“Per amore della Città”-Favara: Manifesto del Consiglio Pastorale Cittadino del febbraio 2010

Ancora una pagina di storia locale…che può invitare oggi a fare ancora riflettere ed agire tutti : Cittadini ed Amministrazione Comunale per il Centro Storico………..che invoca interventi……

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Martedì 9 febbraio 2010, presso la casa di Accoglienza Giovanni XXXIII di Favara, in seguito ai fatti relativi alla morte delle sorelline Marianna e Chiara Pia Bellavia,  si è riunito il Consiglio Pastorale Cittadino , alla presenza dei parroci della città e dell’Arcivescovo di Agrigento, mons. Francesco Montenegro.

L’incontro è stato introdotto da due relazioni: la prima dell’ing. Eugenio Alba, sulla condizione urbanistica della città e del centro storico in particolare, la seconda dell’assessore. Carmelo Vitello che ha illustrato la questione sociale ed i provvedimenti presi in seguito al crollo della palazzina della famiglia Bellavia. Dopo questi interventi di carattere tecnico, è seguita la discussione su una domanda di fondo che, il Direttivo del Consiglio Pastorale Cittadino, ha posto ai presenti circa le forme persistenti di marginalità sociale presenti nella città di Favara. Oltre 15 gli interventi che, sotto diversi aspetti, hanno rilevato il problema antropologico persistente a Favara che si affianca a quello del degrado urbanistico e che fa del “caso” Favara una caso unico. I presenti hanno anche elevato un mea culpa sulla non adeguata attenzione al fenomeno da parte della comunità ecclesiale ed hanno ribadito il loro impegno all’Amministrazione e alle forze sociali di Favara perché, in modo sinergico, dalla tragedia rinasca l’impegno per il cambiamento necessario

L’Arcivescovo, nel suo intervento ha dato ragione del gesto di non presiedere i funerali, che tanto clamore ha suscitato, ed ha invitato la comunità ecclesiale a rivedere il concetto di carità ed a riflettere sul serio per scelte coerenti e credibili.

Al termine dell’incontro è stato redatto un manifesto che porta il titolo “Per un atto di amore alla città” è indirizzato al  sindaco avv. Domenico Russello  e alla sua giunta, al presidente del Consiglio comunale Luca Gargano, ai consiglieri ed esponenti delle  forze politiche e ad ogni cittadino ed ad ogni espressione della vita civile a Favara, perché esso sia  come si legge nello stesso, «di incitamento all’unità della comunità, alla pace che viene da Dio e al cambiamento del cuore».

Riportiamo di seguito il testo integrale del manifesto:

«In quest’ora segnata ancora dal dolore per la tragica perdita delle piccole Marianna e Chiara Pia, con voi tutti ci stringiamo ai genitori e alla famiglia Bellavia.

Con loro preghiamo per il conforto che viene dalla fede in Cristo Gesù, morto e risorto.

La stessa fede ci sospinge ad un atto di amore alla città e a coloro che ci governano per il mandato popolare.

Ai nostri Amministratori e in particolar modo al Sindaco Avv. Domenico Russello, ribadiamo la nostra fiducia e il pieno sostegno.

La vicenda inerente all’intento di sequestro del figlio, poteva distoglierla dal perseverare nel suo compito di Primo Cittadino, in questo frangente di così profonda difficoltà della comunità. Questa paga il prezzo per colpe non certo addebitabili a Lei. Perseverando nel gravoso compito di guidare la Città, con alto senso civico, di amore all’umanità di questa comunità di Favara e delle istituzioni democratiche, Lei ha infuso  – in noi cittadini e alla sua famiglia – il seme della volontà buona di anteporre l’interesse del bene pubblico a quello familiare. A chiare lettere perciò esprimiamo a Lei Signor Sindaco vicinanza, apprezzamento. La gratitudine per il suo esempio come un seme, discreto e silenzioso nella terra, produca in noi la stessa volontà nella ricerca del bene comune. Mettere mano a sgomberi, demolizioni e chiusura delle strade in maniera urgente per le tragiche vicende occorse, è forse il giusto prezzo che la comunità e non certo Lei deve pagare. La Comunità tutta paga il prezzo per il diffuso senso di illegalità spicciola e quotidiana che ha caratterizzato soprattutto la violenta gestione del territorio e delle relazioni civiche, favorendo gli interessi familiari e di parte, piuttosto che quello del bene pubblico.

Al Signor Presidente del Consiglio Luca Gargano , ai Sigg. Consiglieri e alla forze politiche locali, regionali e nazionali esprimiamo la nostra ferma fiducia che dopo i giorni del cordoglio e della pena, si imponga quotidiano ed instancabile servizio alla cosa pubblica e alle scelte politico – amministrative, legislative e di intervento sociale,  lungimiranti per il futuro della Comunità di Favara.

Come Comunità Ecclesiale, dal giorno del dolore, ci siamo messi accanto ad ogni cittadino, soprattutto se fedele di Cristo, per chieder a Dio perdono, cambiamento di mentalità ed impegno. Abbiamo chiesto e ancora chiediamo perdono a Dio perché la tragedia di una casa che cade e distrugge una famiglia in una città, ha origini nel cuore dei cittadini. Dal cuore nostro nascono le malvagità, i furti (Mt 15,19; Mc 7,21), l’avidità del possesso dei beni che è idolatria (Col 3,5), che conduce all’omicidio (Gc 5,1-6). Riconosciamo di essere tutti colpevoli quando il povero, il debole, colui che non sa e non può,  è maltrattato e calpestato da coloro che hanno, che sanno e che possono. Ciò a Favara è avvenuto con forme persistenti di esclusione sociale e di rifiuto di impegno all’integrazione, con modalità diverse, in tutte le istituzioni, comunità dei credenti in Cristo compresa. La difficoltà al reperimento di alloggi disponibili all’affitto per le famiglie sfollate in una città che ha circa quarantamila vani disabitati – pur con le garanzie offerte dalla Amministrazione Comunale e dalla mediazione della Comunità Ecclesiale e finanche delle agenzie- è segno evidente di questa comune triste colpevolezza. Chiediamo ancora a Dio di mutare la nostra mentalità e di suggerirci giorni di impegno e di amore per Favara.

Per un atto di amore alla Città e solo alla Città, queste parole vi scriviamo perché siano di incitamento all’unità della comunità, alla pace che viene da Dio e al cambiamento del cuore. La disponibilità al supporto dell’operato della Amministrazione Comunale di Favara, in quest’ora di giudizio per le negligenze e le colpe del passato, è per la comunità dei credenti in Cristo, consapevolezza del peccato sociale e invocazione di cambiamento di mentalità e di impegno di giustizia. Dio cambi il nostro cuore perché cambi il cuore della città.

Favara, 9 Febbraio 2010

Il Collegio dei Parroci e il Direttivo del Consiglio Pastorale Cittadino

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