A Favara il più giovane Parroco alla guida della Pastorale cittadina

Proprio così, don Calogero Lo Bello (nella foto), il più giovane dei  parroci della città, è stato eletto ieri sera dal presbiterio locale, presidente del Consiglio Pastorale Cittadino. Che è  l’organismo collegiale di corresponsabilità ecclesiale,  pensato e  voluto dalle norme, laddove operano diverse parrocchie, per rispondere al meglio alle esigenze del  territorio in maniera unitaria.

Ricordiamo che il nuovo Codice di Diritto Canonico, pubblicato nel 1984, prescrive la costituzione in ogni diocesi del Consiglio Pastorale Diocesano (CPD) ed in ogni Parrocchia del Consiglio Pastorale Parrocchiale (CPP), presieduti per diritto,  il primo naturalmente dal Vescovo ed il secondo, cioè il CPP dal Parroco.

Consigli formati da chierici, religiosi e laici, per supportare anzitutto al meglio, secondo il proprio ruolo e carisma, ognuno nel suo ruolo e per la sua parte di responsabilità, al dovere primario dell’ evangelizzazione come Chiesa, delineata dal Vaticano II come “popolo di Dio, in cammino nella storia”.

Premesso quanto sopra, ecco la necessità del Consiglio Pastorale a livello diocesano e parrocchiale. Una necessità richiamata qualche tempo fa, anche da Papa Francesco, quando con la sua abituale  franchezza lo ha voluto ricordare ai Vescovi ed ai Parroci, parlandone come un’esigenza “fondamentale”, con queste parole : “Un Vescovo non può guidare una diocesi senza il consiglio pastorale. Un parroco non può guidare la parrocchia senza il consiglio pastorale”.

Parole testuali di Papa Francesco, pronunciate nella Cattedrale di San Rufino ad  Assisi nella festa del Patrono d’Italia il  4 ottobre 2013. Parole che mi spingono a fare un salto indietro nella memoria, essendo io,  il parroco più anziano di Favara, con oltre un abbondante cinquantennio di servizio alle spalle.

Parole quelle di Papa Francesco – (mi viene  ancora,  di precisare) – che, quando pronunciate nel 2013  sicuramente non riguardavano tanti Comuni della nostra arcidiocesi e specialmente Favara, dove anzi oltre al Consiglio Pastorale Parrocchiale in tutte le nove Parrocchie, risultava già a quella data,  costituito  da oltre  un buon trentennio,  anche il Consiglio Pastorale Cittadino (CPC).

Organismo quest’ultimo,  pensato e voluto,  per testimoniare concretamente che  le nove Parrocchie favaresi, — (pur nella legittima particolare  impostazione per rispondere al meglio alle peculiari esigenze del  proprio territorio) –  volevano  (e vogliono)  comunque nel concreto, essere espressione  concreta e visibile di un’unica Chiesa.

In questa cornice si inserisce adesso, nella logica dell’avvicendamento prevista dalle norme, la nomina da parte del Clero favarese  di don Calogero Lo Bello alla guida del massimo organo cittadino di pastorale, dove alla rappresentanza del Clero si unisce anche quella dei laici,  di tante associazioni laicali, che hanno  un particolare esplicito riferimento alla Dottrina Sociale della Chiesa (DSC), che tenta sempre di calare nella concreta realtà i valori evangelici che garantiscono la promozione vera dell’uomo.

Una riunione, nella  serata del 15 settembre u.s., quella che ha portato all’elezione di don Lo Bello,   convocata dal presidente uscente don Marco Damanti, che si è tenuta  nel Salone della Parrocchia  dei Ss. Pietro e Paolo.

Presenti : don Marco Damanti,  don Giuseppe D’Oriente, don Calogero Lo Bello, don Michele Termine, P. John dei padri vocazionisti, due dei tre frati francescani, cioè Fra Michele Mazzola e Fra Salvatore  Callari ed il diacono don Lillo Di Pasquale.

Assenti giustificati, don Diego Acquisto, don Lillo di Salvo ed il nuovo guardiano del Convento Fra Alfio.

Don Calogero Lo Bello, cittadino della “fulgentissima” Naro, città ricca di storia e di notevoli bellezze storiche oltre che panoramiche,    è nato però  ad Agrigento il 30 gennaio 1984; dopo gli studi nella scuola primaria e secondaria di primo grido a Naro, ha frequentato il Liceo Scientifico “Antonino Sciascia” della vicina  Canicattì, conseguendo  la Maturità scientifica, che gli ha consentito di potersi scrivere in medicina a Roma,  presso l’Università Cattolica del “Sacro Cuore”.

Ma le vie di Dio sono imprevedibili ed ad un certo punto, forse dopo la Giornata Mondiale della Gioventù, con il famoso discorso ai giovani di papa Giovanni Paolo II, il giovane Lo Bello, lascia l’Università ela Medicina… e torna ad Agrigento, per iniziare la vita di Seminario.  Che, dopo il regolare compimento e superamento  degli esami  di teologia, lo porta all’Ordinazione Diaconale il 5.10.2012 2 ed all’Ordinazione Presbiterale il 15.5.2013, sempre nella Chiesa di S. Chiara in Canicattì;  e sempre per le mani dell’arcivescovo metropolita don Franco Montenegro. Erano gli anni della chiusura per lavori importanti nella Cattedrale, minacciata da una frana del costone roccioso su  cui è stata costruita negli anni 1.088—1.100 …,che sono gli anni dell’episcopato del santo vescovo, considerato rifondatore della Chiesa Agrigentina, dopo la cacciata degli Arabi da parte dei Normanni.

Don Calogero Lo Bello, prima di essere nominato parroco     della Parrocchia-Santuario della B.M.V dell’Itria di Favara il 2 ottobre 2016, è stato vice parroco a S. Gregorio  di Agrigento;  ha collaborato per un quinquennio con l’Ufficio Amministrativo della Curia ed ha anche alle spalle un’esperienza pastorale come assistente Spirituale  del Gruppo “Presenza del Vangelo”.

Mentre noi scriviamo, vedo dai social che gli   sta piovendo addosso  una  vera e propria pioggia beneaugurante  per il compito impegnativo che il Presbiterio favarese gli ha assegnato.

Un ruolo delicato di responsabilità, in questa  nostra Favara, dove i problemi non mancano mai;  ma, dove anche, per grazia di Dio,  ci sono tante potenzialità e tante  persone disponibili ad  operare per il bene comune.      Risorse preziose che in tante altre parti, forse,  mancano.

Diego Acquisto

16.9.2022

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Carissimo Don Diego… ho letto attentamente il tuo prezioso post. Porgo tuo tramite i migliori Auguri e Congratulazioni a Padre Calogero Lo Bello. Spero di incontrarlo presto. Favara ha bisogno di valide guide in ogni settore. Sono convinto che la Pastorale cittadina sarà rilanciata nel migliore dei modi con forte coinvolgimento di laici che si impegneranno in senso religioso civico  e  culturale. Saluti.

  Antonio Liotta

Vice-Sindaco di Favara e Assessore a Cultura e Pubblica Istruzione.

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