Il nostro parere sulla Biblioteca per onorare “Agrigento città della cultura 2025”.

In merito alla polemica sulla biblioteca nella Valle dei Templi.—- Da questo mio angolo voglio  esprimere una mia opinione sulla possibilità concreta che nella Valle dei Templi possa nascere  la più grande biblioteca tematica sulla Sicilia, con manoscritti di Verga,  Pirandello, Sciascia…ecc…ecc. anche per un omaggio alla Città, legandola perciò all’evento,  davvero eccezionale e sommamente onorifico,   di Agrigento città della cultura 2025”.

Come è noto qualcuno ha fatto pubblicamente sapere di volere   investire una notevole somma, proveniente da un lascito testamentario di un ben più noto personaggio, per dotare la Valle de Templi di una biblioteca.

Leggiamo però pareri diversi ! anche da parte di persone che pur rappresentano autorevoli istituzioni pubbliche.

Per esempio, da parte della Cgil,  si dice :  “Abbiamo voluto riflettere qualche giorno prima di intervenire sull’annuncio dell’ex senatore Marcello Dell’Utri…..”. E ancora: “Abbiamo stentato non poco a convincerci che davvero si possa pensare che un popolo sia disponibile a fare finta di nulla rispetto alle responsabilità che hanno portato a condanne penali durissime.  Le Istituzioni hanno il dovere di dare l’esempio opponendosi al riconoscimento pubblico di uomini che certamente non sono stati un esempio di onestà verso le nuovi generazioni”.

Da qualche altro settore, meno laico (o meglio,  più propriamente ecclesiastico !)  c’è  pure chi ha pensato di  rivolgersi all’Arcivescovo don Alessandro Damiano, per supplicarlo con queste parole: “Eccellenza, vista l’Associazione che i media fanno e visto che il personaggio Marcello Dell’Utri non dà quella trasparenza di cui noi, portatori del messaggio di Gesù e che San Giovanni Paolo II ha voluto ricordarci con forza nella Valle dei Templi, non sarebbe bello che la Chiesa agrigentina non prendesse le distanze dalla proposta di creare una biblioteca nella Valle dei Templi per ricordare quest’uomo”.     

La Cgil si era laicamente limitata a  dire “ Le Istituzioni hanno il dovere di dare l’esempio opponendosi al riconoscimento pubblico di uomini che certamente non sono stati un esempio di onestà verso le nuovi generazioni”…..perché una Biblioteca : “…. rappresenta un patrimonio culturale a cui attingere per recuperare la nostra memoria e ritrovare esempi di comportamenti ancora oggi proponibili…..”.

Nulla da eccepire su valore del messaggio che c’è in queste affermazioni perfettamente condivisibili,  sia quando si parla del dovere che hanno le  Istituzioni, sia nell’affermazione che una Biblioteca ha come vocazione nativa sia di conservare “…memoria…” sia di “ritrovare esempi di comportamenti ancora oggi proponibili…..”….

Esempi di  ottimi comportamenti, i nostri avi davvero ce ne hanno lasciato tanti ! e che però, ai nostri giorni, – dobbiamo avere il coraggio di dire che – quando non vengono pubblicamente  derisi, più spesso vengono trascurati, se non volutamente messi talvolta addirittura  in berlina.

Chi scrive, non sa in questo momento,  quale sarà la risposta delle Autorità , a cui i messaggi di cui sopra,  sono stati inviati.

Da parte mia, pur rispettando sempre le idee degli altri, compreso  il consiglio che “Bisogna stare nelle cose ogni giorno, in un eterno presente di memoria, impegno e cultura”, voglio esprimere una mia personale  opinione.

Credo che, senza mettere il  nome del benefattore nell’intestazione pubblica….si possa comunque, moralmente e giuridicamente,   accettare la donazione,  ricordando quello che ebbe a dire Giovanni Papini, un intellettuale controverso e discusso della prima metà del XX secolo, che certamente non è un padre della Chiesa,  ma che comunque si è affermato,   come scrittore, poeta, saggista, nell’ambito culturale cattolico, anche come  terziario francescano,   chiamato Fra’ Bonaventura, cioè Giovanni Papini (Firenze, 9 gennaio 1881 – Firenze, 8 luglio 1956).

Il quale Papini ha avuto modo di dire che “il denaro  è lo sterco di Satana,  che serve però,  comunque a concimare le opere di Dio”.

 Una  frase questa,  ripresa qualche tempo fa,  anche se solo nella prima parte,  dallo stesso Papa Francesco, che non lascia mai di sorprendere specie i benpensanti.  E  che sicuramente era pure a conoscenza della seconda, che comunque non  ha avuto  modo o non ha voluto ripetere.

In margine a tutto poi, bisogna aggiungere che in morale…quella insegnata dalla Chiesa…si tiene sempre, proprio sempre,    a sottolineare  che “…non omnia opera peccatorum sunt peccata“.  Cioè, (per chi non sa di latino!”)  che non tutte le opere dei peccatori sono peccati.

Ed è veramente meglio …. ed è più consolante che sia così !

