Favara – Una NOTA del feb.2012 su cui forse vale la pensa di riflettere……

Ad ANTONIO PALUMBO, consigliere comunale di Favara e segretario provinciale di RIFONDAZIONE COMUNISTA.

In merito alla NOTA del Consigliere Palumbo (nella foto),  nella quale si comunica la sua decisione di rinunciare “fino a tutto il mese Giugno 2012…a qualsiasi indennità derivante dall’attività amministrativa ed a tutti i compensi derivanti dai gettoni di presenza delle commissioni del Consiglio Comunale” , al fine di evitare il dissesto finanziario,  non può non esprimersi che un giudizio positivo.  E ciò a prescindere dalle altre opinabili  e sicuramente discutibili considerazioni e valutazioni politiche espresse.  Perché balza subito all’attenzione la sensibilità ed il disinteresse dell’autore di questa proposta  ufficiale, e di rimbalzo anche del gruppo che affianca la sua leadership della quale lo stesso dice  di essere portavoce ufficiale.

Una proposta sulla stessa lunghezza d’onda di quella lanciata qualche giorno prima  dall’assessore comunale alla solidarietà sociale Carmen Virone, circa la paventata chiusura,  a causa di mancanza di fondi, del Centro d’incontro per anziani, disabili e minori, con queste parole:“Riapriamo il centro o con i soldi del bilancio comunale o con un atto di solidarietà di amministrazione e consiglieri comunali. Se doniamo tutti insieme un mese di indennità possiamo donare di nuovo un sorriso ai nostri anziani, minori e disabili”.

Parole e proposta anche questa, come quella del consigliere Palumbo, che piacciono all’opinione pubblica e su cui anche chi scrive esprime il proprio compiacimento. Perché c’è la concreta  testimonianza che a Favara, a differenza di quanto, purtroppo, non pochi sostengono,  non c’è solo una classe politica che penserebbe sempre e solo al proprio tornaconto, incapace di fare sacrifici anche in periodi in cui si sarebbe costretti a chiederne ai comuni cittadini.

I quali cittadini, se proprio necessario ed hanno la possibilità economica di sostenerli, sicuramente non si tirano indietro. Ma deve trattarsi di vera necessità, dopo avere percorso tutte le vie possibili  nel rispetto rigoroso della legalità, che anzitutto esige che tutti paghino e secondo la propria capacità contributiva, nel rispetto delle norme vigenti. Insomma legalità ed equità. L’equità esclude, una tassazione indifferenziata, mentre la legalità  impone che a pagare siano proprio tutti i soggetti “abili”, smascherando eventuali furbizie ed eliminando ingiustificati privilegi. E perciò, bisogna  prestare anzitutto grande attenzione a  non seguire, nell’eventuale richiesta di nuovi sacrifici,  la deprecata ed immorale logica di essere forti con i deboli e deboli con i forti.

Ora a me pare che la fascia medio-bassa dei contribuenti favaresi sia allo stremo, mentre contestualmente nessun politico e giornalista, nega, nei discorsi ufficiali, che ci sia nella nostra Favara una notevole fascia di evasione, da un minimo, secondo alcuni, del 25-30%  sino ad arrivare, secondo altri, anche al 50%, se non  addirittura oltre.

Qualcuno si è meravigliato della  recente dichiarazione del Card. Bagnasco che ha ricordato che “evadere le tasse è peccato”, ma in realtà tutti i cattolici, che hanno anche minimamente  approfondito l’insegnamento morale sul VII Comandamento, sanno bene che si tratta  di un principio che non è affatto una scoperta di quest’ultima ora, frutto di un’emergenza.

Al coraggioso Antonio Palumbo ed a quanti sono sulla sua lunghezza d’onda,  vorrei dire che  (- al di là del  loro generoso gesto personale,  sicuramente encomiabile )-  ciò, teoricamente potrebbe anche distrarre dall’attenzione sul problema di fondo, evitando ogni sforzo di lotta per incidere sulla struttura, nella linea della legalità e dell’equità. Una struttura che sembra proprio di peccato, subito pronta a penalizzare i più poveri.

Non mi soffermo sulle voci correnti di tanta gente frastornata che non si spiega come mai se durante l’Amministrazione Russello i conti erano in ordine, al punto di meritare un incentivo,  o addirittura anche prima col  Sindaco uscente Airò che parlava di “tesoretto” accumulato da una saggia gestione, adesso con il Sindaco Manganella (nella foto) , in carica appena da pochi mesi, si profila tutto d’un colpo, lo spauracchio del dissesto comunale, con tutte le gravissime conseguenze che ne deriverebbero, soprattutto per i più poveri.

