Con un significativo momento al Tribunale di Agrigento, la città di Favara, in sordina, dà il via alla “peregrinatio diocesana” della reliquia del Beato Rosario Angelo Livatino.

Un inizio in sordina quello di oggi al Tribunale di Agrigento, con un gesto però significativo della Città di Favara.  Il via alla “peregrinatio diocesana” della reliquia del Beato Rosario Angelo Livatino, avverrà però propriamente ed ufficiamente  domani, domenica 19 settembre a Canicattì,  con una solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo-metropolita,  S. E. mons. Alessandro Damiano, nei locali dell’oratorio “don Bosco” di Rovitelli alle ore 18:30.

Una “peregrinatio” che  interesserà tutti i 43 Comuni della nostra arcidiocesi, iniziando da Canicatti, la città che al beato Livatino non solo ha dato i natali, ma ha visto e favorito la sua crescita nella fede, vissuta con semplicità e coerenza, nel compimento esatto del suo dovere professionale sino al martirio. A Canicattì la reliquia resterà tre giorni, con un ricco programma di incontri e di celebrazioni in diverse Chiese, sino al 21 settembre che è il giorno esatto del martirio di 31 anni fa.

E quindi, come ha scritto, in un comunicato ufficiale,  il Vicario Generale don Giuseppe Cumbo, tutte le comunità ecclesiali dell’Arcidiocesi nel corso dell’anno, secondo un calendario preciso, avranno la possibilità di accogliere la reliquia, che è la camicia macchiata di sangue. Con la raccomandazione che  “Lungi dall’assolvere un atto semplicemente devozionistico,  il passaggio della reliquia nelle diverse comunità deve diventare l’occasione per mettere in evidenza i valori della giustizia, della legalità, della coerenza di vita e della santità vissuta nel quotidiano che si riscontrano nell’esperienza di vita cristiana del beato Rosario Angelo”.

Intanto stamattina al Palazzo di Giustizia di Agrigento si è svolta una cerimonia semplice, ma significativa, che provvidenzialmente anticipa la “Peregrinatio” che ufficialmente inizierà domani.

Con una qualificata rappresentanza della Città, Favara ha consegnato una tela-gigante,  opera dell’ “Accademia favarese di Cultura, Arte e Legalità” coordinata  mirabilmente dal Maestro Vincenzo Patti, come omaggio non solo al beato giudice Livatino, ma anche all’intera Magistratura Agrigentina, impegnata a contrastare la cultura mafiosa e che in Livatino ha ed avrà sempre il suo punto ideale di riferimento, nel compimento di questo delicatissimo dovere.

Una max-tela, vero gioiello artistico con diversi simboli e richiami,  collocata davanti alla grande Aula di Giustizia dedicata a Rosario Livatino, frequentata ogni giorno da centinaia e centinaia di persone.

A nome di tutti i Magistrati, il dott. Malato (nella fofo,davanti alla max-tela) ha avuto parole di gratitudine per l’iniziativa della Città di Favara, che tramite il Consiglio Pastorale Cittadino,  quest’anno, lo scorso maggio, ha celebrato la XII edizione, sempre curata dall’Area P. Pino Puglisi, coordinata dal dott. Gaetano Scorsone. A maggio avrebbe dovuto essere consegnata la max-tela, ma per comprensibili motivi allora non è stato possibile,

Presenti ogg in rappresentanza della Città,  oltre al dott. Giuseppe Pullara delegato ufficiale del Commissario Regionale  avv. Filippo Nasca, anche l’ex-sindaca Anna  Alba con  il suo vice Giuseppe Bennica.

Diego Acquisto

18-9-2021

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