A Favara la grande Croce del Calvario richiama i favaresi

A Favara il fascino della grande CROCE —Durante i due anni di pandemia, assai poco è stato possibile programmare. Il primo anno nulla;  l’anno scorso, c’è stata solo l’esposizione silenziosa di Cristo sulla Grande Croce del Calvario, con  gruppi di fedeli che si sono alternati  a distanza a rendere omaggio.

Quest’anno, grazie al miglioramento generale della situazione pandemica, prudentemente, sono state emanate dall’Autorità norme che consentono, con l’osservanza di alcune indicazioni, di potere pubblicamente vivere i momenti più significativi della Settimana Santa, nella variegata ricchezza delle tradizioni locali.

Favara che, – come altre città tanto ha sofferto in questo biennio trascorso –  ha accolto con gioia le nuove indicazioni pastorali e subito si è fatto vivo e palpabile  il fascino del richiamo del Calvario.

Subito in attività la Confraternita della Santa Croce del Calvario ed il Consiglio Pastorale Cittadino, per organizzare al meglio le tradizionali manifestazioni pubbliche di fede. A cominciare dal prossimo venerdì 8 aprile, ultimo venerdì di Quaresima, in cui alle 19,30 avrà inizio la Via Crucis inter-parrocchiale – (trasmessa in diretta da Radio RF 101) – che partirà da Piazza don Giustino e si concluderà in piazza Cap. Vaccaro, dove gli antenati hanno scelto di costruire il Calvario su cui sempre s’innalza una grande Croce.

Una Croce che connota  tutto il quartiere, chiamato perciò nella saporosa parlata locale “A’ CRUCI” e “cruciara”  gli abitanti della zona.

Favara sente il richiamo del Calvario. Lo sente e ne  avverte il bisogno. E sappiamo  come durante la Settimana Santa e specialmente il giorno del Venerdì Santo, quanta gente si trova silenziosa ai piedi della grande Croce, quando  verso le ore 13   il Cristo viene solennemente esposto. Un’esposizione a cui segue subito il pellegrinaggio individuale: un fiume di gente che ininterrottamente per oltre  otto ore,  fa silenziosamente la fila per rendere omaggio al  Crocifisso.

Si tratta di un viaggio devozionale, radicato nel cuore e nella coscienza dei favaresi, che – quest’anno dopo due anni di pandemia-coronavirus – vogliono deporre  ai piedi dalla grande Vittima dell’ingiustizia umana, problemi e angosce, speranze e propositi,  che toccano non solo la sfera personale e  familiare, pubblica e sociale,  di quanto avviene anche In Europa e nel mondo. E sicuramente anche a Favara  non c’è chi non segue le angoscianti notizie che arrivano dall’Ucraina, coinvolta nella tragedia di una guerra assurda, insensata ed incrdeibilemente disumana.

Favara,  davanti al Calvario, luogo-simbolo, cuore e centro morale della città, si ritrova davanti al Crocifisso che è anche il Risorto,   per  vivere   quasi un rito di purificazione collettiva, e contemporaneamente  di speranza e fiducia .

Intanto a Favara – dopo la via Crucis inter-parrocchiale, il  lunedì santo, la  “Via Matris”, cioè la statua della  Madonna Addolorata, che si  reca al Calvario per una visita breve.

Una processione unica in provincia….una processione come   sopralluogo   della Vergine-Madre Addolorata, che,  accompagnata da tanti devoti,  visita in anticipo  il luogo dove   Gesù  consumerà il suo sacrificio.

Cioè al Calvario  dove un buon numero di fedeli che parteciperà avrà modo di ascoltare la prima riflessione che quest’anno sarà proposta dal francescano P. Giuseppe Di Facta  o.f.m., in clima di attesa del Venerdì Santo e della Pasqua di Risurrezione.

Diego Acquisto

6-4-2022

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