Mons. Calogero Lupo Nobile figura di uomo e di sacerdote

Funerali celebrati lunedì 13 marzo 2017 nella parrocchia SS. Crocifisso ore 15,30, comunità che dal 1 luglio 1985 fino al 2011 ha servito come parroco.
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Figura sacerdotale integra e luminosa, di preghiera e di azione; una figura eccezionale nella concretezza quotidiana della vita pastorale e perciò di rilievo del Clero agrigentino, per la sua maturità umana e sacerdotale; ha concluso la sua vita terrena in Agrigento, dopo un ultimo periodo di sofferenze cristianamente accettate.
Originario di Palma di Montechiaro dove era nato, aveva compiuto 87 anni lo scorso 18 ottobre.
Una vita ordinaria, intensa e laboriosa quella di Padre Lupo, come veniva sempre affettuosamente chiamato; una vita vissuta tra Agrigento e Favara, città dove ha espletato, con impegno e zelo, molteplici servizi di rilevante responsabilità pastorale.
Ordinato presbitero il 25 aprile 1954 nella Cattedrale dall’arcivescovo Mons. Giovanni Battista Peruzzo, fu subito nominato vice-rettore e docente nel Seminario Maggiore di Piazza don Minzoni del capoluogo; servizi che espletò sino al 1959, riscuotendo affetto e stima dai Superiori e dai Seminaristi, meritando perciò, – (cosa un po’ insolita, per il passaggio dal “foro” esterno a quello interno) – la nomina di direttore spirituale; una mansione quest’ultima che ha svolto dal 1959 al 1968, contribuendo notevolmente e positivamente alla formazione umana e sacerdotale di decine di sacerdoti, in un periodo difficile, foriero di tempestosi cambiamenti.
Affiancando la sua attività in Seminario con l’impegno pastorale di Parroco in comunità che non richiedevano una presenza giornaliera costante e continua, nel 1968 il Vescovo Mons. Giuseppe Petralia lo nominava Rettore del Seminario Vescovile Minore di Favara, mansione svolta sino al 30 settembre 1973, quando, nell’ondata dei rinnovamenti non sempre indovinati, almeno nei tempi e nei modi, in corso in quegli anni, direttive superiori suggerivano la chiusura dei Seminari Minori ed il trasferimento dei seminaristi del Minore nell’unico Seminario di Agrigento. Comunque P. Lupo restava come Amministratore e delegato vescovile di tutti i locali dell’ex Seminario Minore di Favara, anche se nel frattempo si trasformava in Casa dell’Accoglienza “Papa Giovanni”, con gestione affidata alla Comunità Cristiani nel Mondo, tramite un’apposita Convenzione. E così sino a questi giorni.
Ma da diversi anni Padre Lupo aveva affiancato il lavoro parrocchiale di Padre Parisi nell’impegnativa Parrocchia del SS. Crocifisso di Agrigento, più comunemente chiamata S. Vito, per cui alla sua scomparsa nel 1985, l’arcivescovo Luigi Bommarito accogliendo la richiesta di tantissimi parrocchiani, lo nomina suo successore.
E Padre Lupo, raccogliendo la non facile eredità pastorale del popolare e benvoluto P. Domenico Parisi, sino a qualche anno fa ha speso le sue energie, in questa Parrocchia, anche lui stimato e benvoluto, soprattutto da una larga fascia di poveri, da lui sempre curati con attenzione e serviti nel migliore dei modi.
Come dimenticare il clima di grande festa, affetto e cordialità, quando i 24 aprile 2004 l’intera Comunità della Parrocchia SS. Crocifisso, si è stretta attorno a Padre Calogero Lupo,nella concelebrazione di ringraziamento presieduta dall’arcivescovo-metropolita Mons. Carmelo Ferraro, per il 50° del suo Sacerdozio?
In questa occasione Mons. Ferraro ringraziando pubblicamente Mons. Lupo per i numerosi servizi prestati, metteva anche in risalto la sua grande generosità nel sostenere economicamente, tante opere di bene, promosse dalla diocesi in diversi momenti particolarmente significativi e magari difficili.
Membro di varie Commissioni e Consigli diocesani, Padre Lupo ha vissuto in maniera sentita e intensa, mai appiattito sulla routine, i 63 anni di un ministero ricco, fecondo e davvero vario, a considerare le molteplici mansioni esplicate.
Davvero tanti i sacerdoti, che lo hanno avuto maestro e guida spirituale negli anni delicati della loro formazione e non solo.
Nel concreto vissuto della vocazione sacerdotale, nel corso degli anni, così come nelle altre vocazioni, il susseguirsi delle varie tappe non avviene mai per pura successione di eventi, ma, sicuramente, per un provvidenziale intreccio da Dio pianificato; un intreccio di eventi che stimola ad una sempre maggiore fedeltà.
Nel caso della vocazione sacerdotale, in collegamento con la consacrazione per l’annuncio del Regno, rinnovando nella routine quotidiana quel “sì”, ricco di fascino e di mistero, pronunciato il giorno dell’Ordinazione.
Un ministero, quello di Mons. Calogero Lupo, prestato sempre in silenzio, senza clamore mediatico, nel paziente lavoro della direzione spirituale e nelle confessioni. Un servizio unicamente finalizzato alla gloria di Dio, in una costante tensione di fedeltà ai valori umani fondamentali, in una logica di incarnazione autentica, che mai prescinde dalla valorizzazione della concreta umanità della persona.
Direzione e redazione di questa nostra testata giornalistica partecipano sentitamente al cordoglio del Clero e dell’intera Comunità ecclesiale diocesana, sempre servita con grande zelo e dedizione esemplare da Mons. Calogero Lupo.
12-3-2017

Diego Acquisto

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