Considerazioni per gli auguri di buona Pasqua, una festa non inventata dagli uomini

Per gli AUGURI  di questa Pasqua 2020–Una Pasqua particolare, così come  particolare è stata la Quaresima e la stessa Settimana Santa di quest’anno, con lo stesso Triduo Sacro, in cui tutto è stato vissuto e celebrato senza fedeli nelle Chiese, chiuse a causa del coronavirus.

Un anno quindi destinato a restare nella storia e che fa nascere – (sentite!) – una battutta, che, seppur  presa con le dovute pinze e la consueta cautela, ha comunque più di qualche riscontro di verità per gli effetti prodotti.

Perché tanti,  sui social hanno volutamente riproposto diverse foto degli anni  precdenti, con chiese, vie e piazze affollatissime nell’agrigentino e non solo, per le manifstazioni pubbliche di fede popolare proprie di questo periodo; mentre quest’anno nulla, il vuoto assoluto. Anzi laddove, per motivi diversi, si è realizzato qualche piccolo assembramento di persone, non è mancato l’intervento doveroso dell’Autorità pubblica, ipottizzando possibili reati di valenza civile o addirittura penale.

E la battuta ironica è stata che alcune fotografie degli  anni precedenti  erano segnate  con a.c., cioè “avanti coronavirus”, mentre quelle di quest’anno, negli stessi luoghi con vuoto squallore,  con la sigla d.c. dal singnificato chiarissimo. Quando le stesse sigle, con la C maiuscola, sappiamo bene che fanno riferimento  all’anno di nascita del nazaretano Gesù, uomo-Dio, del quale oggi, dopo gli ultimi tre giorni della settimna appena trascorsa, a chiese chiuse,  abbiamo ricordato, i momenti del suo arresto-processo-passione,  la sua morte in Croce  e  seguente sepoltura; mentre oggi, festa di Pasqua, ricordiamo e celebriamo la sua Risurrezione.

Sì, proprio risurrezione, storicamente  avvenuta  a Gerusalemme, nella prima domenica con luna piena  della  primavera, (molto probabilmente!)  dell’anno 30, cioè 1990 anni fa’, dato che gli anni li contiamo dallanno della sua nascita.

Premesso quanto sopra, malgrado la diffcile situazione che si sta vivendo per il pericolo del contagio del coronavirus, a cui sono dovute  le limitazioni imposte circa  gli assembramenti, abbonda sui social lo scambio di auguri.

Cosi, ad esempio , leggiamo: “Che nel buio di questo periodo possiamo intravedere la luce di Cristo”, “Il Cristo Risorto ci conceda  una nuova primavera del corpo e dello spirito”, “Pace, gioia e serenità e buona Pasqua”, ecc. ecc.

Evidente, anche più degli altri anni,  il grande desiderio di rinascita, di cambiamento, di mettersi alle spalle questo periodo, del quale nessuno riesce a decifrare bene quello che è avvenuto e potrà ancora avvenire.

Chi ha fede, sa bene che Dio vuole sempre il nostro bene, lasciando tuttavia all’uomo ed in qualche modo alla stessa natura, la libertà  nel modo di. E  quindi non c’è chi non s’avveda che non poche volte l’uomo, per motivi egoistici, di potere e di profitto,  ha praticato scelte sbagliate verso i propri simili e verso  la stessa natura.

La Pasqua di risurrezione è preceduta dal Sabato Santo: giorno del  grande silenzio e  della sepoltura del Dio-Uomo.

MILAN, ITALY – JUNE 02: Pope Benedict XVI attends the 2012 World Meeting of Families at Meazza Stadium on June 2, 2012 in Milan, Italy. The World Meeting of Families was instituted by Pope John Paul II in 1994 to promote the value of families. (Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

Un giorno che  in maniera impressionante, soprattutto in questo periodo di coronavirus, esprime tutto il dramma dell’’uomo moderno. Come ebbe  profeticamente a dire  il Card. Ratinsger, adesso Papa emerito, che oltre tre lustri fa, viste le premesse, prefigurò con realistica amarezza questo nuovo secolo, appena iniziato da qualche anno, con queste parole: “…..un grande Sabato santo, giorno dell’assenza di Dio”.

Perché tra l’altro aggiungeva: “Dio è morto e noi lo abbiamo ucciso; lo abbiamo ucciso, rinchiudendolo nel guscio stantio dei pensieri abitudinari, di trovare un po’ di tempo quando possibile ! se non c’è altro  da fare, rifiutando più o meno consapevolmente che abbia incidenza nella nostra vita, che pensiamo appartiene unicamente a noi ed a quella che noi chiamiamo libertà”.

Parole che abbiamo il dovere di meditare. Mentre celebriamo la Pasqua a chiese chiuse e  senza fedeli, e nella liturgia proclamiamo: “Annunciamo la tua morte o Signore….proclamiamo la tua risurrezione….nell’attesa della Tua venuta”

Sì, proprio cosi. Perché la Pasqua che non è una festa inventata dagli uomini, ma richiama ad un fatto scolpito nella storia. E la CROCE  richiama al CROCIFISSO che è RISORTO.  E ritornerà nella potenza e nella gloria, per realizzare “cieli nuovi e terra nuova, in cui avrà stabile dimora la giustizia”. 

Intanto, dalla risurrezione  e dal sepolcro vuoto un forte invito alla speranza  che non è quella umana, perché, come ci ha assicurato Papa Francesco, quella “ di Gesù è diversa, perché  immette nel cuore la certezza che Dio sa volgere tutto al bene; perché persino dalla tomba fa uscire la vita”.

 E quindi per tutti, dopo il periodo di coronavirus, il dovere e l’opportunità di cambiare in meglio,  stili di vita a livello personale,  familiare, sociale ed ecclesiale.

Sì anche e soprattutto ecclesiale. Come essere Chiesa ! come vivere la comunità ecclesiale, se è vero – come  è vero –  che talvolta la stessa fede ha percorso sentieri che non erano “La Via”.  AUGURI !

Diego Acquisto

12-4-2020

 

 

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