“NECESSARIE NUOVE REGOLE ISTITUZIONALI”

Notiziario di Telepace – venerdì 21.05.2004

“NECESSARIE NUOVE REGOLE ISTITUZIONALI”

servizio di don Diego Acquisto

Necessarie oggi, nella nostra Italia e non solo, nuove regole istituzionali, perché “lo zoccolo duro di un ethos condiviso si è assottigliato e il bipolarismo non deve aprire a derive di ‘deregulation’, né a colpi di maggioranze”. Sono le parole con le quali mons. Chiarinelli, presidente del comitato organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani, ha prospettato in conferenza stampa, in una pausa dei lavori della 53° Assemblea Generale dei Vescovi italiani, che si conclude oggi, i rischi per la vita democratica nel nostro Paese. “Di fronte a una insufficiente applicazione del principio di maggioranza, con il pericolo della penalizzazione delle minoranze e del mancato riconoscimento dei diritti dei meno garantiti”, ha aggiunto, “risulta oggi condivisa la necessità di elaborare nuove regole istituzionali”. Anche di queste tematiche si occuperà la prossima Settimana Sociale di Bologna (7_10 ottobre). “Ciò vale sia a livello nazionale, sia internazionale, _ ha aggiunto _ dove è richiesto un ‘salto di qualità’ per dare risposte a problematiche complesse come quelle dell’Europa allargata o alle vicende che vedono coinvolto l’Onu, oggi quanto mai in primo piano”. Secondo mons. Chiarinelli “il mondo cattolico del nostro paese ha molto da dire al riguardo perché ha dentro di sé una grande cultura istituzionale ed è portatore di una eredità preziosa”. In vari passaggi della conferenza stampa, ha richiamato pensieri e testimonianze di figure quali Giuseppe Toniolo, Alcide De Gasperi, Giorgio La Pira ed altri. Di La Pira, in particolare, ha citato un pensiero espresso nella Costituente: “Stato democratico: sì, proprio perché rispettoso del pluralismo degli organismi che lo costituiscono”. Di De Gasperi ha ricordato il pensiero sulla “libertà politica” che “è strettamente legata alla libertà economica. La democrazia, senza la giustizia sociale sarebbe una chimera o una truffa”. Oggi, ci sono interessi “non comunicabili” e poteri forti che logorano dall’interno la democrazia. Per questo è più che mai urgente individuare “una piattaforma di valori comuni” e recuperare il “primato dell’etica nella gestione della vita democratica che abbia a base il bene comune”.

A parlare così è sempre mons. Lorenzo Chiarinelli, vescovo di Viterbo e presidente del Comitato organizzatore della prossima della Settimana Sociale di Bologna che ha presentato i contenuti e il programma della Settimana alla stampa. “La democrazia – ha aggiunto mons. Chiarinelli – è realtà invocata. Si dà per ovvia ma è un sistema fondato su equilibri delicati che vanno costantemente definiti”. La democrazia – ha ancora aggiunto il vescovo – non è oggi attaccata da “fattori di crisi che la aggrediscono dall’esterno”. Si tratta piuttosto di “un logoramento che viene dall’interno”, generando “una democrazia che democrazia non è”.

Rispondendo ad una domanda sulla conflittualità, mons. Chiarinelli ha preferito parlare di “dialettica democratica” da “favorire””Si ha l’impressione – ha notato il vescovo – che oggi la conflittualità cresca perché mancando un ethos collettivo, ogni diversità diventa frattura e perché se l’albero non affonda le sue radici in un humus solido, basta un soffio di vento per farlo cadere”. L’analisi della situazione non porta i vescovi italiani a guardare il futuro con pessimismo. “Inclino – dice mons. Chiarinelli – a guardare con ottimismo e fiducia la realtà. E’ l’ottimismo della volontà e dell’intelligenza che si attende molto anche dalla infinita quantità di energie nuove di cui è ricca l’Italia”.

Tre “i valori” indicati da mons. Chiarinelli per ridare vigore etico al Paese: “la giustizia, fondata sulla centralità della persona”; la solidarietà, che si genera dalla “scoperta dell’altro” e la sussidiarietà, da tradurre però “in prassi sociale e politica, e non solo in senso orizzontale ma anche in senso verticale perché – ha concluso Chiarinelli – o la democrazia è realtà articolata oppure è formula vuota”.

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