Favara-Archiviata la sfiducia ed in attesa del nuovo scenario politico per una buona azione amministrativa, pubblichiamo la lettera aperta del giugno 2016 dopo il ballottaggio che ha segnato il trionfo di Anna Alba

In attesa della svolta annunciata, forse anche in questo momento può essere utile qualche riflessione proposta all’indomani del ballottaggio del giugno 2016, quando a caldo ho scritto e pubblicato la “Lettera aperta al nuovo Sindaco-donna di Favara Dott.sa Anna Alba, Portavoce del Movimento 5stelle
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Genti.ma Dott.sa ANNA ALBA,
                             il recente turno di ballottaggio, fugando ogni possibile dubbio, ha visto la stragrande maggioranza dei cittadini affidare a Lei ed al Movimento di cui Lei si definisce “portavoce”, l’amministrazione della città.
Una sottolineatura questa, di definirsi e sentirsi “portavoce” da Lei sempre espressamente sottolineata – (che credo non sia, in generale, ben compresa dalla maggioranza dei cittadini) – e comunque non contemplata dalla vigente normativa in vigore, che assegna personalmente al Sindaco tutta la responsabilità dell’amministrazione, con tutti i poteri decisionali, di nomina e di revoca, anche degli Assessori.
Un mandato plebiscitario quello che i cittadini Le hanno affidato ! e ciò a differenza di quanto avvenuto cinque anni fa, quando fino all’ultimo, tutta la città è rimasta col fiato sospeso, con il risultato di affidare il governo della città ad uno dei due contendenti, proprio sul filo di lana, per una piccola manciata di voti.
La città adesso non ha avuto dubbi ! Ma questo, – mi preme dirlo, confortato oltre tutto dal consenso di tanti – non deve assolutamente far pensare che abbia comportato un atto di sfiducia verso la persona della sua contendente, anche Lei una donna culturalmente molto preparata, molto stimata e con tanto, proprio tanto coraggio da vendere, alla quale perciò bisogna doverosamente rendere non solo l’onore delle armi, ma sicuramente qualcosa di più, o anzi meglio, proprio di più di qualcosa. Le sue dichiarazioni a caldo, nel vivo dello spoglio, hanno confermato, senza ombra di dubbio, la statura morale della Preside Gabriella Bruccoleri.
Non è mia intenzione, anche perché confesso sinceramente di non averne la competenza, dare una spiegazione scientifica del risultato elettorale e in generale di quanto avvenuto a Favara.
Cercando anch’io di capire, e nel formularLe anzitutto i migliori auguri per il bene della città, dico subito che condivido comunque l’opinione di quanti avvertono che oggi più che mai, la politica deve rendersi conto, che bisogna recuperare il rapporto con i cittadini attraverso la trasparenza, la correttezza, il contatto diretto e personale. Evitando fughe in avanti, per camminare invece assieme, assieme verso il traguardo … a breve, medio o lungo termine. Pilotando il cambiamento verso l’ottimo, o in subordine verso il meglio, o almeno, ancora in subordine, verso il buono o almeno l’accettabile, e comunque fermando decisamente la discesa verso il negativo.
Per questo, – cosa che non dovrebbe proprio essere per nulla difficile ad un Movimento – l’impegno ad incontrare la gente, ad ascoltarla, capirne le esigenze, non solo personalmente ma anche e soprattutto in assemblee popolari da tenere in ogni quartiere, per informare, riferire e discutere su quanto è stato fatto o non è stato possibile fare, spiegando e motivando, eventualmente, il come ed il perché.
La democrazia è un valore prezioso, anche perché è un modello di vita sociale basato sul consenso e sulla partecipazione, con la guida di chi è stato liberamente scelto dal popolo ……. E questa volta con un’altissima percentuale. W la democrazia fondata sul principio basilare della sovranità popolare ! ed in quest’ottica di base, che mai deve essere dimenticata e mortificata, credo che a Favara, ogni tanto non sarà del tutto inutile richiamare alcuni principi fondamentali di convivenza democratica, anche negli incontri popolari.
Ma sicuramente questo degli incontri popolari è comunque solo uno degli impegni, anche se sicuramente tra i più significativi, dato l’attuale contesto di discredito in cui versa la politica in Italia, in Sicilia e forse anche a Favara.
Lo dicevo esattamente cinque anni fa, proprio all’indomani del ballottaggio, – e mi sento di ripeterlo con più forza adesso – “che Favara ha davvero bisogno di voltare pagina, mettendosi decisamente alle spalle atteggiamenti e comportamenti del recente passato, che hanno negativamente caratterizzato, specialmente negli ultimi anni, la vita politica ed amministrativa, con i problemi sul tappeto ben esaminati durante la campagna elettorale, che, comunque, sono sotto gli occhi di tutti e che attendono di essere da tutti affrontati con spirito nuovo e decisa volontà di avviarli a soluzione”.
E ancora, prendendo di peso dal passato … “Tante trascuratezze, che costituiscono la povertà del Comune, possono essere davvero evitate ed il buon governo di una Città, oltre che dalla progettualità a lunga scadenza, sicuramente necessaria ed importante, è fatto pure – e forse soprattutto – dalle tante piccole cose, che sono poi quelle che intanto danno immediatamente fiducia e speranza ai cittadini”.
Nei suoi frequenti interventi televisivi su Sicilia-TV, (come si propone opportunamente Lei di fare!) sarà perciò meglio che le parole trovino concreto riscontro in opere concrete.
Il nostro Santo Patrono, Antonio di Padova, soleva spesso dire che “La predica è efficace quando parlano le opere. … Purtroppo – osservava – siamo ricchi di parole e vuoti di opere, e così siamo maledetti dal Signore, perché egli maledì il fico, in cui non trovò frutto, ma solo foglie”.
Per concludere sento di dirLe pure che la “Sua vittoria” apre ed inaugura scenari politici che sicuramente dovranno affrontare una realtà politico-sociale forse ancora più pesante di quanto Lei aveva potuto immaginare. Comunque, come ha ben detto più di una delle menti pensanti di questa nostra martoriata città, “Favara ha espresso un verdetto che non lascia spazio a sterili polemiche ! chiarissima la volontà e la speranza di cambiamento”.
La Chiesa di Favara, che cerca di essere vicina soprattutto alla povera gente, ha seguito e continuerà a seguire l’evolversi della situazione, offrendo, come in passato, il suo contributo, anzitutto di preghiera, ma anche di riflessione. E, quando necessario, (perché no ?) di salutare pungolatura, anche a costo di essere incompresa, ma nella logica di volere aiutare i più svantaggiati, con il coraggio anche di sbagliare e di “sporcarsi le mani”.
AUGURI ! Con sensi di stima.
Favara 26-6-2016
Diego Acquisto

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