Diego Acquisto

14-7-2023

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Su Agrigento-Oggi, dopo qualche  ora , la pubblicazione  del  nostro servizio di cui sopra ……..il seguente servizio a cura di Lorenzo Rosso, che mi permetto di aggiungere……..per una migliore e più completa informazione…….ringraziando  il direttore di Agrigento-Oggi

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La più grande biblioteca tematica sulla Sicilia: dono di Marcello Dell’Utri per la Capitale Italiana della Cultura 2025
Di Lorenzo Rosso 14 Luglio 2023   in top2, Agrigento2025, Cultura

L’ex senatore Marcello Dell’Utri donerà una biblioteca tematica sulla Sicilia alla Valle dei templi di Agrigento, diventando la più grande al mondo.
Le critiche:-—–Se ad ogni cane che abbaia tiriamo una pietra, finisce che non viviamo più…

“Diventerà la più grande e completa biblioteca tematica sulla Sicilia esistente al mondo”. Non ha alcun dubbio l’ex senatore Marcello Dell’Utri, circa l’importanza che rivestirà quel suo dono particolare, un Fondo librario di circa 10 mila volumi antichi e moderni sulla storia della Sicilia, che arriverà prossimamente nella Valle dei templi di Agrigento entro il 2025, anno in cui la città rivestirà il ruolo di “Capitale Italiana della Cultura”.

Una scelta, quella di Agrigento, voluta direttamente dall’ex senatore siciliano, fine bibliofilo, in quanto, dichiara: “Agrigento è la città che per prima al mondo ha sviluppato la Cultura, basti pensare che nel 500 Avanti Cristo, Akragas con la sua magnificenza, possedeva più templi della stessa Atene”.

Dunque Marcello Dell’Utri ha pensato ad Agrigento per la sua donazione ed è stato più volte nella città dei templi per effettuare sopralluoghi all’interno del perimetro della Valle, per individuare l’area in cui dove dovrebbe sorgere la sua biblioteca con annesso centro per la ricerca e il restauro del libro.

“So che è stato destinato un fabbricato che dovrebbe ospitare la biblioteca- continua – e che si sta lavorando per predisporre ogni cosa. La casa rurale che ospiterà la biblioteca è in fase di restauro ma tornerò presto in città per un breve soggiorno, probabilmente in agosto, per seguire l’andamento dei lavori e per meglio rendermi conto della situazione. Vengo sempre molto volentieri ad Agrigento. Ammetto che da sempre, sono affascinato dalle bellezze di questa Valle millenaria che richiama appassionati, studiosi e amanti del bello da ogni parte del mondo”.

-Questo suo prezioso Fondo librario in che cosa consiste esattamente?

“Si tratta di circa diecimila volumi pubblicati in Sicilia o di autori siciliani che attualmente sono allocati a Milano presso la biblioteca della “Fondazione di via del senato”, istituzione culturale nata nel 1997 di cui io sono presidente – risponde l’ex senatore, – ma intendo trasferire in Sicilia quel fondo, che appartiene al mio patrimonio personale, per creare questo grande centro di cultura del libro. Una biblioteca che tratterà libri antichi ma anche moderni esclusivamente della Sicilia. Appartengono a questo fondo siciliano anche numerosi preziosi documenti originali e manoscritti come ad esempio duemila in gran parte datate 1800, indirizzate al barone Vincenzo Mortillaro, l’autore del dizionario siciliano-italiano, da intellettuali di tutta Europa, fra cui Leopardi, Gregorovius, il cardinale Angelo Mai, il Monsen. E poi ci sono documenti originali tra cui quello di Giovanni Verga, la copia manoscritta di “Mastro don Gesualdo” oltre a scritti originali di Pirandello, Sciascia, Bufalino, Capuana, De Roberto e di molti altri ancora”.

Com’è noto tra le intenzioni di Dell’Utri vi è anche quella di promuovere, sempre ad Agrigento, corsi universitari in biblioteconomia, (disciplina che studia i sistemi di classificazione, catalogazione, collocazione e conservazione), e master in editoria per formare coloro che andranno poi ad operare presso il centro internazionale del libro siciliano.

“Sarà però una “donazione modale”. – continua l’ex senatore. – Significa che io do una cosa a te, a condizione che tu faccia ciò che ti chiedo. E io chiedo l’attivazione di un laboratorio di restauro del libro e della carta, oltre a un master in biblioteca e un master in economia legato a editoria e libri. Visto che il Polo universitario di Agrigento ha i docenti dei Beni culturali dell’ateneo di Palermo, tutti insieme si lavori a un’officina del sapere per studenti e ricercatori”.

-La decisione di donare il fondo librario ad Agrigento e di utilizzare anche parte del lascito di 30 milioni di euro di Silvio Berlusconi per questa sua iniziativa ha creato anche polemiche e malumori da parte di alcuni.

“Guardi – conclude Marcello Dell’Utri – se ad ogni cane che abbaia dobbiamo tirargli una pietra, finisce che non viviamo più… ”.

LORENZO ROSSO

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