AUGURI a PAPA FRANCESCO PER IL SUO SERVIZIO alla CHIESA ed al MONDO

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Domani, nove anni di servizio di Papa Francesco–Un Papa scelto, come ha tenuto a sottolineare lui stesso nelle sue prime parole in pubblico, “dall’altra parte del mondo” esattamente il 13 marzo 2013. E sono passati 9 anni ed inizia domani il suo decimo anno di servizio “petrino” alla Chiesa.

Ricordiamo che il pontificato precedente di Benedetto XVI  è stato improvvisamente interrotto quando, l’11 febbraio 2013, durante un concistoro, lo stesso Papa, con uno straordinario atto di coraggio, cogliendo tutti di sorpresa,  annunciò le proprie dimissioni, perché le sue forze per motivi di salute e l’avanzare dell’età,  non gli consentivano di potere rendere alla Chiesa il servizio, come sarebbe stato necessario. Dimissioni divenute poi  effettive il 28 febbraio seguente, mentre il Conclave convocato ebbe inizio il pomeriggio del 12 marzo. L’elezione del cardinale Bergoglio  è avvenuta la sera del giorno dopo, al quinto scrutinio. Prese il nome di Francesco in onore di san Francesco d’Assisi.

Primo gesuita a diventare papa, e primo extraeuropeo dai tempi di Gregorio III, papa dall’11 febbraio 731 sino alla morte il28 novembre 741.

Un papato davvero straordinario questo di Papa Francesco ! un papato che ha toccato i temi più importanti e scottanti,  sensibili e complessi,… come ad esempio la questione dei divorziati e risposati e delle persone omosessuali, senza trascurare affatto le tematiche più impegnative di ordine teologico e pastorale, sempre suscitando un’enorme attenzione anche negli ambienti considerati  refrattari o non vicini alla fede e cultura cristiana;  delineando ed incoraggiando comunque un coraggioso cammino di ricerca per il futuro della Chiesa e dell’umanità.

E mi piace ricordare che a pochi giorni dalla sua elezione nove anni fa, Papa Francesco – come hanno scritto allora tutti i giornali – da solo si è recato “in campo nemico” ad  incontrare il laicissimo Eugenio Scalfari  fondatore de “La Repubblica“, il principale giornale italiano che della laicità, non sempre bene indovinata,   ne fa comunque, sempre  la sua bandiera.

Un gesto e  segno di apertura che ha colto di sorpresa tutti. Perché subito, forse provocando smarrimento se non dolore in taluni ambienti ecclesiali particolarmente tradizionalisti, ha fatto intendere di non essere arroccato  pregiudizialmente su posizioni rigide verso chi  militava nel campo “avverso”, magari  anche  per la sola  paura – come è stato scritto – che  “dialogando con il “nemico” se ne legittimi la sua esistenza”.

 

Assai evidente per tutti  questa  sfida anche comunicativa davvero inedita per un  Papa; una sfida successivamente a più riprese confermata  in tutte le occasioni, non solo  con i vari capi religiosi, ma anche   durante le consuete conferenze stampa concesse, senza discriminazione alcuna,  a tutti i giornalisti delle varie testate, italiane e estere sull’aereo di ritorno dai vari viaggi, sino alla recentissima intervista a tutto campo su Rai3, concessa a Fabio Fazzi.

E stato anche scritto che, per esempio, Papa Francesco rispondendo alle domande di Scalfari,  “ha invaso la  Repubblica”, ….  “trasformandola quasi in un veicolo di evangelizzazione”. Il che, legittimamente, ha fatto anche pensare che   i primi destinatari dell’intervista non siano i credenti, anche se questi non devono sentirsi esclusi.  Insomma un Papa, che attraverso l’accettazione del dialogo, pare voler mostrare, anche ai credenti o soprattutto  a loro, qual è la strada da seguire nella relazione con il mondo laico.

Per questo, a non pochi è sembrato azzeccato quanto scritto  nei primi mesi  dal già citato Eugenio Scalfari. Un giudizio che vogliamo riprendere, in questa ricorrenza.

Cioè: «Santità, lei è certamente una persona di grande fede, toccato dalla grazia, animato dalla volontà di rilanciare una Chiesa pastorale, missionaria, rigenerata e non temporalistica. Ma da come parla e da quanto io capisco, Lei è e sarà un Papa rivoluzionario. Per metà gesuita, per metà uomo di Francesco, un connubio che forse non si era mai visto”.

Un connubio davvero fecondo che solo la potenza imprevedibile dello Spirito poteva realizzare !  così  come quello che probabilmente  lo Spirito prepara a conclusione di questo Anno Sinodale,  volutiomn da Papa Francesco. In cui a far sentire la loro voce, per un nuovo ed inedito impegno di evangelizzazione, rapportato al cambiamento epocale in atto,  è sollecitata non solo la Sacra Gerarchia,  ma tutta, proprio  la Chiesa come “Popolo di Dio”.

Insomma una Chiesa intera,  che riscopre la vocazione di essere davvero evangelizzatrice,  come “Popolo sacerdotale”,  in forza del Battesimo.

Diego Acquisto

12-3-2022

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