Agrigento – A margine dell’Ordinazione di 6 nuovi preti

 

A margine dell’Ordinazione di 6 nuovi preti. Preti che, anche loro, devono operare tra le “pieghe e le piaghe” della terra agrigentina.

Un’espressione quest’ultima usata nel tardo pomeriggio di ieri,  dal Rettore del Seminario don Baldo Reina (nella foto), per ringraziare tutti

 

 

 

Ciò, a conclusione della solenne cerimonia in Cattedrale presieduta dall’arcivescovo Card. Montenegro (nella foto) con accanto il suo coadiutore mons. Damiano, per l’Ordinazione di sei nuovi presbiteri: Davide Burgio di Porto Empedocle, Alessio Caruana e Dario Fasone di Agrigento, Matteo Mantisi e Calogero Putrone di Realmonte, Salvatore Piazza di Menfi.

Un momento di grande gioia e di grazia, vissuto ieri ad Agrigento in una  Cattedrale gremita compatibilmente e nell’osservanza delle norme anticovid, mentre sicuramente molto più numerosi erano, quanti seguivano la diretta web dalle loro case.

Giovani presbiteri che da oggi devono operare “nelle pieghe e nella piaghe”  di questo tessuto sociale agrigentino, da dove provengono e dove da sempre  sono inseriti, maturando la loro formazione nel continuo braccio di ferro che anche nel nostro tessuto sociale si vive tra la logica dei criteri umani e la logica divina. Una scelta che i sei hanno fatto della logica di Dio che deve prevalere e che di fatto per loro è prevalsa nelle pieghe concrete della storia della loro vita e che adesso devono con fedeltà continuare.

Ed a chi vive con la tensione di incarnare il messaggio positivo nella concretezza del tessuto sociale agrigentino, specie in questo momento, sicuramente la metafora richiama a quanto la Chiesa Agrigentina vive in questo giorni di particolare travaglio democratico, ad Agrigento città ed in altri sette Comuni, per il rinnovo del governo locale.

Nelle pieghe opera la forza misteriosa della grazia, anche con la testimonianza della Comunità ecclesiale,  che con l’annuncio e  la necessaria collaborazione umana,  deve puntare a curare le piaghe, affrontandole, quando necessario,  con coraggio e determinazione.

Così la cerimonia di ieri in Cattedrale ha richiamato  tutti ad assecondare la logica Dio nella concretezza della situazione, ringraziando per i traguardi raggiunti, dei quali concretamente l’ordinazione dei sei nuovi presbiteri era sotto gli occhi di tutti, ma altresì a guardare le piaghe presenti nel tessuto sociale per intervenire in tempo.

E sul tappeto proprio ieri c’era la situazione che si denunciava   ad Agrigento-città anzitutto, con qualche altra notizia di fatti simili che dai social –  si diceva – fossero presenti in qualche altro Comune dove pure  ci si prepara a rinnovare democraticamente l’Amministrazione locale,  domenica prossima.

Il chiaro collegamento che si poteva fare, in tema di piaghe, era quanto era stato denunciato per Agrigento dal settimanale “L’Amico del Popolo”, voce ufficiale del cattolicesimo agrigentino, che nell’editoriale del direttore don Carmelo Petrone, parlava di comportamenti inqualificabili da parte di alcuni candidati che per interessi personali, proprio in questi giorni immediatamente precedenti le elezioni,  “giocano sui bisogni primari della gente, promettendo posti di lavoro”.

 

Atteggiamenti che perciò mettono in risalto le “piaghe”, su cui si deve confrontare la Comunità cattolica agrigentina, rafforzata dall’ impegno dei  sei nuovi Presbiteri, ai quali davvero da ogni parte vengono formulati tanti auguri per un loro apostolato spiritualmente fecondo,  quotidianamente vissuto con zelo nelle “pieghe” concrete di questa nostra meravigliosa terra agrigentina.

Diego Acquisto

02-X-2020

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