando si trovava in Germania per la sua tesi di laurea. Una vittoria quella del 1986 – ha detto –  nel segno di Maradona….. E quella maglia numero 10,  Maradona l’ha portato in Vaticano anni dopo, il primo settembre 2014, quando in Aula Paolo VI,  Papa Francesco ha ringraziato i campioni del calcio che avevano aderito alla partita interreligiosa per la pace disputata allo Stadio Olimpico di Roma.Oltre a tanti ricordi in questi giorni però i giornali hanno pure parlato di  TRISTE ADDIO perché chi gli è stato vicino, chi l’ha incontrato negli ultimi mesi, chi gli ha voluto bene davvero, dice che  con la morte  è finito il suo inferno, il suo tormento.

Perché questo era alla fine diventata   la vita di Maradona. …ormai un uomo stanco, confuso, inquieto, svuotato, malato, ormai anche ostaggio di una vergognosa faida fra clan, tutti a caccia dei suoi soldi, della sua pubblicità, dei suoi slogan.L’impietosa passerella alla quale lo avevano “obbligato” nel giorno del suo sessantesimo compleanno, il 30 ottobre scorso, così come era apparso, in situazione di sofferenza, fisica e psicologica, aveva fatto il giro del mondo: quasi ad approfittarsi della sua generosità, sconfinata…sconfinata almeno quanto il suo talento.

E trascuriamo tutto il giallo che va emergendo dopo la sua morte…un giallo che riguarda le persone che si prendevano cura di lui, compreso il suo medico personale curante la cui posizione giudiziaria aperta, pare che si vada aggravando o sia già notevolmente aggravata……e anche la stessa valutazione della vita privata del giocatore e personalità  di Maradona  su cui non manca chi dà un giudizio pesantemente negativo in qualche momento della sua vita, segnata vistosamente da  fragilità——Ma  comunque di Maradona era troppo importante l’ostensione del mito, ….e non pochi per questo, dati  gli interessi economici che c’erano sotto, quasi del tutto indifferenti al fatto che le sue condizioni, nelle ultime settimane, fossero chiaramente preoccupanti.… Maradona !  un talento eccezionale,  perché segnava, cantava e ballava, …  non diceva mai di no, attratto com’era da ogni attimo di vita.Dall’Argentina trasferitosi in Europa a 21 anni, con il Barcellona ha vinto la Coppa e la Supercoppa. Poi a Napoli in maglia azzurra ha vinto 2 scudetti, una Coppa Italia, una Coppa Uefa, una Supercoppa Italiana.

 

Ed a Napoli immagini di Maradona dappertutto, Maradona sentito come segno di riscatto sociale di un’intera città…e, anche  per questo, una   bandiera è  spuntata – udite! udite ! –   persino   sui tetti del convento delle suore Clarisse Cappuccine di Clausura…

E c’è stato anche chi a Napoli,  ha raffigurato Maradona con le ali,  come un angelo protettore della città.

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