Ricordare giova…problemi di ieri e di oggi….LETTERA APERTA sui problemi di Favara del 10.03.2010

Pensando di fare una cosa utile, riproponiamo alla riflessione di tutti uno scritto di oltre dieci anni fa,  appena qualche mese dopo la tragedia di Via del Carmine…..anche per i problemi ancora irrisolti del centro storico, ma non solo ! ………La rilfessione può essere anche utile per migliorare i rapporti all’interno delle istituzioni pubbliche  cittadine, dopo quanto  deciso dai cittadini nelle ultime elezioni amministrative dell’ottobre scorso.

Anche allora nel marzo 2010……tensioni ….divisioni….tentazioni varie di disfattismo….ma anche  buona volontà di andare avanti……….ecco:

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La città si prepara ad accogliere l’annuncio ufficiale, ormai imminente,  della nuova Giunta, con atteggiamenti diversi, per alcuni di ostilità, per altri di indifferenza, per altri ancora di attesa, e, infine, per una fascia – a mio giudizio non proprio ristretta, se non addirittura maggioritaria – di speranza.

Una  nuova Giunta dopo un travaglio di oltre cinque mesi; un lungo periodo segnato anche dalla tragedia del 23 gennaio scorso, che ha drammaticamente messo in evidenza il degrado del centro storico, con tutti i problemi connessi di povertà, di emarginazione e di mancanza di sicurezza per la stessa incolumità fisica.

Il nuovo governo della città, inizia in un momento assai difficile, in cui, malgrado tutto,  i partiti che nelle ultime elezioni hanno ricevuto il mandato popolare, hanno ritrovato il coraggio di rimettersi assieme, sicuramente nel proposito – mi auguro fermo e sincero – di seppellire la cultura delle divisioni e del disfattismo,- o  del  FALLIMENTO DI TUTTO E DI TUTTI – come è stato scritto in questi giorni scorsi.

Assolutamente prioritaria l’esigenza di dare risposta a quella grande voglia di cambiamento uscita dal segreto delle urne nelle ultime elezioni  e provare, con senso di responsabilità e ritrovata grinta e determinazione, ad amministrare la città, uscendo dall’emergenza, con l’avvio di un cammino decisamente nuovo, dopo la tragedia del 23 gennaio; un cammino nuovo sotto il pungolo costruttivo dell’opposizione, anch’essa già predisposta, e comunque coinvolta e richiamata al suo ruolo di responsabilità.

A partire dai prossimi giorni, Favara avrà al governo una maggioranza legittimata dal voto popolare; una maggioranza che si assume le proprie responsabilità ed un’opposizione, anch’essa voluta dal popolo, che ne deve controllare  l’operato. Ciò, dopo il travaglio dei mesi scorsi, in cui sono emerse ancora in tutti i settori dei vari partiti, – dove più, dove meno – rilevanti debolezze e contraddizioni, malcelate furbizie e ambizioni personali, pur  nel desiderio sincero di un cambiamento in meglio. La democrazia vera non nasconde le sue fragilità.

Adesso, con  buoni propositi, grazie alla tenacia e  determinazione del Sindaco Russello, che ha via via rivelato, prudenza e saggezza, oltre a doti non comuni per gestire l’emergenza, sembra avviarsi subito, davvero una nuova fase, quanto meno,  nella chiarezza, per affrontare i problemi sul tappeto.  Auguri a tutti i protagonisti e soprattutto alla città. Favara ha grande bisogno di coraggio nella chiarezza. Credo l’augurio di una franca risposta a questo bisogno, sia il più adatto per la prossima Pasqua.

Per la verità, nella ricomposizione della maggioranza, dobbiamo dire, che all’ultimo momento è venuta a mancare la sola componente consiliare che si rifà al PDL   dell’on. Bosco, il quale ha accolto l’idea di una Giunta di salute pubblica, già in precedenza avanzata dai massimi esponenti locali del PD. Bosco ha voluto  tuttavia, a chiare lettere, sottolineare di appoggiare pienamente e sostenere con tutte le sue forze  i partiti del centro-destra, nella loro concorde decisione di questa ripresa di impegno comunitario per la città.

