Ricordare giova …..Una pagina di storia locale….della Chiesa favarese….siamo nel 1996

Diocesi di Agrigento

   Vicariato Foraneo

      92026 Favara (AG)

 

Favara 30. 04. 1996

 

Rev.mo Mons. Vito Guaragna – Direttore

Ufficio Amministrativo Diocesano – Curia Vescovile

   92100  –  AGRIGENTO  

 

Oggetto : Riscontro alla Vs. del 19. 02. 1996 Prot. N.63 – Revisione confini parrocchiali.

In riscontro alla vostra di cui all’oggetto, in cui si invitava a procedere, entro il 30.04.1996, all’eventuale revisione dei confini parrocchiali, concordando tra i Parroci la soluzione pastorale più utile, comunico quanto segue :

1) Sono state tenute diverse riunioni di Clero, sia ad Aragona, ma soprattutto a Favara, con all’o.d.g. l’argomento di cui all’oggetto.

2) In data 4. 3. 96 nel Comune di Aragona è stata concordata tra i Parroci-pro tempore delle Parrocchie S. Giuseppe Artigiano e S. Francesco, Don Stefano Terrasi e Don Luciano Augello, una variazione di confini, con uno spostamento di 200 (duecento) persone, in favore della Parrocchia S. Francesco. Gli altri Parroci hanno ritenuto di non procedere ad alcuna variazione.

3) A Favara è stata concordata una variazione tra i Parroci pro-tempore della B. M. V. Dell’Itria e dei SS. Pietro e Paolo, Mons. Giuseppe Veneziano e Don Nino Giarraputo, con uno spostamento di 300 (trecento) abitanti in favore della Parrocchia SS. Pietro e Paolo.

4) A Favara, l’ultima revisione dei confini parrocchiali risulta effettuata nel febbraio 1990 ; in quella data sono state concordate tra i Parroci-pro-tempore, diverse variazioni.

5) Nel corso delle varie riunioni, tenendo anche conto delle valutazioni dell’I. D. S. C., che mensilmente corrisponde ai parroci l’integrazione, per quanto riguarda il numero degli abitanti di ogni Parrocchia è emerso il seguente quadro : Chiesa Madre 3.000 ; S. Vito 3.000 ; B. M. V. Del Carmelo 3.000 ; S. Caslogero 3.000 ; B. M. V. del Transito 2.500 ; B. M. V. Della Grazia 3.500 ; S. Giuseppe Artigiano 5.000 ; ss. Pietro e Paolo 5.000 ; B. M. V. Dell’Itria 6.500 .

Don Angelo Santamaria, parroco della B. M. V. Del Carmelo, contesta il dato della sua Parrocchia e accetta di avere solo 2.000 abitanti o poco più.

6) Nel corso delle varie riunioni, da parte di tutti i Parroci si è presa visione di un plastico, preparato da Mons. Veneziano e da Don Angelo Santamaria, in cui con i diversi colori, è stato possibile osservare i confini delle varie parrocchie. Ecco, in generale, ogni Parrocchia con quali altre confina : Chiesa Madre con S. Vito, Transito, Carmine,   S. Giuseppe Artigiano, S. Calogero.

Transito con Chiesa Madre, Carmine e Itria . S. Vito con Grazia, Carmine, Chiesa Madre e S. Giuseppe Artigiano. Itria con SS. Pietro e Paolo, Carmine, Transito. Carmine con Itria, SS. Pietro e Paolo, S. Vito, Chiesa Madre. SS. Pietro e Paolo con Itria e Carmine. Grazia con S. Vito e S. Giuseppe Artigiano. S. Giuseppe Artigiano con Grazia, S. Calogero, S. Vito, Chiesa Madre.

7) Considerando che Favara nelle ultime elezioni politiche del 21 aprile scorso ha avuto 33.088 elettori, ai quali abitanti bisogna aggiungere gli alunni della Scuola dell’obbligo, divisi in tre Circoli didattici e tre Scuole Medie, gli alunni della Scuola secondaria di secondo grado, cioè Magistrale, Com­merciale, Industriale , Alberghiero e quelli che vanno ad Agrigento, per i tipi di scuola non esistenti a Favara, la popolazione complesssiva è di circa 38.000 abitanti, dei quali 6.000 all’estero per motivi di lavoro, ma che fanno riferimento tuttavia alla parrocchie di provenienza per i servizi religiosi più importanti come matrimoni e, quando succede, anche funerali. In considerazione di tutto ciò, al fine di una corretta distribuzione del lavoro, ogni parrocchia dovrebbe servire tra i 3.000 ed i 3.500 abitanti, tenendo tuttavia conto di tanti fattori come la sensibilità della gente o la distanza dal centro parrocchiale e che comunque “suprema lex, salus animarum”.

8) Il sottoscritto vicario foraneo ha fornito una bozza di criteri largamente condivisa, in base ai quali la Parrocchia che dovrebbe avere subito un’aggiunta di abitanti dovrebbe essere, stando ai dati riferiti al n. 5, la Parrocchia del Transito che conta 2.500 abitanti. In questa Parrocchia lavorano come co-parroci, di fatto, Mons. Calogero Gariboli e Don Gianni Gramagnolo,, il quale ultimo alcune volte ogni settimana presta attività pastorale nel Salone -Chiesa di recente locazione di S. Maria del Transito al Poggio.

