Politica ed etica

Editoriale – lunedì 20.03.2017 Politica ed etica

Il Senato ha respinto la mozione di sfiducia  del Movimento 5 Stelle contro il Ministro Lotti…..ma giustamente da più parti si fa notare che data la gravità dei sospetti e delle accuse, non ci può essere dubbio che la questione politica resta…..le ombre restano e come !  con grave perdita di credibilità per le istituzioni…con deleterio calo di rispettabilità nell’opinione pubblica che nota sempre più un attaccamento esagerato alla poltrone conquistate…nel caso concreto tutto fa pensare ad un intreccio perverso tra affari e politica…..e anche dopo che politicamente la maggioranza ha votato contro la sfiducia, sarebbe  indubbiamente forse meglio che il Ministro indagato, per tutelare anzitutto le istituzioni e anche nel suo stesso interesse personale, facesse un passo indietro….fino al chiarimento della vicenda che lo vede coinvolto……quanti Ministri e uomini politici della DC o dello stesso PSI, negli anni  ’90 hanno subito fatto un passi indietro per un semplice avviso di garanzia….altro che accusa ufficiale di indagati……

Anche perché poi sull’attuale scenario socio-politico italiano, troppo spesso in questi giorni si leggono giudizi abbastanza severi e sferzanti….leggo, per esempio,  il seguente  severo giudizio abbastanza severo e sferzante, che resta senza risposta… …In questo periodo paghiamo un anno vissuto pericolosamente. Matteo Renzi aveva scommesso tutto sul referendum. Ci aveva voluto far credere che con una manovra “espansiva” da 27,5 miliardi (in deficit per quasi mezzo punto di Pil e infarcita di mancette elettorali per oltre 5 miliardi) avremmo imbroccato un magico terno: 1) il sì avrebbe trionfato, 2) sarebbe ripartita l’economia  3) avremmo spezzato le reni alla perfida Bruxelles….cioé all Unione Europea.

 

Come tutti ormai abbiamo ben chiaro, nessuno di questi tre risultati è stato raggiunto.  Certamente il costo politico della scommessa perduta lo ha  pagato Renzi….non solo perché si è dovuto dimettere da capo del Governo, ma  anche e forse soprattutto, per la conseguente scissione  di una fetta storica del suo Partito, … è nato il Movimento Democratici e Progressisti…..scissione che ancora non sappiamo bene quale effettiva incidenza avrà, anche se alcuni  sondaggi non fanno stare tranquillo sicuramente Renzi, ma non solo….anche  di quant’altri avevano riposto tutte le loro speranze nel PD, frutto come sappiamo di un compromesso storico tra il vecchio PCI e l’ala  di sinistra del movimento laico-cattolico….. Ma a parte il costo politico che riguarda gli interessati….il costo economico chiaramente lo paghiamo tutti noi….lo pagano tutti gli italiani ….perché è ancora notizia di questi giorni l’Europa, al di là delle chiacchiere chiede una manovra comunque correttiva  di quasi tre miliardi….e bisognerà trovare questa somma, per evitare le sanzioni europee…..

 

Di tutte queste cose, l’ex premier non ne sembra esserne molto consapevole…..e magari continua a : rivendicare puntigliosamente la sacra intangibilità di tutte le scelte fatte (dagli 80 euro al Jobs Act ai voucher, dal Giglio magico a Carrai…..alla difesa, senza se e senza ma del ministro Lotti….ecc.). Ma i numeri sono numeri. E purtroppo parlano più chiaro delle parole, delle opinioni e delle interviste.—Nei giorni scorsi, chi vi parla ha lanciato sul network più popolare,  un post in cui dicevo…LEGGERE…RIFLETTERE….Discernere x capire…..Fassina scrive a Renzi e gli dice: “Caro Renzi, leggi bene i dati Istat sul lavoro. L’aumento di 711000 unità, da febbraio 2014 a gennaio 2017, è di occupati e non di “posti di lavoro” come indichi. È occupato, secondo la definizione Eurostat, chi “nella settimana della rilevazione ha svolto almeno un’ora di lavoro retribuito”. Centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze e oramai anche di padri e madri di famiglia che lavorano poche ore a settimana con i tuoi vouchers sono occupati, ma non hanno un posto di lavoro. È vero, aumentano di 509.000 unità gli occupati dipendenti permanenti. Ma il tuo Jobs Act non c’entra nulla. Sono tutti ultracinquantenni bloccati al lavoro dalla Legge Fornero. Nella fascia di età sotto i 34 anni i numeri rimangono fermi all’epoca pre-Renzi, e aumenta la precarietà. Da 35 a 49 anni invece c’è un’emorragia di occupati e posti di lavoro a causa anche della cancellazione dell’art 18. Caro Renzi, i giovani e meno giovani ti votano contro non perché sono ingrati ma perché le tue “riforme” hanno aggravato la loro condizione. E vanno cancellate. A cominciare dai vouchers con il previsto referendum, che come sappiamo è stato ormai ufficialmente  fissato per il prossimo 28 maggio…si parla di election day…dato che ci sono anche le elezioni amministrative ..e per Renzi potrebbe anche questa essere una data catastrofica…

A questo mio post, qualcuno….non del popolino…ma un qualcuno colto e forse anche qualificato….ha scritto a commento: “Fassina chi ?”…. ‘Fassina chi’?…e l’allusione è alla battuta proprio di Renzi…che ha reso   famoso questo interrogativo ‘Fassina chi ?.. come è famoso e spesso citato lo “Stai sereno rivolto a Letta…” sempre di Renzi a ….. Per me, quando ho scritto,  non era difficile pensare che tanti l’avrebbero pensato e richiamato alla mente questo Fassina Chi?……Ma il problema vero – penso io – è il “che cosa”…..su cui riflettere e discernere… non importa chi l’abbia detto……xké se la verità è “adaequatio rei et intellectus“, cioé consonanza e confronto tra l’intelletto e la realtà, specie in campo sociale, .….. credo personalmente che quell’interrogativo – anche con tutto il rispetto per chi lo ha reso famoso – non valga…non valga  proprio……..tranne che non si scelga aprioristicamente la via della verità preconcetta….fondata sul soggettivismo più intransigente……con le tutte le “logiche” (!?) …. conseguenze del  caso.

Radioascoltatrici e radioascoltatori  don Diego Acquisto e per la parte tecnica, Luigi Greco e Giuseppe Cusumano cordialmente vi salutano ed anche a nome dello staff tecnico e giornalistico di Radio R.F. 101, vi augurano buona settimana,  con i programmi della nostra emittente.

 

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