MADONNA DELLE LACRIME

giovedì 20.02.2003

MADONNA DELLE LACRIME

servizio di don Diego Acquisto

La mattina del 29 agosto 1953, alle ore 8,30, in una modesta casa di lavoratori di Siracusa, sita in via degli Orti, un quadretto di gesso, raffigurante il Cuore Immacolato di Maria, ha versato lacrime umane. Il fenomeno che a riprese più o meno lunghe, si protrasse nei giorni 30 e 31 agosto e 1 settembre, attirò subito una moltitudine di persone che poté vedere con i propri occhi, toccare con le proprie mani, asciugare e perfino assaggiare la salsedine di quelle lacrime. Pere vincere gli scettici, arrivò provvidenziale la parola della scienza. Una Commissione di medici e di analisti, il giorno 1° settembre, alle ore 11 riuscì a prelevare più di un centimetro cubico di quel liquido, sgorgato dagli occhi della Madonna. Il liquido analizzato aveva analoga composizione delle lacrime umane. I Vescovi di Sicilia, riuniti per la consueta Conferenza a Bagheria, il 12 dicembre successivo, vagliate attentamente le relative testimonianze nei documenti originali, hanno concluso unanimemente col giudizio, che non si può mettere in dubbio la realtà della Lacrimazione. Successivamente Pio XII ebbe a dire che “non senza viva commozione, aveva preso conoscenza dell’unanime dichiarazione dell’Episcopato della Sicilia sulla realtà di quell’evento”, ponendosi la domanda: “Saprà l’umanità capire il linguaggio misterioso di quelle lacrime ?”.

Questo pomeriggio il reliquiario che custodisce le lacrime della Madonna è giunto ad Agrigento, accolto dall’Arcivescovo, da molti Sacerdoti e fedeli, nel quadro del pellegrinaggio che sta compiendo tra tutte le diocesi della Sicilia, in questo particolare Anno Mariano, nella ricorrenza del 50° anniversario della lacrimazione. La profonda devozione mariana del nostro popolo avrà modo di manifestarsi nei pellegrinaggi, che da ogni forania della diocesi sono stato organizzati verso la nostra Cattedrale, dove il reliquiario starà sino a domenica, per trasferirsi poi nella Chiesa Madre di Sciacca, dove ancora si rinnoveranno le manifestazioni di fede verso la Madre di Dio, da parte dei fedeli di quella zona pastorale della nostra diocesi, più distante dal capoluogo. Manifestazioni di fede e devozione sempre finalizzate a capire il messaggio della lacrimazione. Ricordiamo che il Santuario di Siracusa dedicato all’evento, ormai completato ed inaugurato dal Papa nel 1994, ha un’architettura svettante ed esprime un’ardita concezione, colma di intensa spiritualità. Esprime uno slancio verso l’alto, l’anelito verso Dio di ogni cuore umano. Nello stesso tempo l’architettura assomiglia ad una grande lacrima di cemento: esprime il pianto di Maria, il dramma dell’uomo, il gemito della creazione che soffre le doglie del parto, in attesa dei cieli nuovi e della terra nuova in cui avrà stabile dimora la giustizia. Come ebbe a dire il Papa a Siracusa per l’inaugurazione del Santuario: “La Madonna piange a conclusione della seconda guerra mondiale, sullo sfondi di quegli eventi tragici dell’immane ecatombe provocata dal conflitto, degli orrori dell’olocausto, della minaccia per l’Europa del comunismo dichiaratamente ateo.” Adesso , in uno scenario mondiale diverso, ma non meno preoccupante, il popolo cristiano ed agrigentino in particolare che si prepara a festeggiare il suo patrono S. Gerlando e ad altri non meno impegnativi appuntamenti di questo Anno Pastorale, si affida alla Madonna, con l’auspicio di un sincero desiderio di lacrime di conversione e di speranza, di pentimento e di vita nuova, accogliendo Cristo come unico Salvatore.

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