Stefano Stefanini

NewTuscia – ROMA – “Intelligenza artificiale e pace” è il titolo del documento in cui il Pontefice porge i suoi auguri di pace – quanto mai pregnanti in un mondo lacerato dalle guerre – al popolo di Dio, alle nazioni, ai capi di Stato e di Governo, ai rappresentanti delle diverse religioni e della società civile.

Il Messaggio di Francesco per la Giornata Mondiale della Pace 2024 che si celebra il primo gennaio sul tema delle nuove tecnologie : “Se aggravano disuguaglianze e conflitti non possono essere considerate vero progresso”. Monito contro i gravi rischi delle campagne di disinformazione che possono alimentare terrorismo o interferire nei processi elettorali.

Appello, poi, alla comunità internazionale perché adotti “un trattato internazionale vincolante” che regoli uso e sviluppo dell’Intelligenza Artificiale.

Da una parte, “entusiasmanti opportunità” come il miglioramento del lavoro, delle condizioni di vita dei popoli, degli strumenti medici e delle interazioni personali; dall’altra, “gravi rischi”, come l’uso sregolato delle cosiddette armi “intelligenti”, il conseguente pericolo di attacchi terroristici, andando così a promuovere “la follia della guerra” o interventi volti a destabilizzare istituzioni di governo legittime, arrivando, ad esempio, a condizionare elezioni politiche.

È una pace, quella di cui parla il Papa, che passa anche attraverso il progresso della scienza e della tecnologia, che nella misura in cui contribuisce a un migliore ordine della società umana”, porta “al miglioramento delluomo e alla trasformazione del mondo”.  

Di contro, questo stesso mondo divenuto scenario di una terza guerra mondiale a pezzi “non ha proprio bisogno che le nuove tecnologie contribuiscano all’iniquo sviluppo del mercato e del commercio delle armi, promuovendo la follia della guerra. Così facendo – scrive Francesco – non solo l’intelligenza, ma il cuore stesso dell’uomo, correrà il rischio di diventare sempre più ‘artificiale’”.

Pavimentare le vie della pacePapa Francesco raccomanda: Le più avanzate applicazioni tecniche andrebbero quindi impiegate “per pavimentare le vie della pace”: “In unottica più positiva, se lintelligenza artificiale fosse utilizzata per promuovere lo sviluppo umano integrale, potrebbe introdurre importanti innovazioni nellagricoltura, nellistruzione e nella cultura, un miglioramento del livello di vita di intere nazioni e popoli, la crescita della fraternità umana e dellamicizia sociale”, sottolinea il Pontefice.

In questo senso parla di una “algor-etica”, quale “sviluppo etico degli algoritmi” nella sperimentazione, progettazione, produzione, distribuzione e commercializzazione. Fasi in cui “le istituzioni educative e i responsabili del processo decisionale hanno un ruolo essenziale da svolgere”.

Il Pontefice conclude il suo Messaggio auspicando che il lavoro di redazione di linee guida etiche per l‘intelligenza artificiale abbia come base le questioni del significato dell’esistenza umana, la tutela dei diritti umani fondamentali,  il perseguimento  della giustizia e della Pace.

Il processo di discernimento etico e giuridico sollecitato da Papa Francesco potrà rivelarsi un‘occasione preziosa per una riflessione condivisa sul ruolo della tecnologia nella vita individuale e comunitaria, per contribuire alla creazione di un mondo più equo ed umano, perché i progressi nello sviluppo di forme di intelligenza artificiale contribuiscano alla causa della fraternità umana e della Pace.

La Pace sia frutto di relazioni che riconoscono e accolgono l‘altro nella sua inalienabile dignità, di cooperazione e impegno nella ricerca dello sviluppo integrale di tutte le persone e di tutti i popoli.

Papa Francesco conclude il suo messaggio con la preghiera e l’augurio che tutti possano collaborare in armonia per cogliere le opportunità e affrontare le sfide poste dalla rivoluzione digitale e consegnare alle generazioni future un mondo più solidale, giusto e pacifico

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