TEMPO ORDINARIO

Lunedì 09.06.2003

TEMPO ORDINARIO

servizio di don Diego Acquisto

Con la solennità di Pentecoste, celebrata ieri, domenica, si è concluso il tempo di Pasqua, ed è ripreso il tempo ordinario, che accompagnerà il cammino della Comunità ecclesiale per oltre cinque mesi, sino all’inizio del nuovo anno liturgico, con la prima domenica di Avvento, che quest’anno sarà il 30 novembre.

Tempo della Chiesa, viene definito questo lungo periodo di tempo ordinario, dopo la Pentecoste. Tempo della Chiesa, che nata dal mistero pasquale del Signore, percorre animata dallo Spirito, le strade del mondo e della storia, e va incontro al suo Signore. Il tempo della chiesa è la terza fase della storia della salvezza: dopo la fase della preparazione, tutto il periodo dell’Antico Testamento, e quella della realizzazione con la venuta di Gesù che ha annunciato l’avvento del Regno di Dio tra gli uomini, Regno che va crescendo lentamente e anela al regno perfetto, la Chiesa è lo strumento di attuazione di questo Regno, il cui compimento perfetto avverrà nella gloria del Cielo, quando finalmente avverrà la restaurazione di tutte le cose, dato che – come dice S. Paolo – la stessa creazione geme e soffre le doglie del parto ed anela lei pura ad essere liberata dalla contingenza. Così continua la missione della Chiesa che continua il suo pellegrinaggio terreno, fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio, annunciando la passione e la morte del Signore, proclamando la sua risurrezione, fino a quando egli verrà.

Nel tempo ordinario non si celebra nessun aspetto particolare del mistero di Cristo, ma piuttosto si ricorda il mistero stesso di Cristo nella sua pienezza, soprattutto nelle domeniche, per cui è opportuno ricordare gli insegnamenti del Concilio sul significato del giorno del Signore, giorno primordiale di festa, giorno di gioia e di riposo dal lavoro, fondamento e nucleo di tutto l’anno liturgico, memoriale efficace e profetico delle meraviglie che Dio opera in Cristo e nel suo spirito, dalla Creazione, alla Pasqua, alla Parusia. Ma la domenica è anche il giorno della Chiesa, come comunità dei salvati, famiglia di Dio, popolo adunato nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo e peregrinante verso la patria del cielo. Giorno quindi della carità e della fraternità cristiana. Per questo il Papa Giovanni Paolo II nella lettera apostolica “Dies Domini”, sulla santificazione della domenica, ammonisce che “spetta innanzi tutto ai genitori educare i loro figli alla partecipazione alla Messa domenicale, aiutati in ciò dai catechisti, che devono preoccuparsi di inserire l’iniziazione alla Messa, nel cammino formativo dei ragazzi a loro affidati”.

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