Ed-Rad.RF101-lun.-30-1-2023-Giornata-della-memoria-e-del ricordo

Un cordiale saluto a tutti i radioascoltatori da parte mia don Diego Acquisto e per la parte tecnica da Lillo D’Anna.

Due date…..27 gennaio e 10 febbraio due date che ci vogliono ricordare due vergognose pagine di storia….pagine di crudeltà inaudite e di dolore, subite dagli ebrei per motivi razziali…il cosiddetto Olocausto,  27 gennaio  ed il 10 febbraio  crudeltà inaudite e di dolore, subite da tanti cittadini italiani per motivi puramente politici, non solo durante la guerra ma anche nell’immediato dopoguerra, sul confine orientale, senza colpa alcuna, se non quella dell’appartenenza religiosa o politica, o anche per il solo sentirsi italiani. 10 febbraio: Cittadini  italiani,  vittime  nelle foibe …o nel migliore dei casi costretti all’esodo   dalla città di Trieste, da  Fiume, e dalle zone dell’Istria, Dalmazia ecc. ad  opera dei partigiani comunisti titini, cioè agli ordini del maresciallo Tito.

Bisogna conservare la memoria degli uni e degli altri…… Due date  queste  che il Parlamento italiano  – con due apposite leggi, approvate la prima nel luglio 2000 e  la seconda nel marzo 2004 –  ha stabilito che vengano considerate solennità civile,  al fine di conservare la memoria, e soprattutto si possano favorire  iniziative  varie  per  diffondere la conoscenza dei tragici eventi che si sono verificati.  — In questo contesto,  da diversi anni a questa parte , l’ L’Associazione culturale “Penna sottile”  celebra in un’unica giornata, quest’anno giovedì prossimo 2 febbraio, presso il Liceo Martin Luther King di Favara, ormai per la decima volta,  e quindi la X edizione del “GIORNO della MEMORIA e del  RICORDO”. Il 27 gennaio, Giornata della Memoria si ricorda che nel 1945 l’armata russa abbatté i cancelli di Auschwitz, simbolo di tutti i campi di  sterminio nazisti del popolo ebraico, fra i quali c’erano anche  tanti deportati militari e politici italiani

A cura dell’Associazione Culturale “Penna Sottile” e del suo solerte presidente prof. Giuseppe Crapanzano, con la presenza delle massime autorità provinciali e locali, a partire dal Prefetto Maria Rita Cocciufa, del Sindaco Antonio Palumbo e dell’arciprete don Giuseppe D’Oriente si vuole rendere omaggio a tutte le vittime innocenti, anche quelle – come si tiene a precisare – che sono state vittime  dell’ostracismo ideologico, passato e presente…per ribadire  un NO deciso alla violenza ed alla sopraffazione dei popoli….nel passato e nel presente….con un occhio particolare …mi viene personalmente da aggiungere—alla situazione che in questo momento, specialmente le donne stanno vivendo in Iran….dove un assurdo fondamentalismo religioso musulmano sta compiendo atti di inaudita crudeltà…calpestando i diritti fondamentali della persona umana e della dignità della donna.—-Insomma, anche quest’anno, l’Associazione “Penna Sottile” presieduta dal bravo prof. Giuseppe  Crapanzano, – come ormai da tempo –  ha unificato le due date in un unico ricordo, per condannare  e conservare la memoria dei  fatti terrificanti, che meritano comunque la più decisa deplorazione senza se e senza ma,  indipendentemente dal colore politico dei carnefici.

