VERSO L’EFFETTIVA PARITA’ in SICILIA col BUONO-SCUOLA
Lunedì 09.06.2003
VERSO L’EFFETTIVA PARITA’ in SICILIA col BUONO-SCUOLA
servizio di don Diego Acquisto
La Sicilia si avvia davvero verso l’effettiva parità scolastica, dato che il buono-scuola che servirà a coprire spese di frequenza, tasse d’iscrizione, tasse di esami e di diploma nelle scuole statali, dalle materne alle superiori, potrà essere usato altresì a coprire le rette che i genitori devono versare quando scelgono le scuole paritarie. Chiarissima in questo senso la norma varata dal Governo della nostra Regione retto dall’on. Cuffaro, che ha stabilito anche che le domande vanno presentate entro e non oltre il 31 luglio prossimo al dipartimento regionale dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione. Sul piano locale i vari Comuni subito si sono attrezzati ed il Comune di Agrigento, per esempio, tramite il sindaco Piazza e l’assessore alla Pubblica Istruzione Maria Pia Vita, comunicano agli agrigentini che scadrà il prossimo 30 giugno il termine ultimo per la presentazione delle domande in carta libera, per l’assegnazione dell’assegno per l’anno scolastico 2002-2003.
Finalmente quindi si passa al concreto, dando davvero la possibilità ai genitori di condizioni economiche più disagiate, di potere effettivamente scegliere se fare frequentare ai propri figli una scuola statale o una scuola paritaria, scuole tutte che svolgono un pubblico servizio. Ricordiamo che una chiara e ferma presa di posizione sul buono-scuola, per le famiglie a più basso reddito, l’avevano preso sul finire dello scorso anno, i Vescovi siciliani collegialmente riuniti a Palermo, sotto la presidenza del card. De Giorgi, per la loro Conferenza Episcopale. Pertanto la recente normativa approvata dal Governo Regionale, già in fase di attuazione, costituisce un importante passo, con la speranza che si possa fare ancora di più, per mettere davvero tutte le famiglie nella condizione di potere veramente scegliere la scuola che essi ritengono migliore per i loro figli, nel rispetto del loro primario ruolo di educazione e formazione.
In questa occasione, contemporaneamente i Vescovi siciliani avevano anche segnalato l’opportunità di permettere agli oratori parrocchiali o ad analoghe istituzioni civili e religiose, di svolgere “ogni possibile e necessaria attività a favore dei ragazzi, esposti anche in Sicilia a quei rischi registrati dalla cronaca nazionale e regionale”.
Ricordiamo ancora che immediatamente prima era stato il Consiglio Permanente della CEI, per bocca del suo Presidente il card. Ruini, a richiamare al dovere di aiutare e sostenere la famiglia nel dovere fondamentale e prioritario ad ogni altro, dell’educazione e formazione dei figli, anche per far fronte alle difficoltà che derivano da cambiamenti sociali e culturali tanto rapidi e profondi quanto confusi e spesso privi di attendibili riferimenti antropologici ed etici. Perciò la necessità di sostenere e migliorare la scuola italiana, anche con la concreta realizzazione della parità scolastica, che è un’urgenza acuta se non ci si vuole rassegnare all’ulteriore deperimento delle scuole non statali, la cui esistenza è necessaria per un effettivo pluralismo educativo.
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