9) Dietro esplicita richiesta di Don Angelo Santamaria, di voler procedere ad un’esatta valutazione del numero di abitanti di ogni parrocchia tramite l’Ufficio demografico del Comune, il sottoscritto vicario foraneo in data 25. 03. 1996 ha chiesto collaborazione al Sindaco con una lettera ufficiale, della quale è stata data copia per conoscenza allo stesso Don Angelo. Ma sino ad oggi del lavoro eventualmente svolto con gli Uffici del Comune di Favara, per accertare il numero esatto degli abitanti di ogni Parrocchia, nulla è stato consegnato a questo vicariato.

10) Tutti i Parroci sono stati ripetutamente invitati a concordare le soluzioni pastorali più idonee o a motivare, per iscritto, eventuali ragioni di disaccordo. E’ stato consegnato al sottoscritto vicario foraneo solo un foglio da parte del Parroco di S. Calogero, Don Pietro Profeta, in cui egli chiarisce le motivazioni per cui non ritiene di potere aderire alle richiesta di don Ignazio Giunta, dopo le modifiche attuate nel 1990 in favore della Chiesa Madre.

11) Oralmente, il Parroco Don Angelo Santamaria ha chiesto a Don Diego Acquisto di far tornare al Carmine le vie Giotto, , Raffaello e  Cellini, passate ufficialmente a S. Vito nel 1990, dopo alcuni anni di altalena pastorale, con un accordo col Parroco-pro tempore Don Ernesto Lima. Don Acquisto non ha ritenuto pastoralmente utile accogliere tale richiesta, che oltre tutto servirebbe solo a disorientare la gente che nella Parrocchia S. Vito appare bene inserita, ed ha suggerito a Don Angelo Santamaria di guardare ad altre Parrocchie confinanti, con un numero di abitanti anche doppio rispetto a quello di S. Vito. Cosa che sembra da parte di don Angelo Santamaria non sia stata fatta o che comunque non ha dato sino ad ora alcun frutto.

12) Urge a Favara pensare alla costruzione di nuove Chiese, nei quartieri dell’ex stazione ferroviaria, del Poggio e di Piana dei Peri (zona della Grazia cosiddetta lontana). Per il momento bi­sognerebbe chiedere l’area edificabile al Comune, che nella revisione del P. R. G  in programma nel 1997, potrebbe pensare anche ai servizi religiosi. Qualche Parroco riferisce di aver sentito dal Sindaco, che a fare tale richiesta deve essere la Curia Vescovile.

  Unisco alla presente relazione i seguenti allegati :

  1. a) Verbale della riunione del Clero di Aragona.
  2. b) Accordo di variazione dei confini parrocchiali tra i Parroci Veneziano e Giarraputo.
  3. c) Accordo di variazione dei confini parrocchiali del 26.02.1990 tra i Parroci Acquisto e Lima.
  4. d) Dichiarazione del Parroco di S. Calogero, Don Pietro Profeta.
  5. e) Bozza di criteri distribuita ai Parroci dal vicario foraneo.
  6. f) Copia della lettera inviata al Sindaco di Favara.

Il sottoscritto dichiara la propria disponibilità a fornire chiarimenti ed a collaborare, se e quando, la S. V. dovesse ritenerlo opportuno.

Con sensi di stima

 Il Vicario Foraneo – Sac. Diego Acquisto

Alla gentile attenzione dei Sacerdoti di Favara

Bozza di criteri per la revisione dei confini parrocchiali   –   10. 03. 1996

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1) Evitare che ci siano parrocchie troppo grandi per numero di abitanti e contemporaneamente parrocchie troppo piccole, nello stesso territorio.

2) Partire dagli attuali confini e dall’attuale numero di abitanti di ogni parrocchia, per procedere all’­eventuale revisione, puntando al traguardo che a Favara, -(dove vivono 34.000 persone e operano 9 parrocchie) – ogni parrocchia non dovrebbe servire meno di 3.000  – 3.500 abitanti.

3) Nella variazione dei confini bisogna indicare contestualmente la variazione del numero di abitanti, per ogni parrocchia.  Ciò, a fini anzitutto prettamente pastorali ; poi, anche per i necessari riflessi eco­nomici, tra i quali bisogna includere quello dell’integrazione che l’I.D.S.C. corrisponde ad ogni singolo Sacerdote.

4) Considerare, per quanto possibile, l’omogeneità del territorio, la sensibilità della gente, lo sviluppo edilizio, ecc. ecc….eliminando criteri di prestigio e di tradizioni di particolari famiglie.

5) Evitare, per quanto possibile, la divisione in due parrocchie di una stessa strada, di uno stesso cortile, di uno stesso vicolo.

6) Tenere, sempre e comunque, presente il principio che “suprema lex, salus animarum”.

7) Operare per il superamento di una mentalità strettamente legata ai confini parrocchiali, che pure, anche per doveroso ossequio alle disposizioni dei Superiori, in questa circostanza, devono essere chi­aramente determinati e definiti.

8) Al fine di procedere, anche per piccoli passi, al superamento della mentalità dei confini parrocchiali, studiare forme possibili di un’economia comunitaria, legata ai servizi religiosi (battesimi, matrimoni, funerali) o almeno ad alcuni di essi, distribuendo anche, magari con criteri nuovi e da inventare, il lavoro pastorale connesso.

9) Camminare nella direzione di una pastorale unitaria, anche con la costituzione, a livello giuridico, di possibili “unità pastorali” dopo un congruo periodo di sperimentazione sul piano concretamente operativo.

10) Tenendo conto che l’economia dell’ente amministrato, (parrocchia o rettoria), è una cosa diversa e distinta dall’economia personale del Sacerdote, avanzare suggerimenti e proposte per l’elaborazio­ne di uno Statuto per un Consiglio Amministrativo Cittadino, a servizio della pastorale comunitaria.

  Il Vicario Foraneo

Sac. Diego Acquisto

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