Come  in passato, a Penna Sottile  si sono unite la Società agrigentina di Storia Patria, ed altre associazioni culturali che sarebbe lungo elencare, come pure diversi Istituti scolastici della città e della  provincia, con i rispettivi  Capi d’Istituto, ospiti quest’anno del Liceo Martin Luther King di Favara, diretto da Mirella Vella.—Particolarmente interessante potrà risultare qualche testimonianza…come quella  davvero commovente  di qualche anno fa…. per esempio  la testimonianza  del prof. Domenico Svettini, figura storica dell’ex-Provveditorato, che ha  narrato a grandi linee le peripezie umilianti di un suo stretto parente, illuso prima dalla retorica patriottica  della italianizzazione delle terre irredente e deluso poi dall’instaurazione in quelle terre del sistema comunista del Maresciallo Tito, che costruiva un altro sistema di schiavitù con l’appropriazione da parte dello Stato di tutte le terre e private proprietà, lasciando ai lavoratori dopo tante fatiche e lavoro solo gli occhi per piangere e non avere nemmeno il cibo a sufficienza per potersi sfamare adeguatamente. Insomma un nuovo sistema  di schiavitù che faceva rimpiangere quello precedente .—Quest’anno  la Giornata della Memoria della Shoah e la Giornata del Ricordo cadono in un momento davvero tragico per l’Europa e per il mondo. Siamo nel bel mezzo di una guerra drammatica. In Ucraina, l’invasione delle forze armate di Vladimir Putin hanno provocato un’immediata risposta militare da parte del Paese colpito, cioè l’Ucraina  che ha avuto e contnua ad avere  sostegno in tutti i senso del Mondo Libero, dell’Occidente, della Comunità Europea.  Dopo quasi un anno, la situazione  appare davvero tragica e preoccupante….per un’escaletion ancora a  più larga scala…..una stima approssimativa porta sino ad ora – secondo fonti autorevoli –  il conteggio totale dei morti a circa 250mila (esito paragonabile a quello delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki). Si aggiungono anche più di un milione di feriti e almeno 4 milioni di profughi.  Fatto salvo che si tratta di una guerra d’altri tempi nella logica tradizionale invasore- invaso con Putin e il suo esercito nel ruolo dell’aggressore, anch’io ritengo che usare oggi la stessa risposta del passato generi non solo un enorme equivoco, ma un conteggio di morti, di stragi e di uccisioni davvero smisurato. Su questo giornale si continua a documentare e ad argomentare molto e in profondità a questo riguardo, intercettando sentimenti e consapevolezze di gran parte dell’opinione pubblica italiana. Siamo, infatti, nel pieno di una crisi gestita malissimo anche sul nostro versante occidentale, dall’Unione Europea, dalla Nato e dagli Stati Uniti d’America. Viene seguita un’improponibile logica binaria, quella del vincitore-vinto, del cercare la vittoria a tutti i costi e quindi del combattere la guerra fino alle estreme conseguenze. Che possa diventare – o sia già diventata, come ammonisce papa Francesco – una Terza guerra mondiale (non più a pezzi) e che l’escalation continua possa addirittura portarci a uno scontro nucleare che distruggerà il pianeta, poco importa. Conta “vincere”, senza alcuna considerazione delle conseguenze di questo ragionamento sconsideratamente privo di memoria. Nel lontano ’91, papa Giovanni Paolo II ammoniva: “La guerra è un’avventura senza ritorno” una frase che non ha bisogno di commenti.  Una frase che dovrebbe indurre da ambo le parti a riflettere….con il coraggio di fare anche un passo indietro…. e finalmente  avviare trattative per una pace giusta nel rispetto delle norme internazionali. E concludo con questo pensiero che mi ha colpito e che  propongo, perché ognuno lo intrepreti come crede: “…… Il grande movimento per la pace europeo degli anni Ottanta, che risultò decisivo per la fine della guerra fredda, inventò lo slogan “Se vuoi la pace, prepara la pace”. A chi pensa il contrario non resta che ribadire il mantra di don Lorenzo Milani: “L’obbedienza non è più una virtù”. Non siamo più nel 1855 e il popolo italiano non ha intenzione di indossare l’elmetto per andare a morire in Crimea come i bersaglieri del generale La Marmora.

Radioascoltatrici e radioascoltatori don Diego Acquisto cordialmente vi saluta ed anche a nome dello staff tecnico e giornalistico di Radio Favara 101, vi augura buon prosieguo di ascolto con i programmi di questa nostra emittente.

 

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