Al CALVARIO: “Viaggiu ‘a la CRUCI” e Preghiera per la Città

COMUNICATO del  03.05.2011

Oggi 3 maggio è la giornata in cui la tradizione cristiana ricorda il ritrovamento della Croce di Cristo.

A Favara il pensiero di tanti devoti va al Calvario dove sempre troneggia la CROCE. Per questo la CONFRATERNITA oggi terrà aperto il Calvario, dalle ore 9,00 alle ore 12,00 e dalle ore 16,00 alle ore 20,00. I fedeli così potranno alternarsi nelle visite e nelle preghiere tradizionali, sostando all’interno della Cappella, dove nel pomeriggio alle ore 18,30 sarà anche celebrata la S. Messa.

La devozione alla CROCE spinge tutti a momenti intesi di spiritualità. Perciò l’auspicio è che tra le varie intenzioni di preghiera, in sintonia con quanto in precedenza suggerito dai Parroci e dal Direttivo del CPC, non manchi la preghiera per la nostra Favara, in questo periodo in cui c’è il dovere di riflettere seriamente per dare un buon governo alla città.

I cittadini favaresi si lascino illuminare dallo spirito del Signore, perché il 29 e 30 maggio p.v., liberandosi da ogni forma di condizionamento parentale o amicale, di partito o di gruppo, votino secondo coscienza, scegliendo persone animate da sincero spirito di servizio e che si reputino capaci di affrontare e risolvere al meglio – nei limiti del possibile – i gravi problemi della collettività favarese. E’ il modo migliore per onorare la ricorrenza del ritrovamento della CROCE di Cristo e testimoniare la propria coerenza cristiana nelle scelte concrete di vita.

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Un ritrovamento, quello della Croce di Cristo, collegato agli scavi voluti e compiuti al Calvario di Gerusalemme da S. Elena , mamma dell’imperatore Costantino, (imperatore dal 306 al 337), che con il famoso Editto di Milano (313) concesse la libertà di culto a Cristiani e chiuse il lungo e terribile periodo delle feroci persecuzioni. Di questi lavori al colle Golgota (in latino Calvario) abbiamo diverse testimonianze : da parte dello storico Eusebio di Cesarea (265-340); nei resoconti di diversi pellegrini a conclusione del loro pellegrinaggio; nel discorso “De Obitu Theodosii” (sulla morte di Teodosio) di S. Ambrogio, in cui il santo vescovo esplicitamente parla, tra l’altro, dell’ “inventio Crucis” (ritrovamento della Croce).

Ai tempi delle Catechesi di S. Cirillo, vescovo di Gerusalemme (315-387 d.C), la Croce di Cristo, trovata da s. Elena, madre dell’imperatore, era già innalzata sulla roccia del Calvario (Golgota). Il complesso Calvario-Sepolcro formava un’unica struttura sacra: sul sepolcro Costantino aveva innalzato la chiesa dell’Anastasis cioè della Resurrezione (Anastasis in greco), che è tuttora una chiesa cristiana di Gerusalemme, sull’unico luogo della cui esistenza si possiedono prove archeologiche, che confermano la tradizione che indica quello come il luogo della crocifissione, unzione, sepoltura e resurrezione di Gesù. In questa Chiesa Cirillo teneva le sue catechesi mistagogiche. Nella tredicesima catechesi battesimale, parlando della Crocifissione e morte di Cristo, dice: “Fu vera la sua passione; vera infatti fu la sua crocifissione… Se invero qui ora lo negassi, insorgerebbero per confutarmi questo Golgota dove adesso siamo tutti riuniti”.

Radicata quindi nella coscienza del mondo cristiano, non solo la devozione alla Croce, ma anche la particolare sensibilità ad alcune date fissate dalla tradizione. Tra queste, quella del 3 maggio, anche se la riforma di Papa Paolo VI del 1970 ha lasciato come festa liturgica nel calendario solo quella del 14 settembre, festa dell’ “Esaltazione della Croce.

Favara 03.05.2011

 

Sac. Diego Acquisto

Parroco del Calvario ed Assistente Spirituale

della Confraternita della Santa Croce.

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