A margine della Lettera del Rettore del Seminario di Agrigento

Una lettera che possiamo definire di routine, all’inizio del nuovo anno pastorale 2022-23,  che  ufficialmente inizierà  domenica 27 novembre p.v,  prima domenica di Avvento.

Una lettera in cui il Rettore, don Stefano Nastasi,  comunica che “la Comunità del Seminario, per l’anno in corso conta di 14 studenti di teologia (dal primo al sesto anno) e la Comunità del propedeutico è  formata da 9 giovani chiamati al discernimento vocazionale”.

In totale quindi 23 Seminaristi che sicuramente non sono molti, ma che con i tempi che corrono non si può sinceramente dire che siano pochi.

La lettera giunge , proprio in questi giorni, quando  sui mass media si  torna  a parlare della  problematica che riguarda i Seminari, anche in vista della prossima Assemblea generale della CEI  –  quando,  è ufficiale che –  nel contesto dei lavori del secondo anno dei “Cantieri di Betania”,  sempre in tema sinodalità, tra  i vari punti all’ordine del giorno, nella stesura della “Ratio nationalis” per la formazione nei seminari ci sarà il  tema  della possibile introduzione della figura dello psicologo, uomo o,  forse meglio, donna.

Ricordiamo che la  “Ratio”, sarà  il documento ufficiale  di riferimento per la formazione dei nuovi presbiteri; e quindi  si tratta di una  proposta che i Vescovi dovranno attentamente  valutare.

Una problematica  formativa questa, sicuramente non secondaria,  riguardante  il tema  dell’affettività matura e della stessa sessualità,   anche per qualche episodio delicato,  di  non piacevole attualità che  si è verificato  proprio dalle nostre parti, nella nostra  metropolia,  – ( che come sappiamo comprende le diocesi suffraganee di Caltanissetta e Piazza Armerina)   – dove un Vescovo ha pubblicamente chiesto scusa , “a nome anche di tutto l’ordine sacerdotale”, per il comportamento inappropriato di un prete quarantenne, che ha tentato di giustificarsi parlando di “momentanea debolezza umana”.

E sempre restando nella nostra metropolia, apprendiamo che già è in corso, nella diocesi di Piazza Armerina,  un’esperienza in cui  della Commissione formativa  che deve curare la guida ed  il discernimento dei candidati al sacerdozio, fanno parte un paio di donne.  Ed  il rettore del seminario, don Luca Crapanzano, spiega che tutto sembra procedere  per il meglio.

Ritornando alla lettera di don Nastasi,  sicuramente da parte di tutti viene accolto  l’invito alla collaborazione ed  alla preghiera per il  nostro Seminario , che ad Agrigento, sappiamo bene si trova di fronte alla Cattedrale  in una piazza dedicata a don  Giovanni Minzoni, (1885-1923), Che è un  sacerdote-martire, il cui nome indica quindi  anche un programma di vita.

Infatti,  don Minzoni, da  uomo di grande coraggio, come  parroco di Argenta, in provincia di Ferrara,  è un  apostolo e formatore di tanti giovani attraverso i metodi dello  Scoutismo.

Giovani,  ai quali comunicava  sentimenti antifascisti, anche perché molto vicino al  Patito Popolare di don Sturzo, che era  in  manifesta opposizione al nascente regime.

E, proprio per questo,  la sera del 23 agosto 1923 venne ucciso a bastonate da alcuni squadristi facenti capo all’allora console di milizia Italo Balbo.

Diego Acquisto

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