L’episodio di Siculiana richiama tutti alla responsabilità sul problema dei migranti

Iil messaggio del direttore di AgrigentoOggi Domenico  Vecchio sul triste episodio di Siculiana, (che registra purtroppo  un morto, un vetenne eritreo e diversi poliziotti feriti, qualcuno gravemente), merita  somma attenzione. Largamente  condivisibile l’ottica generale con cui affronta il problema-emigrazione nel nostro territorio siciliano ed agrigentino in particolare, dove tante strutture turistiche in attto vengono utilizzate per ospitare i disperati che giornalmente giungono via-mare.

Senza volere affatto rimmunciare ad essere terra di accoglienza, c’è però da interrogare seriamente la politica sul da farsi.

Perciò  qualche considerazione bisogna farla, anche affrontando il rischio di essere equivocati. Qualche considerazione  che alla fine chiama in  causa la Politica con la lettera maiuscola,. E non sicuramente  quella fatta  di giochetti e furberie varie che guardano solo all’immediato, mettendo a grave disagio tantissime persone, lasciando aggravare  e magari incancrenire i problemi. E come appare  a non pochi,   puntando solo  a concretizzare una certa politica dal proprio punto di vista,  con  soluzioni momentaneamente magari accettabili ed accomodate alla meglio, ma che non possono essere permanenti.

Intanto la prima cosa che mi viene da dire è che il problema è anzitutto europeo ! perché innalzando doverosamente  il punto di osservazione, non dobbiamo dimenticare che l’Europa per tanto tempo ha approfittato della ricchezza dell’Africa. Per  cui è semplicemente giusto che l’Europa adesso trovi   per questa gente un nuovo equilibrio economico, senza costringere questa gente ad emigrare disperatamente.

Perché il primo diritto, quello fondamentale,  è quello per ogni cittadino del pianeta Terra,  di potere anzitutto vivere serenamente e dignitosamente nella  terra in cui si nasce, si cresce, si matura, si ha famiglia  e si vive…… Come  – mi pare – ci ha ricordato chiaramente Papa Benedetto ed in altro modo  lo stesso Papa Francesco,  del quale spesso vengono  messe in circolo solo taluni aspetti, su cui magari giustamente Egli insiste, per contrapporsi anzitutto  al dilagante egoismo, esagerato dei nostri giorni forse come non mai. .

Come cristiani, – ci insegna Papa Francesco –  la nostra solidarietà non può né deve avere frontiere perché deve essere aperta a tutti e   per tutta la terra.   Naturalmente è  pure molto vero che bisogna agire con  realismo….

Un realismo che è pure un dato fondamentale non solo  della logica umana, ma anche della spiritualità cristiana dell’incarnazione.

Ed è noto a tutti, anche ai  paesi europei più evoluti  che adesso  anche la gente in Europa,  quando parla di poveri,  di malati, di disoccupati,  parla di  pure di se stessa, ……..perché la povertà riguarda anche l’Europa, e nell’Europa l’Italia, per povertà,  non ha un posto  secondario.

Si  parla di come combattere la povertà qui, e come non hanno saputo fare tutti i governi che da un buon quindicennio a questa parte si sono avvicendati in Italia.

Con la conseguenza che abbiamo Comuni in cui non ci sono più giovani, ma solo vecchi.

Pur tuttavia, soprattutto da cristiani ma non solo ! anche con tutto  questo  quadro di riferimento che non bisogna affatto trascurare,  non possiamo dimenticare i più poveri di qualsiasi continente e colore,  ed essere sempre cristianamente  dalla loro parte.

E quindi il dovere della solidarietà e per conseguenza però l’assoluto bisogno di una politica seria.

Una politica seria e davvero responsabile per una solidarietà, che sia economicamente e politicamente possibile; smascherando quella falsa solidarietà che non risolve i problemi, anzi li aggrava, assicurando solo gli  illeciti guadagni ed arricchimenti di una fascia ristretta che il popolo conosce e senza mezzi termini  denuncia.

Diego Acquisto

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