FAVARA in lutto per la scomparsa di don Pietro Profeta

Favara partecipa unanime al cordoglio per la scomparsa di don Pietro Profeta. La notizia della scomparsa di Padre Profeta coglie un po’ tutti di sorpresa ed unanime appare in queste ore tra la popolozione  il cordoglio, per la sua scomparsa, avvenuta nella tarda mattinata di oggi a Raffadali, dove si trovava da alcune settimane in una casa di cura.
Sacerdote saggio, prudente, zelante, don Pietro per tanti anni ha servito la parrocchia di S. Calogero.
Chi scrive ha appreso la notizia da qualche ora e la sua mente è andata subito, oltre che ai tanti incontri e colloqui personali su argomenti vari e soprattutto su problemi socio-pastorali della città, anche ad una manifestazione davvero gioiosa di cinque anni fa’.
Cioè alla concelebrazione del 5 luglio 2015, che si è svolta nella Piazzetta S. Calogero, di fronte all’omonima Chiesa parrocchiale, per festeggiare proprio don Pietro che il giorno prima aveva compiuto 50 anni di ministero sacerdotale, essendo stato ordinato presbitero nella Cattedrale di Agrigento, il 4 luglio 1965, per le mani di S. E. Mons. Giuseppe Petralia.
Volendo ricordare a grandi linee la sua vita, diciamo che P. Profeta, dopo essere stato per otto anni a Canicattì, viceparroco nella Chiesa Madre, accanto all’arciprete mons. Vincenzo Restivo , ed essere quindi trasferito a Favara nella Parrocchia dell’Itria dove è rimasto per 14 anni, gli ultimi 33 anni li ha trascorsi proprio a S. Calogero, anche se nell’ottobre 2016 aveva passato direttamente il testimone nella guida della parrocchia al giovane don Michele Termine.
Nel luglio 2015, gremita ed in festa la Piazza S. Calogero, dove su un palco è stato allestito l’altare per la concelebrazione di ringraziamento presieduta dal nostro cardinale arcivescovo don Franco Montenegro, che – come scrivevo allora – “con la sua consueta accattivante semplicità di linguaggio ha messo in risalto la preziosità del ministero sacerdotale a servizio della cultura e della civiltà dell’amore, soprattutto con la celebrazione dell’Eucaristia, dove Gesù si fa pane spezzato, invitando tutti nella vita a continuare a vivere in questo atteggiamento di amore e di servizio”. Così come deve fare quindi ogni cristiano ed ogni sacerdote, con i propri doni e pur con le proprie fragilità. Così come ha fatto, esemplarmente, – sottolineva don Franco – per 50 anni, in tutti i posti in cui si è trovato ad esercitare il proprio ministero don Pietro Profeta.
Il quale soprattutto, in questa ricorrenza, ha sentito su di sé l’affettuosa gratitudine di tutto un popolo e delle autorità religiose, civili, politiche e militari presenti.
Così come ora la notizia della sua scomparsa si è diffusa rapidamente, quasi “costringendo” tutti ad un momento di raccoglimento e di preghiera. Un invito silenzioso che da parte di tanti è stato avvertito in coscienza, e che ognuno ha messo in pratica spontaneamente senza magari parlare.
Così come è stato sempre Don Pietro Profeta, che in maniera umile e silenziosa, con il suo inconfondibile stile di semplicità ha saputo, con la grazia di Dio, costruire giorno dopo giorno nei posti dove è stato, una Comunità viva, ricca di positivi fermenti, con laici che bene si inseriscono anche nel lavoro comunitario interparrocchiale, coordinato dal Consiglio Pastorale Cittadino.

Diego Acquisto

 

N.B. — Le esequie, presiedute dall’arcivescovo-metropolita, card. don Franco Montenegro,  si svongeranno oggi 9 giugno 2020 alle ore 16,00 nella Chiesa Madre di Favara.

Lettera del giornalista Salvatore Fazio a conclusione della celebrazione

Grazie Padre Profeta, saggio e umile uomo di Dio. Sacerdote e parroco attento e premuroso, che ha seguito e indicato la strada verso il Padre con il buon esempio e nel silenzio. Con generosità, e con quella buona parola per tutti, ha incarnato nella sua Vita la Parola di Dio.

Nelle ultime espressioni durante la Santa Messa celebrata proprio pochi giorni fa con gli ammalati, pur nella sofferenza e quasi immobilizzato, ha ribadito un messaggio che è stato il suo stile di vita: Essere sempre docili alla volontà di Dio. Sempre.

Padre spirituale per generazioni: con la sua preghiera e il servizio a Dio e alla sua Chiesa ha suscitato innumerevoli vocazioni a servire il Signore. Ci ripeteva sempre: non tocca a me raccogliere i frutti. Ma noi sappiamo quanto siano già prosperi i primi raccolti di questi buoni semi piantati.

Grazie per la disponibilità oltre misura, la capacità di ascoltare, confortare, sostenere i bisognosi, dare fiducia, vedere e valorizzare i doni di ognuno con fiducia e lungimiranza che hanno generato una vivace e feconda comunità parrocchiale.

Pieno d’amore, sorridente e attento per ciascuno dei suoi figli, come un buon padre di famiglia a cui saremo sempre legati con affetto filiale. E ha completato il suo percorso terreno, morendo, come don Milani, proprio tra la braccia dei suoi ragazzi, espressione viva della comunità parrocchiale di San Calogero che l’accolta con gioia nel 1987 e tanto l’ha amato in tutti questi anni e l’amerà per sempre insieme alla comunità parrocchiale della Beata Maria Vergine dell’Itria servita dal 1973 al 1987 e all’intera comunità favarese e diocesana che ha servito in 55 anni di vita sacerdotale.

Grazie don Pietro, Ministro di Dio che non si è mai risparmiato nell’impegno pastorale e nel suo sacerdozio di cui siamo infinitamente grati al Signore.

Ci ha insegnato ad aprirci verso ogni iniziativa di comunione nella comunità cittadina e diocesana. Strumento docile dello Spirito Santo per riconciliare al Padre nella Confessione incessantemente le anime dell’intera comunità cittadina.

Grazie don Pietro per la sua preziosa eredità: modello di vita cristiana con i suoi insegnamenti.

Ci mancheranno la sua presenza umana, l’affetto e i profondi sentimenti. Ma nella comunione dei Santi, il nostro Padre Profeta, servo per amore, sacerdote per sempre secondo il cuore di Cristo, è lì a vegliare su di noi e ad aspettarci per ricongiungerci nella vita eterna della Casa del Padre. Grazie Reverendo. Grazie per sempre.

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