Le motivazioni addotte dall’on. Bosco non vanno sottovalutate, perché  egli richiama a  comportamenti nobili e virtuosi, che  è facile collegare con alcuni principi fondamentali della Dottrina Sociale della Chiesa; principi richiamati anche nel recente documento pubblico della Comunità Ecclesiale, “Per un atto di amore alla città”, a firma congiunta del Collegio dei Parroci e del Direttivo del Consiglio Pastorale Cittadino.

Come non condividere i richiami dell’on. Bosco a “invertire a Favara la rotta politica” ed  uscire dall’anomalia della confusione” ?    Ed ancora, il richiamo ad “attenzionare concretamente i problemi del  popolo”…a “mettere da parte  ed abbandonare la linea della ricerca esasperata di poltrone, per fare prevalere, invece, l’interesse collettivo?”.

E questo per puntare “sulle vere emergenze: lavoro, centro storico, qualità della vita e legalità.” Su questo progetto – dice ancora testualmente l’on. Bosco – “sarò presente e partecipe, …per riuscire finalmente a misurare l’impegno per Favara, non su sterili promesse, ma per dare soluzioni, rapide e concrete, alla popolazione”.

Pensieri nobili che devono essere condivisi e che sicuramente, vogliamo augurarci, saranno tenuti presenti dai Partiti e dai nuovi assessori che si sono caricati la responsabilità di governare la città, imbroccando la strada giusta. Fra due anni, sarà poi il popolo sovrano a giudicare nel segreto dell’urna e confermare l’attuale maggioranza o eventualmente mandarla a casa, per assegnare il governo all’attuale opposizione, e fare diventare opposizione l’attuale maggioranza, secondo le regole maestre della democrazia.

Ricordiamo che, da troppo tempo, la sensazione diffusa è che la politica miri solo al raggiungimento di interessi particolari a scapito di quelli generali.

La voglia di cambiamento espressa dal popolo nel maggio 2007, deve essere tenuta presente dal Sindaco e dai nuovi assessori, specie dopo il 23 gennaio scorso. Essi devono dimostrare concretamente una vera inversione di marcia, per rendere palese che la furbizia e la scaltrezza non prevalgono sull’intelligenza onesta e sulla volontà seria di collaborare per il bene comune.

Ricordiamo che la Gaudium et spes definisce il bene comune “l’insieme di quelle condizioni che permettono tanto ai gruppi quanto ai singoli membri di raggiungere più pienamente e più speditamente la propria perfezione”(n.26).

Chiaro il sottinteso che ci vuole l’impegno di tutti. I politici devono creare con le loro scelte le condizioni in questo senso. Favara, – è stato ripetutamente detto da tutte le parti politiche e non solo – dopo il 23 gennaio non è, non deve e non può continuare ad essere più la stessa.

Ed allora si richiede un impegno corale, da parte dei politici, maggioranza ed opposizione, degli alti dirigenti del Comune, dei burocrati, di tutti gli impiegati ai vari servizi. Insomma , un impegno ed un atteggiamento nuovo veramente da parte di tutti, dal Sindaco, agli assessori sino all’impiegato con le mansioni che sembrano le più umili, ma sempre importanti, come ad esempio quelle del messo-notificatore, chiamato anche lui a compiere bene il suo dovere, perché una mancata o intempestiva notifica provoca guasti e rallenta l’iter delle decisioni dei vertici più alti.

Bando alla cultura ed alla prassi dell’appiattimento. Meriti e sanzioni non  devono esser considerati una cosa del passato.

La Dottrina Sociale della Chiesa dice  a tutti di muoversi nel binario del vedere, giudicare, agire, con tempestività e diligenza.

Favara ha tutte le potenzialità per risollevarsi dalle attuali difficoltà ed  assicurare  una migliore qualità della vita ai suoi concittadini.

Con sensi di stima, porgo a tutti AUGURI  di feconda riflessione per il bene di Favara, in questo fine Quaresima e per la prossima Pasqua.

 

Sac. Diego Acquisto

 

 

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