Comunicato stampa sulla Chiesa-Moschea

Comunicato stampa sulla Chiesa-Moschea

Se fosse stata pensata solo per suscitare clamore mediatico, bisognerebbe onestamente riconoscere che l’idea è stata la più indovinata.

Mi riferisco all’idea della Chiesa-Moschea lanciata dal Sindaco di Favara, dott. Lorenzo Airò, che ha sinceramente nel cuore il desiderio di costruire un nuovo clima di comprensione e di dialogo con i fratelli di religione musulmana. Fratelli con i quali è sicuramente fondamentale un rapporto di reciproco rispetto, ma nell’assoluta intransigenza sui valori di fondo che caratterizzano le due religioni, esclusa ogni forma di sincretismo e di particolarismo fittizio, come pure ogni ombra di confusione; cose tutte che ostacolerebbero, anziché favorire, il dialogo franco e sincero, senza agevolare un vero processo di integrazione.

Mi sia consentito, pertanto, con tutto il riguardo che si deve a chi ha formulato la proposta della Chiesa-Moschea, – riguardo dovuto anche e non solo per il ruolo che riveste all’interno della Comunità – di esprimere pubblicamente il mio dissenso.

La Chiesa deve essere Chiesa e la Moschea deve essere Moschea. I cristiani ed i musulmani hanno una fede radicalmente diversa ed inconciliabile del monoteismo, per cui è proprio necessario, oltre che conveniente, che i luoghi di culto per i praticanti delle due religioni siano distinti e diversi. Noi cristiani, senza fascini persuasivi – per dirla con S. Paolo – “predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei (un Dio fattosi carne) e stoltezza per i pagani (un Dio debole fino alla morte di Croce)”.

Naturalmente l’opinione di ritenere assolutamente inopportuna l’idea di una Chiesa-Moschea, non può significare che non ci possano essere mai, opportunamente preparati, momenti comuni di preghiera e di fraternità tra cristiani e musulmani. Ma se Favara, oltre ai tanti noti problemi, ha anche questo problema della necessità di avere una Moschea, si pensi pure a costruirla ed anche – se ci sono i soldi – a finanziarla con pubblico denaro, ma senza identificarla con una Chiesa, dove i cristiani celebrano l’Eucaristia, cioè il sacrificio della Croce, in cui nel segno del pane e del vino, il Figlio di Dio incarnato e Dio egli stesso, continua ad immolarsi per la salvezza di tutti.

I cristiani abbiano il loro luogo di culto e così i musulmani; due luoghi distinti e diversi per riconoscere la signoria dell’unico Dio ed adorarlo, nella chiarezza, senza ombra alcuna di equivoci, né odiose attese di calendario e di turnazione per avere la possibilità di usufruire del luogo di preghiera.

Favara 06.11.2004

Sac. Diego Acquisto

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