Come mai ? Cosa è cambiato ? Possibile ? I tagli statali  hanno colpito solo Favara  ?  Non ricordano ancora i cittadini favaresi quanto detto da Manganella  in campagna elettorale anche sul dissesto finanziario paventato da uno dei candidati  ?

E ancora. Ricordiamo che la prima delibera del  sindaco Manganella, a pochi giorni dall’elezione, lo scorso giugno,  ha riguardato la “Rescissione del contratto di appalto dell’11 aprile 2007, stipulato tra il Comune e l’Aipa spa”, Una delibera, è stato detto, che gli rendeva onore in quanto in campagna elettorale aveva assunto l’impegno di tagliare i rapporti con  questa società che cura la riscossione dei tributi e finalizzata a fare ritornare i servizi all’interno del Palazzo per dare lavoro e certezza occupazionale ai dipendenti comunali.  Ci chiediamo se un accertamento serio antievasione  non sia intanto doverosamente propedeutico alla diretta  gestione del servizio da parte comunale.

Qualche risposta agli interrogativi ed alle perplessità, con un linguaggio semplice e schietto, sarebbe sicuramente  opportuna e gradita all’opinione pubblica.

Infine un’annotazione per quanto riguarda l’indennità prevista per gli Amministratori e Consiglieri Comunali. Lodevole è stato il gesto del Sindaco e degli Assessori che si sono decurtati l’indennità del 30%.

Per i Consiglieri Comunali il gesto simbolico potrebbe essere anche di meno, perché,  francamente il massimo che un consigliere possa percepire sotto forma di gettone di presenza , –  cioè  poco meno di 1.200,00 euro, non sembra proprio scandaloso. Il problema è che facciano bene il loro dovere, senza tutelare privilegi di amici e clienti, ma puntando unicamente al bene della collettività, ognuno nel suo ruolo e per la propria parte.

Del resto la legge ha previsto queste indennità per dare a tutti la possibilità di dedicarsi al servizio del bene comune, ricoprendo le cariche pubbliche secondo la fiducia ricevuta dai cittadini. Se non ci fosse questa indennità,  il lusso di  partecipare alla vita pubblica lo avrebbero sempre e solo i benestanti.

Quindi nel caso di sacrifici, bisogna fare attenzione perché non tutti si trovano allo stesso punto di partenza, nel senso che ci possono essere tra Amministratori e Consiglieri Comunali, quelli che hanno ben altre entrate e  quelli invece che non hanno niente e vivono del solo lavoro giornaliero, che devono trascurare per partecipare alla vita pubblica a cui sono stati chiamati. Quindi   anche  per gli Amministratori e per i Consiglieri Comunali, senza dannose generalizzazioni, deve valere  il principio del’equità e della sostenibilità, senza marchingegni e dannose furbizie.

Con sensi di cordialità, colgo l’occasione per formulare a te ed a tutti i protagonisti della vita pubblica favarese i migliori auguri di buona lavoro.

Favara 06.02.2012

Sac. Diego Acquisto

NOTE di COMMENTO su FACEBOOC

Diego Acquisto – BUON GIORNO A TUTTI……MI PARE CHE QUESTA NOTA DEL FEBBRAIO 2012  COSTRINGA  A FARE QUALCHE RIFLESSIONE…..MI VIENE DA DIRE CHE SE SI FOSSE PRESTATA  UN PO’  PIÙ DI ATTENZIONE….. LA SITUAZIONE DI FAVARA OGGI SAREBBE  ASSAI  DIVERSA…..forse anche dal punto di vista poltico-amministrativo…….

Antonio Palumbo 6-2-2020 – Al di la delle valutazioni personali, fatte sul mio intervento in quella occasione, resta comunque il rammarico di non essere stato ascoltato, non dico che la situazione sarebbe cambiata , ma almeno si sarebbero fatti i conti con l’imminente dissesto , un po di anni prima, e chissà magari avremmo affrontato tutti insieme la situazione in modo più incisivo. Invece in quell’occasione la Politica e la società civile, non ascolto il mio appello e anzi ricevetti qualche critica per l’allarmismo lanciato.

Giusy Mossuto Antonio Palumbo 6-2-2020 complimenti ieri oggi e sempre

 

 

 

 

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