Agrigento – Dopo otto anni riapre la Cattedrale di S. Gerlando

Agrigento – Ormai imminente la riapertura della Cattedrale di S. Gerlando—In questi giorni tante Comunità parrocchiali di Comuni diversi vivono momenti particolari appositamente programmati in preparazione all’evento festoso della riapertura della Cattedrale, dopodomani venerdì 22 febbraio. A cui seguirà poi il solenne pontificale di lunedì 25, giorno della festa  di S. Gerlando, patrono della città e dell’arcidiocesi.

Due momenti davvero storici e significativi, dopo  otto anni di attesa, pari a  2920 giorni, quanti ne ha contati l’apposito congegno elettronico messo in funzione  dalla Curia per monitorare esattamente la grave  situazione nell’impazienza e nello sgomento dei fedeli.

Che adesso sicuramente si ritroveranno numerosi  in quel luogo sacro, provenienti da  ogni parte. La solenne cerimonia della riapertura sarà presieduta dal nostro arcivescovo-metropolita don Franco Montenegro, mentre il pontificale della festa da Mons. Ignazio Zambito, vescovo emerito di Patti, figlio di questa nostra Chiesa agrigentina.

A noi in questo momento viene spontaneo pensare alla famosa enciclica di Pio XII, «Meminisse iuvat» cioè ci sembra opportuno ricordare. Parole che poi magari rimandano alle altre  con cui il grande poeta Virgilio descriveva il coraggio  del suo eroe Enea. Parole divenute anch’esse monito di saggezza, per il passato e per il futuro. Cioè «Forsan et haec olim meminisse iuvabit», cioè “forse un giorno ci farà piacere ricordare anche queste cose”, nel momento in cui, per noi o per i nostri posteri ce ne dovesse essere bisogno.

Il traguardo finalmente raggiunto della riapertura della Cattedrale, è frutto di un costante e pressante interessamento sinergico di diverse  istituzioni e persone, sotto l’atteggiamento vigile  e visibilmente interessato di larghi strati di cittadini, credenti e non, perché la Cattedrale costruita in alto sul finire del primo secolo del secondo millennio nella Kerkent-Girgenti,  oltre che luogo di culto, è stato ed è anche  luogo simbolo identitario socio-politico-ecclesiale. Luogo di aggregazione, di culto anzitutto, ma nel tempo  anche sede culturale di dibattiti filosofici e teologici, con assemblee di popolo nelle adiacenze, all’ombra del suo campanile, per dibattere le varie questioni anche politico-economiche della collettività.

Alla sua riapertura hanno sicuramente contribuito anche le pungolature alle istituzioni regionali  spesso troppo lente,   da parte di molti mass-media,  compresa questa nostra testata giornalistica on line. Che  ben volentieri si è fatta pure  cassa di risonanza dell’attenzione e giusta impazienza dei cittadini,  oltre che   dell’impegno e della volontà dell’arcivescovo don Franco Montenegro  e della Curia Agrigentina tramite  don Carmelo Petrone,  il quale spesso sul settimanale diocesano ha denunciato lentezze e singolari intoppi burocratici.

E poi come non ricordare che si è stati costretti perfino  ad  organizzare  una marcia di protesta  il  3 novembre 2017,  anche se  proprio a ridosso delle elezioni regionali. Quando le  lungaggini burocratiche   continuavano a ritardare l’inizio di lavori per mettere in sicurezza della Cattedrale.  Con  politici, che balbettavano incomprensibili motivazioni. Allora la diocesi con in prima fila lo stesso arcivescovo  Montenegro – ricordiamo ! – si sentì costretta ad organizzare quella marcia silenziosa, del 3 novembre, festa di S. Libertino,   per  suggerire  a tutti i politici,  “silenzio” ed un “mea culpa”, per il tempo per qualsiasi motivo, perduto.

Una marcia partecipatissima dagli agrigentini;  una marcia silenziosa che  manifestava indignazione per sensibilizzare chi aveva compiti di responsabilità a non perdere altro tempo, dopo oltre sei anni di parole vuote e promesse fasulle. A  cui, proprio in quei giorni, si era aggiunta addirittura la volontà, della Regione Siciliana che “con atti formali,  – come denunciava l’arcivescovo – aveva posto un punto di sospensione nell’iter per la messa in sicurezza del colle San Gerlando”.

Sappiamo come sono andate le cose !

Adesso nel ricordo, che può sempre comunque giovare, c’è solo da gioire per la “Mamma”, la Cattedrale,  che “guarita”, cioè rimessa bene in salute,  può ritornare a servire  i suoi tanti cittadini e fedeli affezionati.

Diego Acquisto

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